mercoledì 30 maggio 2012

Agenzia del demonio


Quale migliore occasione della visita del presidente Napolitano a Udine, martedì 29 maggio, per tenere un presidio davanti all’agenzia delle entrate! Di solito le manifestazioni si tengono nei fine settimana. Era un’occasione ghiotta che non potevo lasciarmi scappare, visto il malumore crescente nella popolazione italiana, con corollario di suicidi e disperazione. E quindi un tema decisamente caldo.
Ad organizzare il presidio è stato il Front Furlan, un esponente del quale si è già lasciato da me intervistare pochi giorni fa. La filosofia di base del gruppo è quella della persuasione non violenta degli interlocutori e della massima circolazione delle informazioni. In pratica, le regole d’ingaggio dei moderni Don Chisciotte e delle persone per bene.


Dubito che il presidente della Repubblica sia venuto a sapere della manifestazione. I suoi segretari glielo devono aver tenuto 

nascosto e ai padroni di casa, prefetto e altri papaveri tricolori, non interessa certo mostrare il lato dissidente del Friuli, colonia della colonia Italia. Tutto va bene, madama la Marchesa. Tutti i friulani, come un sol uomo, son qui ad acclamarla, signor Presidente!

Saldi, onesti e lavoratori, stereotipo che ancora si cerca d’imporre a vegliardi autoipnotizzati. Da molti anni, il buon vecchio Giorgio, tra la rossa e la blu ha scelto la pillola giusta. E il suo ruolo attuale è quello di ripetere a pappagallo litanie a cui nessuno crede: le tasse sono belle, le tasse sono utili, le tasse sono sacrosante.
Almeno voi friulani, con la piuma sul cappello, date il buon esempio, chinate la testa e tirate la carretta come bravi muli. O non starete mica pensando di metter mano ai forconi anche voi, per caso? Solo che i bravi muli, comprese le mule di Trieste, stanno cominciando a mangiare la foglia e a Bolzano pochi giorni fa, alla sfilata degli alpini, campeggiava un gigantesco striscione: “Gli alpini governano gli asini, ma gli asini governano l’Italia”. Nulla di nuovo. Rientra nel quadro della pilotata acredine crescente verso la classe politica, di cui gli Illuminati stanno pensando di fare a meno, sbarazzandosene. Il lavoro sporco, come d’abitudine, lo faranno fare alle folle affamate e inferocite.

Non essendoci un oratore ufficialmente incaricato d’intrattenere i passanti, né l’ombra di un megafono, per stilare questo articolo ho spiluzzicato concetti su un paio di volantini, scritti in lingua volantinesca, ma comprensibili. Ciclostilati in proprio. Ma, meglio ancora, mi sono aggregato ai vari capannelli che si formavano tra i partecipanti alla manifestazione e se il tema ormai è stato sviscerato su internet in tutti i suoi risvolti, dal signoraggio, al Bilderberg, dalla BCE al colpo di stato di Mario Monti, le cose più interessanti sono state quelle che non c’entravano precisamente con le finalità del presidio, o vi entravano solo lontanamente.

Ne è emerso un quadro di umanità varia di un livello culturale superiore alla media, informatissima sui temi classici della controinformazione. Eppure, molti di loro non seguono Stampa Libera, Come Don Chisciotte e Luogo Comune. Come avranno fatto ad entrare in possesso di certe notizie?

Con un signore in particolare ho passato diverso tempo, un milanese trapiantato in Friuli, collaboratore di quel Maurizio 

Zamparini, presidente del Palermo Calcio, che ha fondato il Movimento per la gente. Da lui ho imparato alcuni aneddoti, di quelle storielle che si raccontavano  in ambito secessionista, di quando la Lega Nord viveva i suoi anni più fulgidi, prima del declino.

Il Friuli dovrebbe dichiarare guerra all’Austria. Lasciarci invadere e ritirarci verso il mare Adriatico. Quando siamo con i piedi nell’acqua alzare le mani e gridare: “Ci arrendiamo! Annetteteci!”.
Non l’avevo mai sentita, ma la vedrei meglio in bocca a un altoatesino che a un friulano. Indole diversa. Chissà cosa ne penserebbe Von Clausewitz!
Il nostro destino storico è sempre stato quello della sottomissione al padrone di turno. Forse questo spiega perché, tra gli imprenditori falliti, si contano più suicidi tra i cugini veneti, che non tra i friulani. Il friulano rappresenta bene la figura del cavallo da tiro. Il veneto è più orgoglioso. Se due cavalli tirano un carro, ma uno s’impegna e l’altro batte la fiacca, anche se questo non è il caso del veneto, il conducente chi credete che frusti?
Risposta: quello che tira, perché se l’altro ha deciso di non tirare non ci saranno santi a fargli cambiare idea. E quindi, giù botte ai friulani e ai veneti. O al nord Italia, se ancora avesse senso avanzare istanze leghiste di questo tipo. Oppure, volendo allargare il discorso, si bastonano i pensionati e i lavoratori, anche con l’avallo o la falsa opposizione della Sinistra e dei sindacati. E’ sempre il cavallo che tira che va bastonato.

Dal signor Fabrizio Belloni, collaboratore dello Zamparini, ho imparato cose che non sapevo. Per esempio che Hitler mandò Rudolf Hesse in Gran Bretagna per parlare con Churchill. Siccome si sapeva che la Russia avrebbe invaso l’Europa il 10 maggio 1940, Hitler tentò un accordo segreto per creare un fronte Regno Unito-Germania-Italia, con la spartizione dell’Atlantico alla Gran Bretagna, del continente europeo alla Germania e del Mediterraneo all’Italia.

