giovedì 11 luglio 2013

Cannibali con fascia tricolore

  
Noi siamo gente maledetta. Ogni volta che vediamo il male fatto agli animali proviamo un moto d’odio verso i responsabili, che alla lunga ci accorcerà la vita. E allora, consci di questo, lasciamoci trasportare dalla corrente dell’odio e pensiamo con estrema forza a tutto il male possibile che possa derivare, possibilmente dai nostri pensieri-eggregore, alle persone che tre anni fa hanno dato il via libera al massacro dei cervi sull’altipiano del Cansiglio.
Queste persone hanno nomi e cognomi, per ora le bombardiamo telepaticamente di tutti i nostri improperi possibili e immaginabili, ma nessuno ci vieta di tempestarli anche di telefonate a tutte le ore, mailing bomb, lettere minatorie per posta ordinaria e invio di pacchi dono di poltrone & sofà, apparecchi per salire le scale per persone anziane, gadgets e omaggi non richiesti consegnati direttamente dal postino, ordini di mobilia nuova da consegnare dopo ritiro di quella vecchia, inviti a conferenze, spettacoli e trasmissioni televisive inesistenti, reclame di tutti i generi, e ogni altro depliant che possa intasare la loro cassetta della posta.
Magari qualche scritta sul muro di casa, fatta nottetempo, un avvertimento mafioso come la testa di un pupazzo di peluche mozzata, grondante vernice rossa al posto del sangue, per rendere il tutto più realistico.


Nulla di tutto ciò verrà fatto, perché fin da piccoli ci hanno insegnato a temere le maestre, il parroco e le suore a dottrina, le professoresse, i vigili urbani, i carabinieri e la Polstrada, la polizia ferroviaria, le guardie forestali e campestri, i giudici, i magistrati in genere e ogni altro fantoccio investito del potere di nuocerci.
Grazie a tale remora infantile, divenuti adulti, l’istinto ci suggerisce di tenerci alla larga da qualsiasi iniziativa che possa metterci contro tali burocrati della malvagità, o che possa farci finire sotto la lente d’ingrandimento dei demoni vestiti in giacca e cravatta, in virtù del consiglio dato anche da Nietzsche secondo cui “se cominci a guardare l’abisso, l’abisso comincerà a guardare te”.
Meglio una vita da Fantozzi, dunque. E pazienza se 1200 cervi saranno assassinati in tre anni, a partire da adesso. Inghiottire il rospo, con alzatina di spalle rassegnata, ché tanto a cambiare il mondo c’è tempo. E poi, perché devo essere proprio io a cambiarlo?
Se vuoi cambiare il mondo, comincia da te stesso, dice la Pizia, unitamente a Socrate e ai monaci Shaolin, che però se c’è da menar le mani non si tirano indietro.
Contraddizioni dell’estremo Oriente. Noi siamo qui, nel nord est d’Italia. O nel sud ovest della Russia e di cervi da abbattere ce ne saranno 400 per ogni anno, da qui al 2015.

Lo decise il consiglio provinciale di Treviso nella seduta del 21 ottobre 2010, presieduta da Leonardo Muraro, che si vede qui a sinistra, e dal suo vice Floriano Zambon. Erano presenti anche i consiglieri Alessio De Mitri, Carla Puppinato, Denis Farnea, Franco Conte, Marco Prosdocimo, Marzio Favero, Michele Noal, Mirco Lorenzon, Paolo Speranzon, Ubaldo Fanton, nonché il segretario Luigi De Martin.

Poiché ricercare le foto di tutti questi ottusi carnefici mi avrebbe portato via troppo tempo, posto qui solo quelle del presidente e del suo vice, Muraro e Zambon, che vedete qui a destra, senza dimenticare che stiamo parlando solo di una delle tre province toccate dal Cansiglio. Le altre sono Belluno e
Pordenone.

