lunedì 15 aprile 2013

Le api e l’alveare


In sala c’erano almeno due persone che si sono dichiarate contrarie  all’uscita dell’Italia dall’euro e la discussione si è fatta subito animata. Eppure, i tre relatori erano stati chiari circa gli svantaggi dell’introduzione della moneta unica in Europa, nonché sulle falsità di un impoverimento generale in caso di ritorno alla lira. Anche se si attribuisce a Prodi l’ingresso dell’euro in Italia, in realtà l’idea circolava già dai tempi dello SME, serpente monetario europeo.
In questo scenario, sia quando gli stati europei facevano parte dello SME, sia ai tempi odierni, la Germania ha fatto la parte del leone, dal momento che la sua economia è diversa dalla nostra, nello stesso modo in cui l’economia del nord Italia è diversa dal quella del sud Italia.
E come per decenni, con la Cassa per il Mezzogiorno, e per una specie di osmosi, milioni di lire di finanziamenti andavano dal nord al sud, finendo spesso nelle mani della mafia, così anche con la situazione attuale, gli stati ricchi del nostro subcontinente devono finanziare quelli più poveri del sud Europa. Solo che i modi di gestione sono diversi e lo abbiamo visto con Cipro, dove in realtà si volevano aiutare le banche cipriote con i soldi dei loro stessi correntisti.

A livello di popolazione, non mancano le campagne diffamatorie nei nostri confronti, vezzo che tedeschi e inglesi hanno da molto tempo, e infatti al giorno d’oggi molti anglosassoni e teutonici pensano erroneamente che gli italiani siano fannulloni e le autorità locali lasciano credere ciò per una forma di esasperato patriottismo, ma anche per poter ottenere l’approvazione popolare nel momento in cui i paesi sintetizzati nell’acronimo PIIGS vengono tartassati.
In realtà, fino al 2002, anno dell’introduzione dell’euro, l’Italia vantava il primato mondiale – o comunque eravamo ai primi posti – nel settore petrolchimico, tessile e alimentare. Poi, con l’entrata in Europa, è stata tutta una perdita di prestigio e sovranità, nonché una discesa verso i posti più bassi della graduatoria del benessere e delle attività produttive.

A spiegare tutto ciò, e molto altro ancora, sono stati tre giovani friulani durante la
conferenza tenuta sabato 13 aprile a Codroipo. David Casanova, Alessandro Fiorencis e Golfredo Castelletto, quest’ultimo nei panni di moderatore, hanno mostrato diapositive schematiche sui meccanismi occulti dell’economia, spiegando perché, secondo le loro ricerche, da questa crisi non si uscirà mai.
Il tema economico è notoriamente ostico, ma se persone come i tre relatori si cimentano nello studio e s’incaricano di divulgarlo, fanno un’opera veramente meritoria, soprattutto se si pensa che le vere notizie, le informazioni che contano, sono rigorosamente tenute nascoste dai mass-media mainstream.
Anzitutto, la sensazione che ho avuto io è che i tre giovani non si possono definire cospirazionisti, tanto è vero che alla fine della conferenza mi sono avvicinato al signor Castelletto e gli ho domandato a bruciapelo se stiamo andando verso la terza guerra mondiale, gli ho citato gli Illuminati e gli ho chiesto se verrà attuata una riduzione della popolazione mondiale, in vista del NWO. Dalla risposta che mi ha dato, in cui non sapeva neanche pronunciare il nome Rothschild, ho capito che le sue indagini non si basano sulla frequentazione di siti complottisti. E questo è un bene, giacché significa che siamo arrivati alla stessa conclusione per vie diverse. Ho avuto la sensazione come se un cerchio si fosse chiuso perché se i relatori non sanno niente di teorie del complotto per me si tratta di una “verifica incrociata”. Ovvero, autori al di sopra di ogni sospetto mi danno conferma di quanto da tempo  vado leggendo su internet circa i piani degli Illuminati per il prossimo futuro.
Per esempio, se i tre giovani mi spiegano che la situazione drammatica in cui ci troviamo ha seguito delle tappe precise e mi riportano nomi e cognomi delle persone responsabili, mi viene logico pensare che ci sia stata, dietro tutto ciò, una precisa regia e non ho difficoltà a credere che tale regia si trovi – si sia sempre trovata – nelle logge massoniche o in altri club ristretti.

