giovedì 3 maggio 2012

Buon compleanno Freeanimals!


Esattamente un anno fa nasceva Freeanimals. Se da una parte l’avvento di internet ha contribuito a far aumentare la sensibilità verso i diritti animali, dall’altra ha reso sedentari coloro che prima si davano da fare di qua e di là. Parlo per me, ovviamente. Diventando blogger ho smesso di essere un ecoterrorista, nomignolo scorretto ma utile per capire il tipo di metodologia che usavo nei decenni scorsi. Esclusi armi ed esplosivi, s’intende. Diventando blogger, con velleità di giornalista, l’elenco dei reati sulla mia fedina penale ha avuto un….arresto, tanto per restare in tema.
Così, il 3 maggio 2011, di ritorno da una manifestazionedei 100 % Animalisti di Padova, tenutasi a Longarone (BL), scrissi il mio primo pezzo. Sperimentale. E da quel giorno ci presi gusto. In seguito, ogni tre o quattro giorni, con punte di uno al giorno, ho pubblicato le mie impressioni e le mie valutazioni sul mondo, la vita, l’essere umano, gli altri animali ma soprattutto le ingiustizie che colpiscono un po’ tutti, anche se sembra che alcune vittime siano più vittime delle altre, per parafrasare George Orwell.

Non è un caso che il mio primo articolo parli di caccia e cacciatori, perché fin da ragazzo, oltre al cupo pensiero degli animali torturati nei laboratori, il mio dolore più grande si manifestava di domenica. Le domeniche d’autunno e d’inverno. Ogni colpo di fucile era una trafittura dell’anima, poiché, abitando in un piccolo paese, si sentono bene. Ed è un dolore che non ha mai cessato di manifestarsi, anche ora che sono vecchio. Naturalmente, nessun giudice ha mai considerato il danno morale che gli spari, con conseguente, immaginata, uccisione o ferimento di animali, possa essere inferto a migliaia di persone contrarie alla caccia. Dico che siamo migliaia con cognizione di causa, dato che i numeri e le statistiche parlano chiaro.