Un augurio di breve vita va inviato telepaticamente anche ai due naturalisti Michele Bottazzo e Sandro Nicoloso (E-mail: nicoloso@dream-italia.it), senza l’apporto dei quali i carnefici non avrebbero avuto l’alibi per procedere nei loro piani criminali. Di uno di questi ambientalisti di melma pubblico la foto, a futura memoria.
Ma, andiamo per gradi.
I politici sono stati votati dai valligiani e dai popolani, e dunque sono il risultato dell’ignoranza e della cattiveria dilagante nel basso popolo. Scusate se parlo come un aristocratico. Non ci si deve stupire se prendono decisioni consone alla loro mortifera natura. La gente come noi (i maledetti) o non va a votare perché disgustata, o vota partitucoli come i Verdi, SEL o M5S, che vengono programmati dai Poteri Forti affinché non superino la soglia di pericolosità, mettendo a rischio i loro piani. Da sempre è così.
I partiti che avrebbero il potere di decidere della vita e della morte di uomini e animali sono composti da personale accuratamente selezionato, che deve passare l’esame per rendersi gradevole agli alti papaveri della finanza e dell’industria, che sono poi quelli che comandano veramente, dietro le quinte.
Provate a immaginare se un Leonardo Muraro avesse votato a favore della vita dei cervi. Nel giro di poco tempo lo avrebbero deposto dal ruolo di presidente della provincia di Treviso. La sua carriera sarebbe finita in men che non si dica. Idem se si fosse trattato di votare contro le vaccinazioni obbligatorie, che avrebbero fatto perdere guadagni alle industrie farmaceutiche. Il politico che vuole fare carriera, deve conformarsi al volere dei suoi padroni, che non sono gli elettori, come illusoriamente ci viene fatto credere, ma i manager delle industrie e di altri club privati.
Poiché mi riesce difficile credere che l’abbattimento di 1200 cervi rientri nei piani della Massoneria internazionale, posso immaginare che tale sanguinario passatempo venga concesso ai fedeli servitori, affinché si sollazzino un pochino anche loro, come premio fedeltà per aver ben servito i padroni occulti che li comandano.
E’ quindi una cascata piramidale di privilegi e favori. Gli Illuminati chiudono un occhio con Muraro e gli altri aguzzini, i quali, a loro volta lasciano che una categoria di malati mentali armati di carabine si sollazzino tra i boschi e si intossichino di adrenalina a ogni colpo di fucile. C’è poi la categoria dei ristoratori che trae profitto mettendo in vendita la carne di cervo, che sarà cucinata da provetti cuochi in ristoranti rustici e alla moda, di modo che molti saranno contenti e felici.
A parte i cervi e gli animalisti maledetti.
Di recente, questi ultimi hanno indetto una mailing bomb nei confronti  della presidente della provincia di Siena (io le ho mandato una raccomandata), per chiederle di non proseguire con la prevista mattanza di cuccioli di volpe. L’operazione ha avuto successo e la mattanza dei cuccioli dentro le tane non c’è stata. Quando capitano questi rari eventi, ci si chiede sempre se per caso il motivo della rinuncia da parte di incalliti esponenti politici sia dovuta a qualcosa di diverso dall’influenza che possano avere qualche migliaio di mail ricevute in segreteria.
Forse, se i cuccioli di volpe fossero stati commestibili, anziché puzzare di selvatico, la nostra iniziativa sarebbe fallita, come falliscono in genere tutte le iniziative di noi gente maledetta. In questo caso purtroppo la carne di cervo è appetitosa e invece di cercare le foto dei responsabili morali della prossima carneficina, avrei potuto pubblicare quelle dei ristoratori e dei cuochi del Cansiglio, a futura memoria e disdoro. Non è detto che non lo faccia, comunque.

Nel merito delle giustificazioni fornite dai due esperti dei miei stivali, Bottazzo (a sinistra) e Nicoloso, sembra che i cervi rubino l’erba a caprioli e mucche, per dirla in soldoni. I naturalisti hanno ovviamente usato termini altisonanti, come sono soliti fare medici, ricercatori e quanti vogliano gettare un po’ di fumo negli occhi degli ascoltatori.
Di Michele Bottazzo sono riuscito a trovare solo il profilo Facebook, ma di Sandro Nicoloso possiamo leggere quanto segue, nel sito della cooperativa di cui fa parte, la D.R.E.Am – Italia:
“Il personale con il quale opera  D.R.E.Am. Italia è caratterizzato da un alto profilo accademico e professionale con valenza sull’intero settore ambientale, in particolare forestale, geologico, biologico, etologico, ingegneristico e topografico”.