Una frase detta da un signore del pubblico, uno dei due che aveva avanzato dubbi sulla bontà dell’uscita dall’euro, è stata: “Noi siamo le api, ma l’alveare non è più nostro”.
Sarebbe interessante sapere se abbiamo smesso d’essere proprietari dell’alveare nel 1971, quando Nixon per finanziare la guerra in Vietnam scollegò il dollaro dall’oro, nel 1981, quando il ministro Beniamino Andreatta consumò il divorzio tra il ministero del tesoro e la Banca d’Italia o il primo gennaio del 2002, quando fu introdotto l’euro e perdemmo la nostra sovranità monetaria. Queste sono tre possibili date che individuano svolte epocali, ma se diamo ascolto a Paolo Barnard, per esempio in una sua conferenza tenuta a Lugo di Romagna, già negli anni Trenta c’era chi aveva progettato di dissolvere gli stati nazionali in Europa per arrivare ad un superstato europeo. O forse per aggiungere un tassello al piano del nuovo ordine mondiale.
Si tratta di vedere se quegli immaginifici pensatori appartenevano o meno alla massoneria o se miravano unicamente all’arricchimento delle banche.
Un altro signore del pubblico ha parlato favorevolmente di Altiero Spinelli e della sua utopia e si è dichiarato contrario all’uscita dell’Italia dall’euro perché dovremmo mirare ad ottenere “più Europa e non meno Europa”. Ha però ammesso che le cose non sono andate per il verso giusto, cioè al momento non si è creata l’Europa dei popoli ma quella dei banchieri.
Dicevo poco fa che i paesi europei ricchi sono obbligati a finanziare quelli meno ricchi e per far ciò è stato creato il MES, anagramma di SME, che è un fondo a cui tutti gli stati membri devono contribuire. All’Italia è stata assegnata la cifra di 125.000 miliardi di euro da versare al MES complessivamente. Si calcola che siano 40 milioni gli euro che lo Stato italiano deve dare ogni anno, per i prossimi quarant’anni e se qualcuno ancora pensa che da questa crisi prima o poi si uscirà, è pregato di riflettere semplicemente su questo fatto. 

Ci hanno resi schiavi fino al 2052! A questo punto, anche Paolo Attivissimo, campione dei
disinformatori, si deve rendere conto che qualcosa dovrà succedere da oggi a quella data, perché non è pensabile che le prossime generazioni si lascino schiavizzare in questo modo. A meno che quegli stessi che ci hanno imposto “lacrime e sangue” non attuino qualche forma di condizionamento mentale, a base magari di microchip, per rendere la popolazione docile e obbediente, impossibilitata a ribellarsi.
Noi tutti abbiamo una visione romantica, alla Spartaco, della società, ma nei secoli passati le rivolte erano spontanee, a differenza delle rivoluzioni che erano pilotate dalla massoneria, e finivano sempre male, come nel caso di quel famoso gladiatore. A quei tempi i padroni che comandavano il mondo non disponevano della tecnologia per ammansire la gente. Oggi invece ce l’hanno e mi sembra solo logico che prima o poi la useranno.
Durante la conferenza è stato detto che pochi giorni fa, mentre l’intera popolazione italiana era distratta dai giochetti politici della formazione del nuovo governo, Monti ha versato la quota prevista di quaranta milioni di euro al MES e se pensiamo che gli introiti ottenuti con l’IMU ammontano a 14 milioni, ci si chiede dove ha preso il resto.
Sono stati citati alcuni V.I.P. che comandano in Europa, tra cui Jacques Attali che si è riferito agli europei definendoli “plebaglia”. Altri, come il nostro defunto Tommaso Padoa Schioppa, che era universalmente stimato, si sono espressi in modo più sfumato, come per esempio quando disse che la gente deve abituarsi a vedere ridotto il “diaframma di protezione”, cioè rinunciando alle ferie, alle vacanze e alle cene al ristorante, per conoscere la “durezza del vivere”. Le parole virgolettate sono originali e Davide Casanova ha commentato che quel personaggio in vita sua non aveva mai sperimentato neanche lontanamente la durezza del vivere.

E’ solo dell’anno scorso la richiesta da parte di Monti, Fornero, Napolitano e company, di fare sacrifici, con l’idea illusoria che serviranno per uscire dalla crisi, da essi stessi voluta e pianificata. Un Giorgio Napolitano che prende 20.000 euro di stipendio al mese non mi sembra la persona più adatta per parlare di sacrifici. Poi non stupitevi se qualche cospirazionista alla David Icke li definisce rettiliani, adoratori del dio Moloch. I morti - gli imprenditori suicidi - ci sono e i “sacrifici” di cui parla la Fornero sembrano proprio come quelli dei prigionieri degli Aztechi in cima alla piramide, distesi sull’altare sotto il coltello dei sacerdoti.
Fornero, deriva per caso da “forno” dell’alchimista, impegnato nell’Opera al “nero”?
Dunque, abbiamo sentito nomi e cognomi. C’è quel tizio che ci ha definito plebaglia. C’è Padoa Schioppa che prima della Fornero prevedeva sacrifici per gli italiani. C’è Romano Prodi che ci fa il regalino dell’euro e prima ancora c’è Nixon che fa stampare dollari senza che ci sia il corrispondente lingotto d’oro a convalidarne il valore. Ma ci sono anche altri personaggi che vanno menzionati.

