sabato 23 febbraio 2013

La vergogna d’essere svizzeri



Testo di Silva Martinelli




C’era una volta un paese piccolo, piccolo, come del resto piccola, gretta e meschina era la mentalità dei suoi governanti. In quel paese tutto doveva essere ordinato e al suo posto: la neve sulle montagne, l’acqua nei fiumi, i cani al guinzaglio e gli orsi nella fossa di Berna. L’essere umano era l’unico e indiscusso signore e padrone. Solo lui aveva il diritto di invadere le case e i giardini degli altri animali, ma se un cervo osava mangiare una foglia di vite,  un cinghiale addentrarsi in un parco pubblico, un capriolo brucare innocentemente i fiori del cimitero venivano condannati a morte senza processo né avvocato. Figuriamoci poi un lupo, una lince, un orso…..che per sopravvivere a volte scambiavano gli animali-schiavi, proprietà dei signori umani, per comuni prede! Questa è la storia di un orsetto che ha avuto la sfrontatezza di oltrepassare i nostri confini. Sua mamma gli diceva sin da piccolo: “quello non è un paese per orsi. Tuo cugino maggiore ha osato entrarci ed è stato brutalmente messo a morte”. Ma si sa, i ragazzi vogliono fare e sbagliare di testa loro, e cosí l’orsetto ha messo piede dove non avrebbe mai dovuto. Come tutti gli adolescenti di questo mondo era intrepido e ficcanaso e questa sua innata curiosità gli è costata molto cara. I governanti del paese piccolo, piccolo hanno iniziato ad etichettarlo come problematico, non aggressivo ma potenzialmente pericoloso. Non ha fatto nulla di male: le sue uniche colpe erano quella di avere un corpo da adulto (che incuteva paura) ma il cervello da adolescente spericolato e avido di esperienze, nonché quella di comportarsi …. da orso. 
E mentre i giornali davano notizia che il plantigrado  non sarebbe stato ucciso ma spostato in zone meno abitate, il poveretto era già stato vigliaccamente assassinato, lontano dagli sguardi e dall’ indignazione dell’opinione pubblica che si è trovata di fronte al fatto compiuto. Si è tentato di giustificare l’infame uccisione invocando una presunta potenziale pericolosità dell’animale. In molti stati europei (Italia, Francia, Spagna, paesi dell’Est, ecc) l’orso è presente da sempre e non si sono mai sentiti casi di ferimenti o uccisione di persone. Per contro, il traffico stradale fa centinaia di vittime l’anno  e nessuno ha mai ventilato l’ipotesi di abolire le automobili e fucilare gli automobilisti. Ah, dimenticavo…. gli automobilisti fanno parte della specie dominante e le macchine sono pur sempre nostre invenzioni, quindi sono intoccabili.
Riposa in pace M13 e che tu possa veramente essere l’ultimo orso assassinato entro i nostri confini, perché il giorno della tua morte siamo stati in tanti, anzi moltissimi a vergognarci di essere svizzeri.


Silva Martinelli

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Mentalità da contadinotti, come veneti e friulani.

      Con la differenza che noi friulani non abbiamo i soldi!

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