martedì 19 febbraio 2013

Antico pianto

Perdere un figlio è un’esperienza straziante, stando alle numerose testimonianze che ci giungono in continuazione. E’ un fenomeno molto antico, che le madri, prima ancora che i padri, provano in occasione di guerre e altri conflitti armati.
In tempi di pace, se mi si passa questa ambigua espressione, può capitare che succeda con un incidente stradale, con i figli neopatentati, ma anche attraversare la strada nel momento in cui sopraggiunge l’ubriaco di turno, può portare allo stesso risultato: famiglie distrutte e genitori affranti.
Ci sono le morti dei bambini e quando visito i cimiteri non manco mai di dare un’occhiata al reparto “angioletti”. Oggi, la morte di neonati o d’infanti è diventata cosa rara, ma non lo era fino a pochi decenni fa.
Ci sono le morti assurde: il bambino di Lendinara annegato nei liquami della stalla; quell’altro a cui cade in testa la traversa della porta durante la partita a calcetto; il figlio quattordicenne di Romy Schneider che, volendo scavalcare un cancello appuntito, perde la presa e rimane infilzato; quello piccolino di Lory Del Santo che cade dal cinquantatreesimo piano di un grattacielo di New York.
E, fra le morti assurde che mi hanno colpito di recente, vi è quella della suorina ventinovenne in libera uscita dal convento di clausura, che sale sul campanile della sua cittadina per fare foto panoramiche, si lascia spaventare dall’improvviso suono delle campane e cade da sessanta metri. I suoi genitori, devoti cattolici, forse hanno trovato conforto nella loro religione.
 
Oggi piangiamo un ragazzo di 22 anni, figlio di un amico, una persona buona, un missionario laico: si chiamava Luca Bottaro, erede del titolare di Stampa Libera, Lino.
Ho conosciuto anche la madre in un’occasione in cui alcuni redattori del sito si erano dati appuntamento e non posso immaginare l’immenso dolore che una madre può provare in simili occasioni. Posso invece provare ad immaginare quello di suo padre Lino, forse perché al ristorante io e Lino eravamo seduti uno di fronte all’altro. L’ho sentito parlare. L’ho guardato negli occhi. Ho percepito le sue convinzioni, l’urgenza dei tempi che lo ha portato ad aprire il sito e a dedicarsi anima e corpo alla migliore riuscita del medesimo.
Abbiamo fatto un tratto di strada insieme, io e Stampa Libera, poi ho deciso di andarmene e di valorizzare il mio blog.
E’ tutto il giorno che penso a cosa significhi perdere un figlio e provo empaticamente a mettermi nei suoi panni, ma credo si tratti di un’operazione destinata a non rendermi partecipe totalmente del suo dolore. Non riesco, nonostante i miei sforzi, ad immaginare cosa possa voler dire.

Ho perso mio padre nel 2008. Aveva ottantadue anni e un amico mi disse: “Tu l’as gjoldut une vore”, l’hai goduto moltissimo. Non avrei immaginato che si potesse “godere” un padre, ma pensandoci bene, quell’amico aveva ragione. Quando una persona di famiglia viene a mancare, ci si accorge della sua mancanza. Infatti, a distanza di cinque anni, non passa giorno senza che, vedendo le foto in casa, sui mobili, o gli strumenti del suo laboratorio rimasti così com’erano, non mi venga da chiedermi (o da chiedergli) perché se ne sia andato lasciando tutte quelle cianfrusaglie inutili, quegli oggetti più o meno d’antiquariato che furono la sua passione, a differenza di me a cui le cose vecchie non ispirano la stessa venerazione. Un padre è un padre, anziano e malato, ma un figlio in piena salute?

