mercoledì 18 maggio 2011

Come lacrime nella pioggia

Quel graffito sul muro della stazione, tutto spigoli e rientranze, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, passa inosservato ai più, si confonde con gli altri disegnini insignificanti e lascia indifferenti i viaggiatori.
Altri sono i segnali che hanno imperversato nel mio paese in queste ultime settimane, per non parlare delle bandiere e dei gazebi con gli attivisti a distribuire volantini. Due candidati avevano anche i camion pubblicitari con grandi manifesti sui due lati, che stazionavano nei punti strategici o giravano pigramente su e giù per le vie del borgo. Uno di questi è, poi, diventato sindaco, mentre l’altro ha perso la sua battaglia. Come ci si deve comportare con un candidato perdente? Si deve assumere un atteggiamento addolorato come nel caso dei funerali? Ci si deve mostrare dolenti e porgere le condoglianze? Scusate se faccio queste domande, ma è la prima volta che vivo su questo pianeta e devo ancora imparare molte cose circa le strane abitudini di voi umani.
 
Se posso azzardare altre analisi, noto che i volti sui manifesti dei camion, come anche quelli sui volantini, hanno una cosa in comune con i cartelloni dei film e con molte copertine dei libri: la faccia dell’autore. O, nel caso dei film, del protagonista.
Quando si dice “Metterci la faccia”! Ma non solo, tutti sono sorridenti. Cos’avranno da sorridere? Si tratta evidentemente di strategia psicologica, poiché un volto sorridente è preferibile a uno serio e nessuno darebbe il proprio voto a un musone, chiamato anche musolungo.
Ho dato una scorsa ai programmi elettorali. Non ho trovato traccia del problema delle scie chimiche o del progetto di nuovo ordine mondiale, e nemmeno, per restare sul locale, del grave disturbo provocato dalle Frecce Tricolori. Dunque, ci sono serie, importanti ed eloquenti omissioni.
Ho trovato invece i soliti discorsi triti e ritriti: i giovani, i vecchi, l’ambiente, il lavoro. Come un disco rotto. Emuli dei politici di professione. Inseguono la carriera del tribuno imitando i big della politica, ovvero proprio quei delinquenti che si danno stipendi sempre più alti e che la gente, paradossalmente, maledice, negli avvinazzati ragionamenti da osteria o nei forum dei quotidiani, altrettanto scontati.
Siamo per caso una specie schizofrenica che nello stesso tempo in cui si lamenta del comportamento truffaldino di senatori e deputati, va allegramente alle urne a votarli? Certo, stavolta non si trattava dei grandi nomi della politica, ma di aspiranti delinquenti, ma quando ci sono le elezioni per il parlamento le reazioni della gente sono identiche.
Siamo un popolo di pecore belanti, che maledicono il pastore macellaio, e sembriamo quasi orgogliosi di esserlo. Spendiamo molti soldi per recitare la farsa delle elezioni, coltivando un vivaio di piccole vipere desiderose di accedere alle stanze del finto potere, o forse per gratificare la propria vanità, e intanto gli Illuminati procedono con la loro agenda, che nessuno sembra abbia intenzione di ostacolare.
Va detto, per amore di precisione, che il termine di Illuminati è abusato e scorretto, un po’ come il nazismo che si è appropriato della svastica, antico simbolo solare. In realtà, bisognerebbe chiamarli in altri modi, che non mancano, perché altrimenti il Budda, l’unico vero e originale Illuminato, potrebbe rivoltarsi nella tomba per lo sdegno. Ma come?! Mi state usurpando l’appellativo, chiederebbe paciosamente e giustamente il Gautama.
Quelli con cui abbiamo a che fare, l’ultimo nome che gli si dovrebbe attribuire è proprio Illuminati, dato che, nonostante vogliano imporci la morte radioattiva e sebbene vogliano irrorarci come insetti dannosi con i loro aerei spruzzatori, hanno ben altre mire su di noi, che non costruire una palestra o una pista ciclabile in più o apportare qualche miglioria al campo di bocce dell’ospizio.
