Fonte: Andrea Zanoni
L'eurodeputato
Andrea Zanoni sottoscrive una petizione che chiede al Commissario Ue
all'Agricoltura di fare luce sull'utilizzo di fondi europei per l'allevamento
di tori destinati alla corrida in Spagna. “È inaccettabile. I soldi dei
contribuenti europei non possono essere sprecati per simili torture a cielo
aperto”
L'eurodeputato
e vice presidente dell'Intergruppo per la Conservazione ed il Benessere degli
Animali al Parlamento europeo Andrea Zanoni firma e invita a sottoscrivere la
petizione contro l'uso di fondi UE per l'allevamento di tori destinati alla
corrida in Spagna. “L'Ue non può permettersi di essere complice di una pratica
così barbara e sanguinaria. In tempi di crisi, i soldi dei contribuenti europei
possono essere utilizzati sicuramente meglio, ad esempio aiutando i milioni di
disoccupati nei Paesi più in difficoltà”.
La
petizione è indirizzata direttamente al Commissario Ue all'Agricoltura Dacian
Ciolos al quale viene chiesto di fare luce sui 129 milioni di euro di fondi
agricoli che, secondo un'associazione spagnola, verrebbero destinati ogni anno
all'alimentazione dei tori destinati alle corride e, qualora fosse confermato,
di eliminare immediatamente questi sussidi.
“È
inconcepibile che dei soldi dei contribuenti europei finiscano per
finanziare uno degli spettacoli più truci di sempre, dove l'agonia e la
sofferenza di un animale diventa spettacolo ed intrattenimento – incalza Zanoni
– Tanto più che all'intera Politica agricola comune europea sono stati fatti
dei tagli importanti con la scusa della crisi, ad esempio al capitolo del
greening e dell'innovazione”.
A
metà maggio, uno studio condotto da ERC/Catalonia Sí ha denunciato che circa
129 milioni di euro di fondi agricoli vengono destinati ogni anno
all'alimentazione dei tori destinati alle corride. La stima si basa sui soldi
spesi per ettaro e, secondo gli eurodeputati spagnoli, è scontata la loro vera
finalità visto che i tori sono destinati solo a questa attività.
“Per
questo ho firmato con convinzione questa petizione e invito tutti coloro che si
sentono scandalizzati di fronte a questa possibilità a fare altrettanto”,
conclude l'eurodeputato.
La
petizione, che ha già raccolto oltre 10mila firme, è disponibile al seguente
LINK.
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