Ora Lino e sua moglie stanno vivendo un dolore acuto, destinato come natura vuole ad affievolirsi con il tempo (il tempo è sempre galantuomo), ma ci saranno oggetti del figlio Luca che riapriranno la ferita: le sue macchine fotografiche, visto che aveva preso a seguire le orme paterne; il motorino, se l’aveva; la macchina, forse; gli attrezzi sportivi, visto che l’aneurisma l’ha colto su una pista di sci. Il giornale non fa riferimento ad una fidanzata, bensì solo ai genitori e alla sorella, ma immagino che un bel ragazzo così l’abbia avuta sicuramente. Anche lei, se esiste, deve provare un forte dolore in questo momento.
Lino, che non ho mai smesso di stimare nonostante qualche malinteso fra noi, è una persona buona – lo ripeto - e validissima. Un uomo intelligente che divulga informazioni negate. Un uomo importante nel panorama dell’informazione censurata e io spero d’imitarlo sul piano giornalistico. Non meritava un castigo così feroce.

Non ho mai conosciuto Luca, ma ne avevo solo sentito parlare, forse cogliendo anche un pizzico di orgoglio paterno, nel tono di voce di suo padre, quando faceva cenno a lui.
Non so niente di medicina, ma un aneurisma che colpisce un organismo giovane, poco più che ventenne, mi sembra un evento raro. Confesso che un pensierino di tipo complottista l’ho fatto: mi è venuto in mente il Faraone d’Egitto, a cui Geova uccide il primogenito. Mi è venuta in mente anche la legge del contrappasso, come spiegata da Paolo Franceschetti, secondo cui la Rosa Rossa tende a compiere omicidi con un significato simbolico preciso. Nel caso si dovesse rompere un’arteria cerebrale, per esempio, potrebbe voler significare che si è pensato troppo, si è dato libero sfogo a voli pindarici eccessivi e il cervello viene annebbiato con la rottura di un’arteria, l’arteria aorta.
E’ solo una mia supposizione, anche perché, se veramente le cose fossero andate così, si tratterebbe di una vendetta trasversale, in stile mafioso, visto che ad essere colpito non è stato il titolare di Stampa Libera, ma un congiunto. Anche se non dovesse esserci lo zampino dei servizi segreti e la morte di Luca fosse del tutto naturale (per quanto sia naturale morire a 22 anni), in ogni caso il morale di Lino Bottaro ne risentirà e sicuramente non sono l’unico a preoccuparsi del fatto che Stampa Libera, senza il contributo del suo fondatore, non sarebbe più la stessa.

Non mi resta dunque che augurare a Lino di riprendersi in fretta dalla sciagura che lo ha colpito e di ritornare combattivo come prima. Mi unisco al cordoglio di Lino, sua moglie e la sorella di Luca, per questa terribile e antica esperienza che stanno vivendo, ciascuno a suo modo.
Carducci ha sublimato la perdita del suo bambino con una poesia, che tutti gli scolari d’Italia imparano. Riuscirà Lino a sublimare questa imprevista disgrazia?
Siamo in tanti, credo, ad incoraggiarlo in tal senso.


11 commenti:

  1. mi dispiace molto x la fam. bottaro x l'improvviso terribile dolore.......
    spero siano persone molto forti.....

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    1. Ho frequentato Lino in due occasioni, ma non ti so dire se è una persona forte.

      Ci sono esperienze troppo, troppo insopportabili.

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  2. bellissimo aticolo Roby, ecco il testo della poesia per tutti

    PIANTO ANTICO

    L’albero a cui tendevi
    La pargoletta mano,
    Il verde melograno
    4Da’ bei vermigli fior,

    Nel muto orto solingo
    Rinverdí tutto or ora
    E giugno lo ristora
    8Di luce e di calor.

    Tu fior de la mia pianta
    Percossa e inaridita,
    Tu de l’inutil vita
    12Estremo unico fior,

    Sei ne la terra fredda,
    Sei ne la terra negra;
    Né il sol piú ti rallegra
    16Né ti risveglia amor.

    Vittorio

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  3. Caro Roberto,

    secondo Me hai fatto molto BENE a ricordare Luca BOTTARO con questo toccante POST sul Tuo BLOG;

    questa "crudele" tragedia umana che ha colpito duramente la famiglia del nostro AMICO & "collega" Lino BOTTARO,

    questo fatto DIS-UMANO sopratutto per un genitore credo debba far riflettere TUTTI Noi sui veri VALORI della VITA e sulla Sua grande FRAGILITA',

    allora vale la pena perdersi a volte dietro ad infinite sterili POLEMICHE ad estenuanti DISCUSSIONI e a improduttive
    DIVERGENZE !!!???

