martedì 29 gennaio 2013

Propaganda bellica

Prima ci fanno vedere il ragazzo condannato a morte che piange sulla spalla del boia, poi ci fanno vedere la scimmia spedita in orbita nello spazio. Sembra esistere una regia occulta che voglia manipolare le nostre emozioni - di noi utenti di notizie - e che ci indichi il nemico da odiare. Se ci mettevano davanti ad uno schermo per i “due minuti d’odio” ottenevano lo stesso effetto.
Quando scoppierà la terza guerra mondiale andremo volentieri a dare una lezione a quei figli di puttana d’iraniani e anch’io sarei tentato di parteciparvi. In definitiva, la prossima distruzione atomica sarà una guerra tra figli di puttana, stessa razza di vipere e stessa barbarie, solo con qualche sfumatura diversa. Quel tanto che basta a renderci tribù belligeranti.
La pena di morte gli iraniani la fanno vedere in piazza, mentre gli americani permettono l’accesso allo spettacolo solo ai parenti delle vittime del giustiziato. Barbari sì, ma un po’ più riservati.
La meglio gioventù iraniana è stata mandata a studiare nelle meglio università occidentali, in America e in Inghilterra e, una volta rientrati in patria, ai loro rampolli neolaureati è stato chiesto: “E allora, come si fa ad essere un paese moderno?”.
Da bravi manipolati mentali, i neolaureati iraniani hanno risposto: “Si fa così. Si prende una scimmia e la si immobilizza in uno stretto abitacolo all’interno di un razzo e la si manda nello spazio per vedere di nascosto l’effetto che fa, come cantava un loro famoso cantante, Enzo Abdul Jannazan. Ma se il costo è eccessivo, si possono spedire cani, che sono più facili da trovare delle scimmie”.
“Cani? Per carità, Allah non vuole!”, gli fu risposto recisamente.
I tecnici spaziali tutti contenti hanno scelto la prima opzione, la più costosa, come fecero gli americani negli anni Cinquanta e hanno scartato la più economica con i cagnetti astronauti usa e getta, come fecero quei pidocchiosi dei russi. 


E, detto per inciso, anche la notizia della cagnetta Laika mandata a morire nello spazio nel 1957 era una notizia bellica, ma fattaci pervenire in piena guerra fredda per scopi elettorali, dato che la seconda guerra mondiale era già finita.
Chi mangia bambini può anche mandare un cane nell’alta atmosfera per vedere di nascosto l’effetto che fa, come cantava un loro famoso cantante, Enzo Igor Jannakowski.
Di modo che, dopo cinquant’anni, gli iraniani non vogliono essere da meno e inseguono il mito della modernità facendo le stesse cose che hanno già fatto prima di loro russi e americani. La modernità è quindi una corsa a chi fa meglio il bastardo più tecnologico. Riempire gli arsenali di armi, con il denaro rubato alla povera gente, ma rimanendo solo un pelino al di sotto del loro utilizzo. Ringhiare minacce internazionali, contare qualcosa tra la gente che conta e sedersi tronfi sugli scanni dell’ONU. Sperperare fondi per la maggior gloria di Allah. O di qualche altro Dio inventato. Ché in fatto di mitopoiesi siamo una squadra fortissimi.