Per festeggiare il primo compleanno del mio blog ho pensato di parlare della manifestazione che anche quest’anno si è tenuta a Longarone, in occasione della fieradella caccia e della pesca. Se si può parlare di universi paralleli, questo è il caso giusto, poiché attorno allo sterminio sistematico di creature innocenti gravita un mondo diaffari, commerci, scambi, collezionismo, indotto economico e, purtroppo, anche passione. Bisogna ammettere che i cacciatori sono uomini appassionati e pretendere di abolire la loro passione è come chiedere che si abolisca il gioco del calcio. D’altra parte, anche dietro la guerra e il militarismo c’è la stessa cosa. La differenza tra il calcio e la caccia è che con il calcio non si fa male nessuno, a parte qualche contusione e altri infortuni, mentre la differenza tra la caccia e la guerra consiste solo nel genere di nemico scelto. Vittime e carnefici ci sono in entrambi i casi.
E, fin qui, è abbastanza chiara la faccenda. Anzi, si potrebbe parlare proprio di banalità del male, come titola un famoso libro diHannah Arendt.  Uccidere, violando il quinto comandamento, è fin troppo facile: lo sanno fare tutti i predatori. E’ facile soprattutto se lo si fa all’interno delle consuetudini e delle leggi ma siccome normalmente 
comporta un certo grado di riprovazione sociale, gli appassionati e i professionisti dell’assassinio hanno da tempo fatto sì che la loro attività avesse l’avallo delle leggi. E su questo ci sono riusciti, ma è con le consuetudini che hanno ancora qualche difficoltà. Infatti, per ovviare alla latente disapprovazione da parte del pubblico, una volta ottenuto il riconoscimento legislativo, hanno dovuto ipnotizzare, blandire e accattivarsi le simpatie della popolazione, tendenzialmente pacifica.
Ecco che è venuta a proposito la neolingua orwelliana per cui si parla di “missioni di pace” invece che di guerra. Si parla di “danni collaterali”, invece che di vittime civili. E si dice che la caccia è sport popolare nella natura, mentre noi sappiamo che NON è uno sport, NON è popolare ma 
semmai il contrario e NON è nella natura, ma contro la medesima.
Tutto questo lo sappiamo noi, che siamo in pochi e lo sanno ma non vogliono ammetterlo i cacciatori che sono pochi pure loro, mentre il resto della popolazione, quel gigante addormentato da quintali di morfina televisiva, funge da ago della bilancia. E’ sulla presa delle coscienze del pubblico che si gioca tutta la partita. E’ alla capacità potenziale della gente di cambiare le cose in meglio che milioni di animali selvatici affidano le proprie vite, ogni anno, ad ogni inizio di stagione venatoria. Verrebbe da dire: “Stanno freschi!”.
In effetti, i segnali non sono molto incoraggianti. I referendum per abolire la caccia vengono sabotati e boicottati. Le proteste pubbliche, che non si contano, lasciano il tempo che trovano e il potere legislativo continua ad essere strumento nelle mani di quello economico. E’ così da decenni e il trend non sembra voler cambiare direzione. Il sospetto, che è più di un sospetto, è che la democrazia sia stata inventata per prenderci in giro, come individui e come società, così com’è stato inventato Dio per renderci sottomessi all’autorità. Ci hanno ammansito con l’idea di avere la possibilità di cambiare le cose democraticamente, mentre tale potere noi popolo belante non l’abbiamo mai avuto. I furbacchioni che ci hanno preso per il naso lo hanno sempre saputo e sempre si sono divertiti alle nostre spalle. In questa immonda situazione sociale, i cacciatori ci sguazzano, come ranocchi nella melma. Hanno continuato ad agire indisturbati all’ombra del Grande Fratello che li autorizzava benevolmente a massacrare selvaggina, 
incrementando gli introiti dei signori Beretta, Benelli, Franchi e altri piccoli guerrafondai assassini e spacciatori di armi, che sono solo la pallida fotocopia dei governi altrettanto assassini e spacciatori di armi.
In fondo, cosa fanno i cacciatori se non imitare il lavoro sporco dei loro fratelli maggiori? Poliziotti, sbirri, militari, funzionari statali e politicanti sono la faccia pulita della mafia e del crimine malavitoso. Anche se ufficialmente si presentano come persecutori della mafia, sono fatti della stessa materia, solo che lo fanno con il doppiopetto blu o con le divise del corpo d’appartenenza, adorne di stelline e lustrini.
Anche i cacciatori hanno una divisa, ma la usano nelle loro campagne di guerra in campagna. A Longarone erano tutto sommato in abiti casual. Le loro facce sono ampiamente significative e, guardandole con attenzione, verrebbe da pensare che Cesare Lombroso avesse ragione: chi pratica il male sistematicamente assume connotati demoniaci. Non dev’essere solo il risultato di una devastazione di tipo alcolico, ma ci dev’essere anche un quid, un qualcosa che sfugge agli studi di fisiologia ma che si manifesta quando l’animo viene reiteratamente sottoposto a un atto ferino, bestiale e degradante come quello di uccidere. Se gli antichi ebrei si sono dati dei comandamenti morali tra cui quello di non uccidere, ci deve essere stata una ragione.
Se è vero che discendiamo da ominidi che cacciavano in gruppo, è altrettanto vero che ad un certo punto è subentrato un qualcosa che ha mutato la nostra natura più intima fino al punto di introdurre ciò che in natura non c’è: il senso del bene e del male. Oggi, anche se il mondo venatorio sembra esserne privo, non si può prescindere dal bene e dal male. Non ci si può schierare dalla parte del male senza sconvolgere l’intero equilibrio della società. Non si può pretendere di praticare il male senza che questo prima o poi si vendichi su chi lo pratica, ritornando indietro con la sua coda affilata a scudisciare l’autore del male stesso. Il male è un mostro che divora se stesso. Un dilemma che gli animalisti si pongono da sempre è come sia possibile che i nostri simili siano privi di senso morale. Ultimamente ho letto che la ghiandola pituitaria, posta alla base del cervello, è la sede della coscienza e sembra che nel corso della nostra evoluzione sia andata via via atrofizzandosi. Si può quindi affermare che i cacciatori, e tutti coloro che fanno del male agli animali, siano dotati di ghiandola pituitaria difettosa? Ancora ne so troppo poco per dare una risposta.
Se la carrellata di facce di cacciatori che vedete qui vi evoca qualcosa d’inquietante, allora vuol dire che le mie affermazioni hanno un fondamento reale, ma se invece pensate che questi volti, queste espressioni si potrebbero trovare in un qualsiasi ospizio per vecchi, allora dovrò ammettere di aver fatto un discorso privo di addentellati con la realtà. Lascio a voi giudicare.
Tuttavia, è abbastanza consolante che l’età media dei cacciatori sia piuttosto elevata e che prima o poi tireranno le cuoia anche loro, come natura vuole e comanda. Rincresce però constatare che in mezzo ai buzzurri vegliardi spiccavano le facce di alcuni giovani rampolli, avviati sulla strada dei padri e che, invecchiando, assumeranno anche loro la faccia della malvagità.
Io non so quando e se la caccia verrà abolita. Mi auguro che succeda prima che molte altre 
specie animali si estinguano e prima che sia troppo tardi anche per noi, poiché è tutto collegato e la caccia è solo uno degli aspetti nefasti con cui l’umanità sta intossicando l’ambiente, rendendo irrespirabile l’aria, avvelenando fiumi e mari, contaminando il cibo e sovvertendo il clima, ovvero, in poche parole, suicidandosi.
Per ora, io non posso far altro che scrivere il mio messaggio in bottiglia e gettarlo tra le onde del web, perché ho smesso da tempo di bruciare i capanni da caccia e mettere la colla nelle serrature delle armerie. Come, per mancanza di personale, ho smesso di organizzare le domenicali  azioni di disturbo alla caccia. E così anche gli amici dei 100 % Animalisti non possono far altro che esprimere periodicamente la loro rabbia, rinchiusi dentro un recinto di transenne come gli animali che vogliono proteggere, sotto l’occhio vigile dei vigili, veri responsabili in divisa delle ingiustizie planetarie.
Freeanimals spegne la prima candelina. Siamo come foglie d’autunno, noi e gli altri animali. Non so quanti anni vivrà il mio piccolo blog. So che la signora velata verrà a bussare alla mia porta, con le sue ossute nocche. E quel giorno anche Freeanimals, come il quadro di Dorian Gray, morirà con me.
Spero solo, prima che ciò accada, di veder resa un po’ di giustizia a coloro che la stanno aspettando da troppi millenni. I nostri fratelli animali.