Hanno altre mire, inconfessabili, spaventose e inaudite: vogliono ridurre la popolazione mondiale! Prima, per molti anni, ci hanno provato con le buone, incentivando la sterilizzazione e il controllo delle nascite. Poi hanno cominciato con le cattive, spargendo l’AIDS e altre epidemie. Per tacere dei vaccini. Infine, siccome alla nostra specie, al pari se non di più dei Bonobo, piace fare sesso in tutte le stagioni, hanno perso la pazienza e hanno dato il via alle irrorazioni di insetticida che non possono essere fermate, non avendo l’essere umano ancora ricevuto in dotazione dalla natura un paio d’ali, come invece le hanno i Voladores e i Vulturiani, che sono simili agli avvoltoi.
Hanno avuto una bella pensata: usare gli aerei. V’immaginate se avessero usato delle autobotti? La gente, prima si sarebbe chiesta cosa si sta spruzzando e poi avrebbe preso per il collo gli autisti, trascinandoli fuori dalla cabina di guida e magari anche linciandoli (come si meriterebbero). E’ lo stesso metodo usato in guerra. Si bombarda il territorio dall’alto, fidando sulla scarsità della contraerea nemica e solo in casi estremi si mandano i marines via terra, casa per casa, a stanare i ribelli.
Per ora gli Illuminati si accontentano di avvelenarci dall’alto, ma un giorno, alla resa dei conti, forse manderanno truppe di soldati-robot via terra, a dare la caccia agli ultimi dissidenti, armati o meno fa lo stesso. Uno slogan urlato negli stadi (che non frequento), dice così: “Deeevi moriiire!”. Un augurio generico rivolto alla squadra avversaria.
Che ironia! Mentre gridiamo tale avviso da penitenti millenaristi, non ci rendiamo conto che l’invito è rivolto a noi e gli Illuminati ce lo fanno sapere attraverso la nostra bocca. Non fanno neanche lo sforzo di comunicarcelo direttamente. “Tat twam asi”, quello sei tu, dice un vecchio motto sanscrito. Se avessimo dato ascolto a questa umile verità tutte le volte che abbiamo ammazzato un animale, per nutrirci delle sue carni o peggio per divertimento, non saremmo così miopi da non vedere noi stessi nell’altro, nella vittima delle nostre azioni.
Ora tocca a noi. E’ il nostro turno. Arriva sempre la Nemesi per i malvagi e, proverbialmente, “Per ogni maiale, arriva sempre San Martino”. L’agenda va avanti, a dispetto dei nuovi sindaci e di quelli che aspettano il ballottaggio. E’ il nostro turno di levarci dalle balle. Le loro. Sacre, squamose, palpitanti e irrorate di sangue blu. Noi, volgo volgare, dobbiamo metterci da parte, togliere il disturbo come i candidati perdenti. Tutte le belle promesse, le nuove palestre, le piste ciclabili e i campi di bocce, finiranno alle ortiche e saranno come lacrime nella pioggia.
Coraggio amici, è stato un piacere suonare con voi stasera. Per il titanico prometeico piccolo grande uomo è giunta – o quasi – l’ora fatale. Il momento di affondare. Un nuovo Mussolini, centuplicato per mille e comodamente seduto in poltrone di pelle umana, di fantozziana memoria, si profila all’orizzonte. Un’oligarchia schiavista sta per prendere le redini del potere in via del tutto ufficiale, senza più manfrine né infingimenti o giri di parole, così che, se ci lasceranno vivere, ricorderemo con dolce nostalgia i tempi in cui ci candidavamo speranzosi promettendo palestre e piste ciclabili, distogliendo lo sguardo dalle fumigazioni aeree e dall’uranio impoverito.
Penseremo ai bei tempi della nostra inutile giovinezza, di quando ci lasciavano giocare sulla play station di Matrix, facendoci credere di avere il potere di decidere delle nostre vite formicolanti. L’occhio della massoneria ci tiene sottocchio da secoli, ma ora gli Illuminati stanno per scrollarci via come gocce dal pelo di un cane da caccia. Stanno per tirarci giù dalle spese e nessuna lacrima sarà versata per noi, perché quello massonico è un occhio privo di ghiandole lacrimali.

2 commenti:

  1. Come lacrime nella pioggia.... Bled runner? Scena di memorabile profondità..

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  2. Beh, sai, ho passato molto tempo della mia giovinezza davanti al teleschermo. Per dirla in modo figo, ho un "background" cinematografico di una certa rilevanza, disordinato ma consistente.
    Troverai ancora molte citazioni filmiche nei miei articoli, inframmezzate al testo, ma ho sempre il dubbio che i destinatari dei miei scritti non ci capiscano una mazza. Nel caso di quel film di fantascienza, non c'era pericolo perché è troppo famoso.
    Ciao

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