Fonte: Pianeta Blu
Uno
dei maggiori argomenti di discussione in questo periodo, anche nei commenti dei
blog, è il clima che stiamo osservando nel mondo. Siamo al primo giugno, ma le
temperature sono decisamente inferiori rispetto alla media e le precipitazioni
sembrano ormai non darci pace.
Come
potete immaginare, la domanda principale che viene fatta è: ma è normale
questo clima? Oltre alle ipotesi catastrofiste, di cui ormai abbiamo imparato a
non fidarci, la curiosità è del tutto normale.
Come
analizzato in diversi commenti, le condizioni climatiche sono molto difficili
da determinare, se non altro per la complessità e la vastità dei parametri che
determinano il movimento delle masse d’aria a livello mondiale. Oltre a questi
parametri standard, entrano in questo gioco sia l’attività solare che la
quantità di anidride carbonica in atmosfera.
Riguardo
al Sole, di cui abbiamo parlato in tantissimi post, l’attività solare può
determinare delle variazioni a livello climatico, a seguito della minore o
maggiore quantità di radiazione proveniente dalla nostra stella. L’attuale
ciclo solare un po’ altalenante può, con un contributo non facilmente
determinabile, implicare modificazioni climatiche soprattutto in termini di
temperatura e dunque di precipitazioni sulla Terra.
Riguardo
invece alla quantità di CO2, c’è un articolo molto interessante, pubblicato
dalla NASA, che mostra per la prima volta come le quantità di questo gas
nell’atmosfera possono determinare modificazioni alle quantità di
precipitazioni. Ecco il link all’articolo:
Come
anticipato, non è facile determinare l’evoluzione temporale di un sistema il
cui comportamento è determinato da tantissime variabili, ognuna poi correlata
all’altra. Se vogliamo spezzare una lancia, questo ci fa capire perché spesso
le previsioni del tempo non sono corrette, soprattutto se ci spingiamo troppo
avanti con la data.
Negli ultimi giorni, un esperto meteo francese, Laurent Cabrol, ha formulato un’ipotesi che sta facendo molto discutere. Secondo l’esperto, non solo il caldo tarda ad arrivare ma, addirittura, quest’anno non ci sarà neanche l’estate.
Cosa
significa questo?
Secondo
l’esperto meteo, quest’anno non avremo un vero e proprio periodo estivo, ma i
prossimi mesi saranno caratterizzati da una temperatura sempre relativamente
fresca e da condizioni climatiche assolutamente variabili e ricche di
precipitazioni.
Da
dove nasce questa ipotesi?
Stando
a quanto riportato, le temperature medie degli oceani, misurate in diversi
punti del globo terrestre, sarebbero relativamente più basse di quelle attese.
In questo caso, non appena le temperature saliranno, ci sarà un’evaporazione
massiccia con un aumento dell’umidità a livello dei mari. Questo provocherà
dunque la formazione di estese masse nuvolose con conseguente ricaduta di
pioggia.
E’
possibile questo?
In
linea di principio sì ma, come affermato da molti altri esperti del meteo, si
tratta di una posizione del tutto esagerata e fondamentalista. Mi spiego
meglio. Quanto affermato è corretto, ma la minore temperatura dei mari può
essere compresa alla luce dell’inverno più lungo che abbiamo attraversato. La
minore irradiazione solare ha dunque determinato una più bassa temperatura
delle acque, da cui è partito il ragionamento di Cabrol. Da qui a dire che
addirittura non ci sarà l’estate, il passo è troppo lungo.
Se
vogliamo, la considerazione dell’esperto francese è stato più un annuncio per
pubblicizzarsi che una reale teoria. Perché dico questo? Parlare di “anno senza
estate” serve solo a richiamare l’attenzione su quello che realmente fu un anno
senza alte temperature, cioè il 1816.
Per
chi non lo sapesse, il 1816 è ricordato proprio come l’anno senza estate. In
quel caso, dopo un maggio molto freddo, ci furono abbondanti nevicate in giugno
che ricoprirono gran parte dell’Europa e del Nord America. In seguito poi, dopo
qualche settimana di tregua, ma con temperature sempre relativamente basse, in luglio arrivò una nuova forte gelata, che, tra l’altro, distrusse molti dei
raccolti. A fine agosto arrivò anche una terza gelata che praticamente mise in
ginocchio la popolazione di molte parti del mondo, proprio per la scarsità di
prodotti alimentari disponibili.
Cosa
successe nel 1816?
Come
evidenziato da studi successivi, la causa scatenante di questa improvvisa
glaciazione
fu l’eruzione del vulcano Tambora in Indonesia, avvenuta nell’aprile dell’anno precedente. Questo evento immise nell’atmosfera un’enorme quantità di polveri e ceneri che praticamente ridussero l’irraggiamento a terra da parte del sole. Come potete immaginare, quella del Tambora è ricordata come una delle più violente eruzioni mai avvenute. Come termine di confronto, basti pensare che per la quantità di prodotti eruttati, questo evento fu circa 100 volte più intenso di quello del Vesuvio del 79 d.C. che distrusse Ercolano e Pompei.
fu l’eruzione del vulcano Tambora in Indonesia, avvenuta nell’aprile dell’anno precedente. Questo evento immise nell’atmosfera un’enorme quantità di polveri e ceneri che praticamente ridussero l’irraggiamento a terra da parte del sole. Come potete immaginare, quella del Tambora è ricordata come una delle più violente eruzioni mai avvenute. Come termine di confronto, basti pensare che per la quantità di prodotti eruttati, questo evento fu circa 100 volte più intenso di quello del Vesuvio del 79 d.C. che distrusse Ercolano e Pompei.
Concludendo,
i fatti sono chiari, stiamo attraversando una primavera molto fresca e
caratterizzata da continue precipitazioni. Come detto però, questo rientra
nelle normali variazioni climatiche dovute a tantissimi fattori non facilmente
determinabili. Le ipotesi formulate dall’esperto meteo francese sono verosimili
dal punto di vista scientifico, ma assolutamente non sufficienti ad affermare
che nel 2013 non ci sarà l’estate. Quello che invece ricordiamo veramente come
“anno senza estate” fu il 1816, quando però la forte variazione climatica
venne determinata da una violentissima eruzione del vulcano Tambora in
Indonesia.
Nel 1816 la variazione climatica venne determinata dal Vulcano Tambora. ai giorni nostri invece si gioca a essere Dio, questo articolo è del 2011:
RispondiEliminahttp://www.vocidallastrada.com/2011/02/geoingegneria-giocare-ad-essere-dio.html
Grazie Loto!
EliminaSiccome è lungo, l'ho scaricato per leggerlo con calma.