22 commenti:

  1. Tantssimi auguri a FA e grazie ancora Roby per i tuoi stimolanti articoli.

    RispondiElimina
  2. Un grazie sincero, e anche se stiamo parlando di un sito siliceo e virtuale, che potrebbe sparire da un momento all'altro, dietro, a monte di tutto, sembra ci sia una grande famiglia di persone con idee e sentimenti affini. E questo è semplicemente magico.
    Un abbraccio a tutti voi.

    RispondiElimina
  3. Auguri anche da parte mia anche se, forse, non ci conosciamo.
    Senti, puoi anche far a meno di rispondere ma sei lo stesso Freeanimals che commenta le notizie del Gazzettino?

    RispondiElimina
  4. Ciao ragazzi, io ero Niko.
    Piacere di conoscervi,è stato bello condividere con voi quella discussione che sapete.

    Al primo momento libero sistemo la pantera del profilo.

    RispondiElimina
  5. he!he! niki

    su questo blog puoi parlare liberamente

    hai visto i miei ultimi commenti ????

    e comunque tra felini ci si intende roby e un orso
    ha!ha!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credimi quella persona con cui abbiamo "dialogato" era fuori dal mondo,completamente coi paraocchi.Sono convinto che anche se gli avessimo postato i nomi di tutti i medicinali ritiati dal commercio lui avrebbe contestato comunque.Ha gestito il forum come un ring personale, ma alla fine ha perso. Io nel finale ho scritto la redazione e ho fatto togliere il suo ultimo commento nei miei confronti perchè offensivo. Ls cosa era nel mio diritto e per uno come quello è il peggior modo di essere sconfitto immaginabile.
      Bah....aveva gestito male sin dall' inizio la cosa.
      Ciao.

      Elimina
    2. Ci sono molte persone su libro paga del Ministero dell'Interno, sguinzagliate in giro per il web con lo scopo preciso di infastidire e confondere gli utenti. Si chiamano "debunkers", in inglese, e Michele Z. potrebbe essere uno di quelli.
      Ciao

      Elimina
    3. Personalmente non arrivo a postulare questo. Probabilmente era solo uno coi paraocchi (e ce ne sono tanti), comunque con persone come quelle basta non perdere mai la pazienza e semmai ribattergli con un minimo di sano umorismo.
      Ciao, buona giornata e di nuovo complimenti per il tuo blog.