Poiché il druido Winston doveva obbedire prima di tutto ai suoi fratelli massoni, che gl’imposero di rifiutare l’offerta, ci fu la seconda guerra mondiale. Con tutte le sue conseguenze. E poi vengono a dirci che la massoneria lavora per il bene dell’umanità!
Altre cose invece, ribadite dal signor Belloni, già le conoscevo. Che quando prese il potere, Hitler si ritrovò con il 50 % di disoccupazione, in Germania, ma in breve tempo la ridusse alla cifra fisiologica del 4 %. Che, come la pensavano tutti, attribuiva lo sfacelo economico della sua nazione agli ebrei, e per tale ragione il suo intento era di cacciarli dal paese, non di sterminarli. Che fu fatto un conteggio del numero degli ebrei nel 1939 e uno nel 1945, in Europa, e le cifre dicono 15 milioni e seicentomila nel 1939 e 15 milioni e quattrocentomila nel 1945. E quindi, ne consegue la domanda: da dove saltano fuori i sei milioni di ebrei sterminati? I conti non tornano.

Ambasciator non porta pena e se qualcuno ha qualcosa da ridire in proposito, prendetevela con il signor Belloni, persona fisica 

realmente esistente e facilmente rintracciabile.

Se poi pensiamo che Hitler, una delle prime cose che fece, abolì il signoraggio bancario, forse dovremmo cominciare a sospettare che la storia non è andata così come ce l’hanno insegnata.
E qui ci riagganciamo al momento storico attuale, con un signoraggio splendidamente vigoroso e una crisi economica come non si vedeva dal 1929. Se esistono dinastie di banchieri che si tramandano il segreto per spillare denaro ai lavoratori, i nipotini di quelli che lo facevano nel Novecento lo stanno facendo anche ora, a noi. Non siamo ancora arrivati al punto d’andare in giro con carriole piene di monetine, per comprare un pezzo di pane, ma ci si potrebbe arrivare. Ci sono forse ancora vecchi che se lo ricordano, quel periodo, anche se la maggior parte della popolazione non lo sa. I tempi sono maturi per un’altra mietitura, giacché della nostra memoria storica ci hanno detto di ricordare un evento mai avvenuto, i sei milioni di ebrei uccisi, mentre sui meccanismi per fregare la gente nessuno sa nulla. E nessuno deve sapere.
Solo pochi hanno la consapevolezza che non si muove foglia che Bilderberg non voglia. Pochi e facilmente individuabili. Quando sarà il momento, il nostro dichiararci gandiani nonviolenti non ci salverà.
L’agenzia del demonio reclamerà le nostre anime.

4 commenti:

  1. Roberto,non dimenticare pero,che altre delle cose che fece l'adolf furono un po piu tristi e tremende che l'eliminazione del signoraggio...la storia non sarà come la raccontano,ma sul argomento,posso dirti,che la nonna della mia compagna,tedesca da Berlino,ancora vivente mi racconta cose allucinanti,io mi passo delle ore quando vado in Germania a parlare con lei,suo marito che fu soldato di Hitler adesso è morto... non credo sia proprio il caso di ripensarci minimamente al buonismo e grandezza del Adolf, tutte le cose viste da lontano e nel tempo sembrano meno cruente e si prestano alla fantasia...

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    1. Hai ragione. Il militarismo e la xenofobia sono cose orribili. Tuttavia, nel 1933 e nel 1934 il nazismo promulgò leggi all'avanguardia in fatto di protezione degli animali. Hitler, Himmler e Goring erano vegetariani. Se il nazismo avesse vinto la guerra ora molte attività come la caccia e la vivisezione non esiterebbero in Europa.
      Di guerre ce ne saranno ancora e le vittime continueranno a morire, siano esse a quattro o a due gambe.
      Non sono un nostalgico, ma sto sempre dalla parte delle vittime, anche quando la vittima si chiama verità storica.
      Ciao

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  2. Roberto,non dimenticare che i nazisti furono i "creatori"del cane polizioto !!!! il pastore tedesco snaturalizati da questi uccidevano a comando....quindi io non perderei di vista la obiettività e crederei che il nazismo fosse alla "avanguardia" dei diritti !!!!!
    poi tocchi un tema che rischia di essere a doppio filo...se stai sempre della parte delle vittime,è possibile che caschi in qualche controsenso,senza andare fuori del animalismo,cosa facciamo? ci mettiamo della parte della gazela "vittima"del leone? o del toppo vittima del gatto??? o restando nel tema del articolo,stiamo prima della parte degli ebrei,zingari,tdg,ommosessuali ecc. in quanto vittime dei nazisti,per poi cambiare e passare a stare della parte dei nazisti in quanto vittime degli alleati ???.....
    ciao

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    1. Sì, la faccenda rischia di diventare complicata. Nel caso degli animali predati non posso intervenire perché così vuole la natura, ma quando si tratta dell'uomo e del suo comportamento, vigono leggi diverse da quelle naturali. Io le chiamo "leggi dello spirito".
      Si può seguire un criterio preciso: combattere i prepotenti e le prevaricazioni. In tal caso, quando un prigioniero viene messo in un campo di prigionia è lui la vittima e non ci si può sbagliare. E quando una cavia viene messa su un tavolo operatorio, anche in quel caso, è lei la vittima e non ci si può sbagliare.
      Questa dovrebbe essere la linea guida per sapere sempre da che parte schierarsi.
      Ciao

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