Ora mi aspetto che anche i cinesi mandino qualche scimmietta a morire nello spazio, visto che non possono essere da meno delle altre potenze mondiali. O forse l’hanno già fatto. L’ideale sarebbe che mandassero qualche panda. Tanto, per quello che gliene importa! In certi circhi cinesi insegnano ai panda ad andare in bicicletta. Nel circo più sofisticato dei viaggi spaziali possono ben insegnargli a guidare un’astronave!
Da noi i meccanismi assassini sono gli stessi: si ruba denaro alla gente che lavora e lo si usa per far volare aerei per divertimento (qui da me lo fanno ogni giorno, quasi). Non siamo una potenza mondiale e ci limitiamo a costruire qualche ingranaggio dei missili e a portare le pizze agli astronauti.
Ci divertiamo con poco: trecentomila persone, ogni anno, col naso all’insù a vedere le acrobazie della P.A.N.
Sempre le stesse, sperando forse nel botto come a Ramstein. Noi le scimmie le usiamo a Correzzana ma, invece di mostrarle sulla pubblica piazza, con gli elettrodi in testa come fanno gli iraniani con le impiccagioni, lo facciamo alla maniera americana. Barbari sì, ma con discrezione.
Senza dimenticare l’indispensabile propaganda bellica, in cui però, a far le veci del nemico, sono quei piccoli bastardi che si lasciano vedere solo al microscopio, microbi, batteri, virus.
La gente non li vede ma ne ha paura. E i vivisettori intanto torturano scimmie e altre cavie. Stiamo lavorando per voi. Dateci contributi e compratevi le arance.
Anche gli iraniani, come i virus, non si vedono, ma per instillarci la paura vanno bene lo stesso, grandi e grossi e musulmani come sono. Come ci vengono descritti. Con virus maligni e iraniani col culo per aria cinque volte al giorno (gli inglesi sono più civili con le loro tazzine di porcellana), è meglio non scherzare. E’ meglio spendere quello che serve e tenerci preparati in caso d’attacco pernicioso di pandemie aggressive.
Mandateci i soldi delle tasse, ché dobbiamo essere sempre pronti in caso di pericolo. Non vorrete mica che i virus vi vengano in casa e vi stuprino le vostre donne? O che gli iraniani vi vengano in casa e vi attacchino il raffreddore?
E’ così che funziona la propaganda bellica: mostrare un pericolo e suggerire i rimedi per affrontarlo. Oppure, in tempi di “pace”, commettere nefandezze sempre uguali, con vittime sacrificali, per fare sfoggio della propria imbecillità e a maggior gloria di Dio.




8 commenti:


  1. ... e gli animalisti stanno a guardare! Manifestazioni coi lumini, cene vegane, banchetti. Tutto in stile Don Abbondio. E gli animali prigionieri stanno ad aspettare!

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  2. Oggi è uno di quei giorni in cui, il senso d'impotenza schiacciante mi immobilizza dentro il dolore cocente, empatico, prodotto da questa notizia. E' un giorno in cui il pensiero di ciò che prova una scimmia inviata nello spazio e il bruciante senso dell'ingiustizia per la quale non c'è riparazione, nè alcuna possibilità di cancellazione del suo terrore, mi spingono al melo di Alex Langer. serena sartini

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    1. Cit.“E tempo che il mondo industrializzato cominci a vivere a proprie spese, smettendola di consumare crediti usurpati presso la biosfera e presso i poveri” Alexander Langer
      s.s.

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  3. @ Elisa
    Perdona se mi permetto... se gli Animalisti si fossero limitati a guardare OGGI non ci sarebbero sempre più vegetariani/vegani "felici" di esserlo diventati (esperienza personale nel mio piccolo, ma sono certa che ogni animalista ha avuto esperienze analoghe). So che, ai nostri occhi, sono passi che sembrano insignificanti, perchè per chi conosce il dietro le quinte dell'olocausto quotidiano nei confronti dei nostri amici "Terrestri" , da un senso di impotenza... - io l'ho provato spesso in passato- ecco perchè dobbiamo continuare l'amplificazione di questo genere di consapevolezza... se sei "amante dei TERRESTRI DIVERSAMENTE MANIFESTATI" NON MOLLARE! Ne vale la pena... da qui a 40 anni il 60% della popolazione dichiarata "pensante" trasferirà le abitudini alimentari dai cadaveri putrefatti ai cibi sani.... "perchè sarà di moda" loro penseranno... il marketing invece , nei loro conti perversi, DIROTTERA' le "credenze" fra cibo sano e non sano perchè i conti gli torneranno, rispetto alle speculazioni odierne, che non saranno più "sostenibili"... e alcuni di noi, probabilmente passati a miglior vita, godranno da un'altra dimensione il successo!
    Un sorriso e buona continuazione
    Cat

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  4. @Serena Sartini
    condivido completamente i tuoi sentimenti...ma il melo dell'amato Alex può attendere, forse ci aspetta qualcos'altro, forse una grossa sorpresa, in caso contrario c'è sempre tempo per il melo, non avere fretta....
    con affetto..
    sandra

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  5. visto che i lumini danno fastidio, fate stare tutti a casa. è utilissimo..................

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    1. I lumini non danno fastidio, anzi, creano una piacevole atmosfera natalizia. Rilassante.

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  6. Qualuunque sia la verità, che una scimmia sia stata lanciata o meno nello spazio dagli iraniani, una cosa è certa: tutti, occidentali e musulmani, vanno avanti a forza di mistificazioni della realtà:


    http://www.corriere.it/esteri/13_febbraio_02/scimmia-spazio-falso-iran_57964d12-6d2f-11e2-8cda-116f437864e3.shtml

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