      Elimina
    4. Ho battagliato a lungo con Michele. E' un dogmatico saccente e arrogante. Forse hai ragione tu che non sia necessariamente uno stipendiato di qualche ministero. Gli hanno fatto il lavaggio del cervello all'università ed è contento così.
      Ciao

      Elimina
    5. A me aveva colpito negativamente il fatto che attaccasse con cattiveria tutti quelli che non la pensano com lui; oltre al fatto che volesse per forza avere l' ultima parola anche nei casi in cui era palesemente in torto, vedi sulle differenze tra fisiologie animali ed umane.
      Comunque, credimi, in questo caso gli è andata male, vedersi cancellare dei commenti e vedersi chiudere la discussione senza poter più replicare non deve esser stata una bella sensazione per un uomo con un ego smisurato come quello che ha chiaramente lui.

      Elimina
    6. Però, anche se non è un debunker professionista, una caratteristica in comune con essi ce l'ha. Quella di chiedere all'interlocutore le prove. Le prove di questo e le prove di quello! Come se avessero il diritto di pretendere che noi forniamo le prove per ogni nostra affermazione. Non tutto si può dimostrare e non tutto rientra nelle metodologie della scienza. Spesso ciò che diciamo è frutto di intuizione, di riflessione e di logica. Non ogni cosa che succede nel mondo è riducibile a fenomeno scientifico.
      Comunque, ripeto, Michele è un osso duro e mettersi a discutere con lui una perdita di tempo.
      Ciao

      Elimina
    7. @nata-libera.
      Dimenticavo: complimenti anche a te, hai dimostrato che non sei certo il tipo che si fa mettere i piedi in testa da nessuno.

      Elimina
  6. alcune tradizioni sostengono che la forza del pensiero può generare dei cambiamenti,cosi secondo la quantistica anche le buone intenzioni possono spandersi, e nella "rete"degli eventi provocare l'averarsi dei desideri,in realtà lo sosteneva già il kybalion...
    Tu Roberto dici (parole piu,parole meno) di aver "abbandonato" la lotta dura per dedicarti a plasmarla nella "rete",io per quanto non ne sia convinto,dedico il augurio a tutti quelli che vogliono dire la sua,possano farlo liberamente,sia urlando nella piazza,che seduti al bar o nella "galassia"internauta!!
    ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è che l'abbia abbandonata del tutto, la lotta con violazioni di legge, perché se mi capita l'occasione qualche piccolo sabotaggio lo faccio ancora.
      Che poi il pensiero e le parole bastino per cambiare la realtà, ho qualche dubbio.
      Magari fosse sufficiente. Però non lo escludo neanche.
      Ciao

      Elimina
  7. Senza entrare troppo nell'argomento,seppur in ritardo, ti faccio i miei migliori auguri x la tua attivitá di blogger. Mandi a presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche quando sono in ritardo, gli auguri sono sempre ben accetti.
      Ciao e grazie.

      Elimina
  8. Meraviglioso esempio di persona con OCCHI APERTI. Saggezza e lungimiranza. Nessuno (a parte i pochi lucidi come noi) sarebbe disposto a cedere circa la perdita delle piccole e grandi comodità che il sistema ci ha concesso. Anche se il prezzo è altissimo. A queste condizioni, io, non regalo altri figli al mondo. Evito alle mie potenziali creature un mondo di veleni, devastazione e prevaricazione. Io una soluzione ce l'avrei, ma non è pacifica. Come la storia insegna,per ottonere qualcosa, è necessario lottare. Ormai è tardi e siamo tutti compromessi. Anch'io per prima. E poi siamo troppo pochi. Un grande abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie e benvenuta! Prima di lasciare questa valle di lacrime, c'è ancora qualcosa che possiamo fare. Nello specifico, fra un paio di settimane nella stessa fiera di Longarone si riuniscono i collezionisti di rettili e i 100 % Animalisti saranno ancora lì, come l'anno scorso, a dare battaglia a suon d'insulti. Non sarà elegante, ma il messaggio arriverà forte e chiaro.
      Stavolta ci sarò anch'io, magari senza insultare nessuno.
      Ciao

      Elimina