E’ scritto in stile pubblicitario. L’alto profilo accademico significa che all’università ha vivisezionato un certo numero di cavie, probabilmente. Quando poi parla di stretti rapporti con il territorio significa che ha partecipato a qualche riunione dei seguaci di Diana, traendone l’impressione che quello sia il mondo delle valli e degli altipiani e che i montanari siano tutti così: avvinazzati amanti della doppietta e delle albe dorate.
Non ha mai partecipato alle riunioni degli animalisti (e forse è stato meglio così), e quindi si è fatto l’idea che nessun’altra opzione sia possibile nel caso di cervi in esubero, se non quella del loro abbattimento. Nessun veterinario gli ha mai suggerito la possibilità che le cerve possano essere catturate con le reti, sottoposte a sterilizzazione e rilasciate nello stesso luogo della cattura, come gli animalisti fanno con i cani randagi in Ucraina, in Romania e, mi risulta, anche nel meridione d’Italia.
Sterilizzare una femmina di cervo costa più che non fare la stessa cosa alle cagnette e siccome le province e gli enti locali in genere non hanno soldi, non possono nemmeno prendere in considerazione un’ipotesi del genere. Troppa civiltà potrebbe risultare indigesta per stomaci abituati a mangiare spazzatura morale.

Quando poi invitano scienziati tedeschi e si sentono dire che la caccia di selezione è cosa buona e giusta, allora cadono tutte le remore e per i cervi bellunesi non c’è scampo. Peccato che ad essere invitati siano scienziati-cacciatori teutonici che poco o nulla sanno della situazione venatoria italiana e di quanto invisi siano i seguaci di Diana a sud delle Alpi.
In genere, se la cantano e se la suonano. Si riuniscono in branchi, straparlano di protezione dell’ambiente, stilano i piani di abbattimento sulla base di censimenti da loro stessi eseguiti, programmano le uscite, fissano le tasse che andranno allo Stato italiano magnaccia e poi vanno a farsi una bevuta in allegria, cantando la canzone del brigante: “Lassù in cima al Monte Nero, c’è una piccola caverna, ci son dodici briganti, al chiaror di una lanterna….”.

A volte, dopo aver assegnato il compito di stilare un programma di assassinio a collaudati
naturalisti-calibro-12, invitano anche gli ambientalisti, affinché non si dica che loro, i killer della natura, non siano democratici. Così, hanno l’ampia scelta se invitare l’ENPA, che di animali selvatici non capisce una minchia, o il WWF, che è la più evoluta delle associazioni venatorie. Poi ci penserà il Gazzettino a spiegare alla popolazione mansuefatta e ottusa che la decisione di assassinare 1200 bellissimi animali è stata presa collegialmente, laddove perfino il WWF, garanzia di serietà, ha ammesso che il numero degli ungulati è eccessivo.
E allora, diranno i lettori del quotidiano del Nord Est, cos’hanno da lamentarsi gli animalisti? Non saranno i soliti rompiballe dei 100 % di Paolo Mocavero?
No, siamo un movimento di persone civili che non mangiano l’oggetto della propria ammirazione, perché il nostro amore per la natura è autentico, a differenza di quanti riempiono la propria bocca di rispetto, e di piombo le povere carni della selvaggina.
Siamo un movimento di persone conscie della nostra responsabilità di esseri superiori – e vogliamo dimostrarlo. Siamo un gruppo allargato e sempre più vasto di persone consapevoli dell’impatto che voi trogloditi state causando agli ecosistemi, molto più di cervi e cinghiali, a dispetto di quanto blaterino i vostri esperti, cannibali pur’essi.
Soprattutto, oltre a ritenerci persone civili e contrarie alla violenza, siamo sempre più incazzati con gente come voi. Non abusate oltre della nostra pazienza.
Potrebbe finire male.
E non solo per i cervi.



4 commenti:

  1. Non sono mai stata a Delfi però dovrebbe esserci scritto: "Conosci te stesso"
    cioè osservarsi....

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    1. Quanto può essere utile questo bellissimo suggerimento ai cervi che stanno per essere massacrati?

      Forse da persone che non si conoscono abbastanza....

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    2. Non ho capito cosa vuoi dire....

      Comunque eri a conoscenza di questa notizia di oggi 12/7/13:
      Cansiglio, stop alla caccia dei cervi:
      http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2013/07/12/news/cansiglio-stop-alla-caccia-dei-cervi-1.7407662
      E' la stessa zona del tuo articolo?

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    3. Grazie per aver postato l'articolo, che non avevo letto.


      Purtroppo, da quello che ho capito, la mattanza non verrà fatta per il momento all'interno del Parco ma solo all'esterno, nelle riserve di caccia private.


      Il piano di abbattimento di 360 cervi all'anno prosegue e gli allevatori, insieme ai cacciatori, non disperano che il governatore del Veneto Zaia non possa essere meno inflessibile in futuro.

      Nessun accenno alla mailing bomb degli animalisti.

      Nel complesso non si può definire una buona notizia.

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