    Credo & penso proprio di NO,
    quindi GODIAMOCI intensamente & interamente la vicinanza dei GENITORI chi ancora "fortunatamente" li ha;

    ma anche dei FIGLI e NIPOTI insomma dei FAMILIARI TUTTI e come dimenticare poi gli AMICI e i COLLEGHI,

    quelli che in termini RELIGIOSI ma Io aggiungo anche ENERGETICI vengono definiti i ns. FRATELLI & SORELLE !!!

    NAMASTE'
    SDEI/Sergio



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    1. Credo che esperienze come queste, anche se non ci toccano da vicino, ci rendano migliori, nel senso che ci fanno tutti filosofi, come dici tu, e ci si accorge che le dispute e le diatribe sono meno che niente.

      Ti faccio notare che il primo a cliccare "mi piace", sull'annuncio di questo articolo che ho fatto su Facebook, è stato proprio il mio ospite abituale che definisce Stampa Libera una "fogna".

      Evidentemente, anche per Wasp ci sono dei momenti in cui non val la pena litigare.

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    2. Avevo già letto la notizia su SL ed ero rimasto sconvolto.
      Ho messo il "mi piace" solo per condividere la notizia, non certo perché ne provassi piacere.
      La perdita di un figlio è la cosa peggiore che possa succedere a chi è genitore.
      Io sono padre e nonno... e mi ritengo fortunato perché i miei stanno tutti bene, ma posso immaginare e capire l'immane tragedia che ha colpito il Sig. Bottaro.
      Visto che siamo in via di confessioni, io sono il quarto ed unico figlio di mio padre e mia madre: il che vuol dire che mio padre ha sopportato la perdita di figli per ben tre volte, prima che arrivassi io.
      Forse è vero che sono i "peggiori" quelli che sopravvivono più a lungo? Al mio paese si dice "signalicà"! (Forse deriva dall'arabo: in italiano si può tradurre come "destino ineluttabile").
      ***
      Non ho difficoltà a ribadire che SL non mi piace, per i noti motivi, ma questo non mi impedisce di esprimere le mie sincere e sentite condoglianze alla famiglia Bottero.
      Lo faccio qui e non su SL perché su SL passerei per ipocrita, cosa che non sono.

      Angelo Nigrelli

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    3. Grazie Angelo!
      Non avevo dubbi sulla tua bontà d'animo.

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  4. Siamo rimasti TUTTI sconvolti.. con un senso di impotenza. Non ci si aspettano notizie del genere. E' incredibile come un "sentimento di vicinanza" possa toccare anche persone estranee come nel mio caso. Anche se non ci si conosce "personalmente" è proprio vero che in un certo senso ci si può "affezionare".
    Saluti
    Cat

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    1. Dici bene Cat.

      Nessuno di noi ha conosciuto Luca Bottaro, ma la notizia ci ha tutti sconvolti.

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  5. @ANGELO,

    visto che sarà difficile se NON impossibile che Lino BOTTARO legga questa Tua testimonianza su FREEANIMALS;

    in qualità di suo AMICO & COLLEGA Ti ringrazio Io per Lui invitandoti a farlo anche su SL,

    penso che sarà molto apprezzato in quanto farà capire a molti LETTORI/LETTRICI che di fronte a tali tragedie UMANE che ci possono colpire proprio TUTTI,

    le divergenze anche aspre di opinioni e di idee passano in secondo se NON in terzo piano !!!

    Quindi un grande & sentito GRAZIE, a nome di Lino e della Sua FAMIGLIA anche quella di SL;
    a rileggerti comunque SEMPRE con rispetto, che Ti è dovuto come ESSERE dell' immenso & variegato COSMO !!!

    NAMASTE'
    SDEI/Sergio

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