domenica 29 maggio 2011
Rettili, rettiliani & affini
venerdì 27 maggio 2011
V per Venezia
mercoledì 25 maggio 2011
Pantegane votanti
lunedì 23 maggio 2011
L’uomo che cade
venerdì 20 maggio 2011
Razza di traditori
giovedì 19 maggio 2011
Cani senza tessera di partito
mercoledì 18 maggio 2011
Come lacrime nella pioggia
martedì 17 maggio 2011
Voladores e Vulturites
domenica 15 maggio 2011
Mi fa male il pollice!
venerdì 13 maggio 2011
Maghi neri s.p.a.
mercoledì 11 maggio 2011
Il cavallo di Troia per il transumanesimo
lunedì 9 maggio 2011
Il gran rifiuto
sabato 7 maggio 2011
Siamo tutti orsi
giovedì 5 maggio 2011
Il Pastore Tedesco
mercoledì 4 maggio 2011
Disinfestazioni
martedì 3 maggio 2011
La luce oltre il tunnel
Manifestazione contro i cacciatori, a Longarone (BL)
Mancavo dalle manifestazioni di Paolo Mocavero da qualche anno. Bisogna considerare che ho venduto la macchina nel 2006 e solo dall’undici marzo ne ho un’altra. Spostarsi con i mezzi pubblici ha – dobbiamo riconoscerlo – i suoi inconvenienti: spesso bisogna rinunciare. Devo anche dire che ho visto Paolo molto….peggiorato. In senso buono, naturalmente. Si era sempre favoleggiato che lui e i suoi collaboratori potessero, indisturbati, attaccare manifesti in giro per Padova grazie ad alcuni appoggi presso esponenti della locale questura, ma poi, dopo la perquisizione in casa sua e vedendo i rapporti tesi tra lui e il comandante dei carabinieri in servizio davanti alla fiera di Longarone, non sono più tanto sicuro che Paolo abbia delle protezioni presso le F.F.O.O.
La cosa è indifferente, in fondo. Ciò che appare evidente è la protezione che gli sbirri elargiscono ai cacciatori, tanto che non solo il comandante della piazza ci ha fatto spostare di qualche metro, facendo valere la sua autorità, e diversi carabinieri biascicavano maledizioni al nostro indirizzo, ma ce n’è stato uno che, strappato di mano il fucile ad acqua che un manifestante di Milano aveva usato per spruzzare tre cacciatori, l’ha buttato a terra e fatto a pezzi sotto i piedi. Il fucile, non il manifestante.
Gesto infantile e per certi versi ridicolo, se non fosse che dimostra per l’ennesima volta l’arroganza del potere che è forte con i deboli e debole con i forti. Dovevate vedere il tipo! Non aveva la divisa, ma era senza distintivi che lo identificassero come appartenente alle forze dell’ordine. Un vero gradasso. Risaltavano i guanti neri, indossati come per un incontro di karate, e l’anda da bullo con cui deambulava. Dopo la gloriosa impresa si è avvicinato alle transenne dove eravamo stati confinati e non ha lesinato pesanti “complimenti” per il nostro operato. Ma di questo non ci si deve stupire: nelle caserme, nelle prigioni e negli uffici della polizia è la norma insultare e mettere le mani addosso agli arrestati, se non addirittura anche ridurli in fin di vita, in base all’insano pregiudizio che loro, gli sbirri, sono tacitamente autorizzati dalla società a….vendicarsi dei devianti, soprattutto drogati (vedi Stefano Cucchi), ma anche i dissenzienti figurano ai primi posti nella graduatoria dei diversi da punire. D’altra parte, siamo onesti: anche noi non scherzavamo in fatto di insulti!
A Longarone ci è andata anche bene, a parte i quattro attivisti portati via, di cui ignoro il trattamento loro riservato in caserma. Nel caso del fucile ad acqua fatto a pezzi, il poliziotto in borghese avrebbe voluto riservare lo stesso trattamento a noi, ma lì non poteva; eravamo all’aperto e sotto gli occhi di molti privati cittadini. E pure di qualche macchina fotografica, che avrebbe potuto comprometterlo. Brillava, invece, l’assenza della stampa. Ma anche di questo non ci si deve stupire, poiché sia le F.F.O.O. che i mass-media sono in mano ai potentati economici che vogliono far sopravvivere la caccia e contro cui – novelli Don Chisciotte – ci battiamo. Ognuno fa la sua parte: gli sbirri mantengono lo “status quo” con la forza, i giornalisti con le parole. In mezzo, come sempre, per primi a soccombere gli animali massacrati e subito dopo la democrazia massacrata pure lei, nel momento in cui gli italiani, in gran maggioranza contrari alla caccia, non riescono a farsi valere e rimangono ancora in balìa di una minoranza di “minus habens”. E dovrebbe essere chiaro per tutti, ormai, che il sistema di governo cosiddetto democratico è una presa in giro, dato che in realtà comandano poteri occulti massonici di cui i politici sono i visibili burattini e i cacciatori gli utili idioti che li fanno arricchire.
Noi, i cattivi che urlano insulti e turbano i bambini; loro, i buoni e onesti cittadini che pagano le tasse e rispettano la natura e le leggi. Così come li vuole il sistema: rispettosi e obbedienti. Ingranaggi di un potere che va al di là degli animali massacrati e i cui misfatti vengono tenuti nascosti agli occhi di un’opinione pubblica sempre più addormentata, mansuefatta e ingannata. Misfatti come i bombardamenti di popolazioni civili contro cui i benpensanti si scagliano a parole, salvo poi ritrarsi di fronte all’idea di chiudere le fabbriche della morte che hanno sede in Val Trompia e che danno lavoro agli onesti operai di cui sopra. E così il cerchio si chiude: basta pagare le tasse e non infrangere le leggi per avere la licenza di sparare e fabbricare mine antiuomo e altre armi.
Noi, i pazzi, in gabbia e i cacciatori liberi di circolare armati. E’ proprio vero che i matti autentici sono fuori dai manicomi.