Fino al 1981 gli economisti seguivano le teorie di Keynes.
Poi si sono buttati sul neoliberismo e sulla scena politica mondiale vediamo l’affermarsi di Reagan, della Tatcher, di Kohol e del nostro Ciampi. Non a caso a partire dal 1980 la tassazione in Italia aumenta del 100% e il nostro ministro Andreatta attua la separazione dello Stato dalla Banca d’Italia.
Oggi si parla di “riforma strutturale” e si deve intendere salari più poveri. Oggi non abbiamo più la sovranità monetaria perché lo stato italiano deve chiedere in prestito il denaro alla Banca Centrale Europea, per immetterlo in circolazione sul territorio. Oggi siamo impossibilitati a svalutare la moneta perché non ci appartiene e le decisioni che ci riguardano si prendono fuori dall’Italia.
Questa cessione di sovranità non è casuale. Se immaginiamo che l’agenda massonica prevede l’instaurazione del nuovo ordine mondiale, passando attraverso la fase dell’Europa Unita, possiamo considerare credibili le parole di Kohl quando si lasciò scappare: “…..allora li freghiamo così”.


Vale a dire, siccome non possiamo pretendere che gli stati europei cedano la loro sovranità di punto in bianco ad un super ente sovranazionale, perché la gente non capirebbe, allora li prendiamo per fame, come se si trattasse di un assedio, fino a che saranno le popolazioni stesse, stremate ed esauste, a chiedere l’introduzione del superstato, o del nuovo ordine mondiale che dir si voglia. Il meccanismo, conoscendo la debole e ingenua natura umana e quella perfida degli (alieni?) Illuminati, è del tutto verosimile.
Vi è chiaro perché Paolo Barnard parla del più grande crimine? E perché i vostri sacrifici sono e saranno inutili, titolo della conferenza di sabato?
Come disse Paul Krugman, l’Italia, dovendo chiedere in prestito una moneta straniera, è stata ridotta a uno Stato del Terzo Mondo.
Ci chiamano “piigs”. Ci hanno trasformato in api lavoratrici, dobbiamo faticare come muli, ma l’alveare, la stalla e il porcile non sono più nostri.
A me viene in mente “La fattoria degli animali”, di George Orwell.
Quello di “1984”, per capirci!




1 commento:

  1. Bell'articolo, hai sintetizzato e commentato bene alcuni aspetti salienti della conferenza. Uno dei temi principali spiegato dai relatori, cioè che i nostri sacrifici saranno inutili, è confermato anche dagli onerosi impegni dovuti al Fiscal Compact e all'obbligo del pareggio di bilancio, forse gli a atti economicamente e socialmente più importanti approvati nel dopo guerra, nel quasi totale silenzio ed asservimento delle istituzioni e dei media) che costringerenno il nostro Paese a reperire annualmente decine (40-50 mld) di euro per abbattere il debito (diventato tale a causa degli interessi) per portarlo ai parametri standard stabiliti dai tecnocrati di Bruxelles (o da chi li comanda) senza fondamenti macroeconomici e in particolare senza alcuna informazione e partecipazione democratica: dove troveranno i fondi? dai mercati finanziari, dal sistema bancario, dalle privatizzazioni, dalle maggiori tasse e dai tagli alle spese, quindi con inevitabile austerità, ricadute sui livelli di occupazione e sulla domanda interna, sul PIL e sulle possibilità di ripresa, e invece l'attenzione viene sempre dirottata sulle inefficenze della P.A. e gli sprechi dei politici (mai i pluri-incarichi e le multi-pensioni d'oro dei dirigenti pubblici e privati) oppure sull'IMU, che totalizza solo un paio di miliardi (forse).

    E poi ci tocca sorbirci il neo premier Letta che afferma (nelle sue dichiarazioni di esordio) di "aumento della povertà percepita" (loro certo non hanno ancora conosciuto la povertà reale ...) oppure il governatore Draghi parlare spesso di riforme e competitività, che tradotto vuol dire ulteriori tagli salariali, compressine dei diritti dei lavoratori e ulteriore precarizzazione: mai qualcuno che parlasse di riforme del sistema finanziario, esempio la separazione delle funzioni creditizie da quelle d'investimento oppure una revisione dei compiti e dei poteri statutari della BCE, per non parlare di una vera seria lotta alla finanza speculativa che dovrebbe portare coe minimo alla graduale eliminazione degli strumenti tossici, che pare ammontino ad oltre 10 volte il PIL.
    Per questo, è sicuramente molto utile ricordare la sconvolgente testimonianza del professore Parguez: “cito il direttore generale del ministero delle finanze francese, che appartiene all’ordine monastico dei Benedettini ed è anche il capo dell’Opus Dei francese - fra l’altro, anche la Commissione Europea (come il governo francese) è ampiamente controllata dall’Opus Dei … mi ha detto: «Professore, lei deve capire perché esiste il sistema europeo. Che cosa vogliamo? Vogliamo distruggere, per sempre, la gente. Vogliamo creare una nuova tipologia di europeo: una nuova popolazione europea, disponibile ad accettare la sofferenza, la povertà. Una popolazione disposta ad accettare salari inferiori a quelli cinesi. E questo rappresenterà il fulcro del mio impegno»”

    Proprio delle brave persone nei posti giusti! E noi chi ci difende?


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