Fonte:
Fratelli di Luce
Chiunque
si interessi di ufologia e soprattutto di esopolitica conosce, anche solo per
fama, il nome di Carlo Alberto Perego, il console italiano che negli anni ‘50 e
‘60, in seguito ad una personale esperienza che lo vide testimone il 6 novembre
del 1954 di uno straordinario avvistamento sui cieli di Roma, gettò le basi
dell’ufologia italiana e del pensiero esopolitico.
Perego,
infatti, grazie al suo mandato consolare, che lo portò a svolgere numerose
missioni in diverse parti del mondo, ebbe occasione di entrare in contatto con
moltissime personalità politiche e militari del tempo (tra cui, in Italia, l’allora
Ministro delle Finanze Giulio Andreotti), sviluppando ben presto una visione
globale del fenomeno UFO che ancora oggi non ha eguali tra i ricercatori che si
occupano di questa materia.
Questa
figura chiave dell’ufologia italiana e direi anche mondiale, tanto che le sue
opere raggiunsero anche l’America del sud, è tuttavia pressoché sconosciuta al
pubblico italiano, complice anche l’irreperibilità delle sue opere nel mercato
editoriale (che non sono state mai più ristampate) unitamente ad un misterioso
silenzio che avvolge la sua vicenda biografica.
E’
in questo contesto che si è deciso di dare avvio al "Progetto
Perego", un'inziativa aperta rivolta tanto ai semplici appassionati della
materia quanto ai ricercatori e agli studiosi, che vi troveranno documenti
storici, testimonianze e contributi critici sulla vita e le opere di Perego,
nonché la possibilità di consultare le opere da lui pubblicate all'interno
della Sala di lettura virtuale.
Nel
ringraziare di cuore quanti hanno contributo e contribuiranno a rendere vivo
questo progetto, invito tutti coloro che sono interessati ad avere maggiori informazioni
circa questa iniziativa a rivolgersi alla redazione del sito tramite il
seguente indirizzo e-mail: info@progettoperego.it
Ivan
Ceci
Da un paragrafo di un libro di Perego (http://www.nibiru2012.it/forum/ufo/le-manifestazioni-su-roma-del-6-e-7-novembre-1954-134041.0.html) si legge:
RispondiEliminaAvevo visto cadere la stagnola antiradar degli apparecchi americani, durante la guerra. Non era la stessa cosa. Questi filamenti erano sottilissimi: sembravano fili di ragnatela. Riuscii a prenderne uno: poteva sembrare una materia vetrosa, che si volatilizzava dopo qualche tempo.
.......
Scrive: "sembravano fili di ragnatela"
Ne avevo già sentito parlare/visto in questo TG (http://www.youtube.com/watch?v=r3Pg_eACwvM) sulle scie chimiche ai minuti 1,33-4,54 e dal 5,47 al 6,46 circa
Il 1954 è passato alla storia, insieme al '78, come l'anno della grande ondata di avvistamenti.
EliminaNé i suoi amici giornalisti, né il comandante dell'aeroporto di Ciampino sapevano niente delle evoluzioni del 6 e del 7 novembre sui cieli di Roma.
Perego pensò che in entrambi i casi, a partire dal primo avvistamento fino all'ultimo, quegli strani velivoli avrebbero avuto tutto il tempo di bombardare il Lazio, se solo avessero avuto intenzioni ostili.
Da quella prima esperienza del console Perego probabilmente nacque l'ufologia italiana. Peter Kolosimo venne qualche decennio dopo.
Riguardo alla caduta di filamenti, ne parlava già Fort all'inizio del secolo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Fort
Ho letto un solo libro dell'autore americano, "Il libro dei dannati", e si dà il caso che dal cielo, in molte parti del mondo, non cadano solo filamenti trasparenti, ma anche sangue e pezzi di carne, pesci e rane, oltre a neve dai colori improbabili.
Affascinanti misteri.
Più che affascinanti io li definirei macabri.
RispondiEliminaMa Fort aveva anche una spiegazione per questi misteri oppure si limitava a documentarli?
Wikipedia dice che Fort dava un taglio sarcastico alla presentazione dei fenomeni. Anche se è passato qualche anno da quando ho letto "Il libro dei dannati", non mi risulta che fosse scettico o deridesse quelle stranissime manifestazioni.
EliminaSi sa che di Wikipedia ci si può fidare fino a un certo punto.