Fonte:
Promiseland
Quando
pensiamo alla seta immaginiamo bellissimi abiti, abbigliamento intimo delicato
e arredi sontuosi, quello che sicuramente non immaginiamo è che i bachi vivi
vengono immersi in enormi vasche di acqua bollente. E perché dovremmo? Questo
certamente non è quello che i media mostrano per indurci a desiderare e
comprare la seta..eppure dovrebbe essere questa la molla per indurci a porre
attenzione a questo tipo di tessuto.
Proprio
come le mucche, polli e maiali, i bachi da seta sono addomesticati, tenuti in
allevamenti intensivi e uccisi fino a centinaia di milioni ogni anno. Per fare
un chilo di seta devono essere macellati 2000-3000 bachi.
Appena
prima della fase di metamorfosi in cui i bachi da seta si trasformano in
farfalle, filano delle fibre per creare i loro bozzoli. La falena per uscire da
questo bozzolo una volta che la trasformazione è completata mastica questo
bozzolo, ma questo naturale processo comporta per l’industria
manifatturiera della seta un problema perchè il naturale sviluppo
della falena comporterebbe il masticamento dei filamenti di seta. Pertanto lo
si interrompe immergendo i bozzoli con i bachi ancora vivi in acqua
bollente.
L’
Ahisma è un altro metodo di
produzione di seta che non include la morte per i bachi da seta. Anche se non
causa la morte degli insetti, si tratta sempre di pratiche non etiche che
comportano l’addomesticamento e l’allevamento di falene adulte che non sono in
grado di volare, perché i loro corpi sono troppo grandi e suscettibili di
subire attacchi da parte dei maschi. Infatti, le femmine non sono in grado di
difendersi a causa del mancato sviluppo di alcune parti della bocca.
Alcuni
sostengono che i bachi da seta non contano e che sono solo degli insetti.
Questo tipo di affermazione mostra una limitata profondità di comprensione di
tali animali, che a quello che sappiamo hanno come tutti gli esseri
viventi la capacità di sentire la gioia, il dolore e la sofferenza e
hanno il diritto di vivere liberi da tale strazio.
Se
siete amanti della seta non temete in quanto non c’è bisogno di rinunciarvi: The
Peace Silk è una valida alternativa
proposta dal commercio equo e solidale che viene lavorata a mano in
India. Questa seta animal-friendly
è raccolta dai bozzoli di una specie di Falena che dopo aver spiccato il volo
li abbandona, il che significa che nessuno deve essere tenuto in cattività. Una
rapida ricerca su Internet vi illustrerà tutta una serie di produttori: non vi è
alcuna scusa per non comprare la vostra seta da una fonte etica.
Se
si preferisce evitare del tutto i prodotti animali, ci sono altre alternative
disponibili come il Lyocell, il cotone di seta, i filamenti di ceiba e i
semi di euforbia, tutte le opzioni eco friendly che vale la pena di esplorare. È
possibile rifiutare queste pratiche disumane e scegliere di acquistare
alternative cruelty free.
Non abbiamo bisogno di sfruttare insetti, o qualsiasi altro animale per quella materia, e nessuna quantità di pregiata seta potrà mai giustificare l’uso di questi piccoli esseri come risorse per sola vanità.
Non abbiamo bisogno di sfruttare insetti, o qualsiasi altro animale per quella materia, e nessuna quantità di pregiata seta potrà mai giustificare l’uso di questi piccoli esseri come risorse per sola vanità.
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