Fonte:
Andrea Zanoni
La
IX Sezione civile del Tribunale di Varese, presieduta dal giudice Giuseppe
Buffone, con provvedimento del 13 marzo 2013 ha confermato che gli animali
devono essere considerati esseri senzienti e non cose. In una causa di
separazione coniugale, infatti, il Tribunale ha preso atto dell’accordo tra i
genitori che prevedeva che i gatti di famiglia restassero a vivere nella casa
della madre, dove vive la figlia minore. La madre si farà carico delle spese
ordinarie, mentre quelle straordinarie saranno sostenute in pari misura dai
coniugi.
Con
l’entrata in vigore della Legge 4 novembre 2010 n. 201, “Ratifica ed esecuzione
della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia” firmata
a Strasburgo il 13 novembre 1987, il sentimento per gli animali ha avuto il
riconoscimento europeo. L’aspetto innovativo di questa sentenza è che il ruolo
dell’animale domestico acquista un peso anche in relazione ai legami affettivi
che, per esempio, lo può unire di più ad un componente della famiglia rispetto
ad un altro. L’animale non rientra più semplicemente nel patrimonio da dividere
dopo la separazione.
L’eurodeputato
Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per la Conservazione ed il
Benessere degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «Un passo
importante in Italia è già stato compiuto con la Legge 11 dicembre 2012 n. 220
che ha modificato l’articolo 1138 del Codice Civile prevedendo che “le norme
del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere
animali domestici”. Considerare l’animale come un essere senziente con tutte le
conseguenze che questo comporta e non una cosa è la conquista più importante
per un Paese che si vuole definire civile. Adesso il principio deve tradursi in
pratica senza alcuna eccezione per il campo d’applicazione. Da quando, a
gennaio 2012, sono stato nominato vice Presidente dell’Intergruppo per la
Conservazione ed il Benessere degli Animali al Parlamento europeo, l’obiettivo
che mi sono posto e che sto perseguendo in questo contesto è quello di lavorare
affinché gli intenti dell’articolo 13 del trattato di Lisbona, che definisce
gli animali “esseri senzienti”, diventino finalmente realtà in tutta Europa e
continuerò a farlo».
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