lunedì 23 settembre 2013

Il profetico George Orwell



Chi ha letto “1984”, o chi ha visto il film con Richard Burton, forse si ricorda la facilità con cui il Grande Fratello cambiava alleato facendolo diventare nemico, senza una spiegazione plausibile, cosicché quello che fino a un momento prima era il nemico diventava automaticamente l’alleato.
Ciò comportava la messa in moto di quella poderosa macchina di condizionamento mentale che rappresenta un’altra delle caratteristiche salienti del romanzo e la gente, grazie alla certosina opera dell’apposito ministero, dimenticava in fretta di aver combattuto e perso congiunti in sanguinose guerre contro il nemico di turno.
Questa manovra sociologica, che poteva essere considerata solo frutto della fantasia di George Orwell, ha trovato una prima grande conferma nella vita “reale” nel 1989, con la caduta del muro di Berlino, ma ha avuto una piccola replica, sfuggita a molti osservatori, pochi giorni addietro, nel momento in cui i telegiornali ci hanno fatto sapere che non ci sarà più il minacciato attacco americano in Siria, perché ora il nemico più pericoloso non è più Bashar el–Assad, ma le cellule di Al Qaida che hanno conquistato non poche città nel martoriato paese arabo.


 Al Qaida – ci è stato spiegato - è una minaccia sia per Washington, sia per la Russia, sia, inaspettatamente, per l’Iran. La Cina, in questo giro di giostra, è al momento rimasta fuori.
Ora, noi sappiamo che Al Qaida è una creatura della CIA e anche Putin e il presidente iraniano lo sanno. Noi sappiamo anche che quelli che ora vengono dipinti come terroristi infiltrati fra i ribelli, sono in realtà mercenari pagati dall’Occidente e dall’Arabia Saudita e rappresentano la totalità dei cosiddetti ribelli, tenuto conto che non si è mai trattato di una guerra civile, bensì una manovra eterodiretta volta a destituire il legittimo presidente della Siria.
Annunciare a tutto il mondo che il vero pericolo è Al Qaida porta a due conclusioni: la prima è che anche Putin fa parte della manfrina, così come a suo tempo Gorbacev che eseguì gli ordini della Massoneria internazionale nel far finire il comunismo; e la seconda è che con questo escamotage si è concesso a Obama di sottrarsi elegantemente a quella che negli USA per lui è stata una figuraccia e che a livello diplomatico stava diventando un clamoroso autogol.
Il motivo per cui Obama ha cambiato idea circa il minacciato attacco, sta probabilmente nell’abbattimento di un F 16 e di quattro missili Tomahawk, da parte dell’artiglieria russa, di cui nessuno è venuto a sapere, tranne i frequentatori del web. Assad, intelligentemente, si è dichiarato disponibile a smantellare gli arsenali di armi chimiche, mai usate, e che sono diventate obsolete e di difficile stoccaggio. Se quindi gli ispettori dell’ONU se le portano via, ad Assad fanno un piacere.
Tuttavia, in base al detto secondo cui si può perdere una battaglia, ma non è detto che si perda anche la guerra, gli imperialisti americani non hanno perso le speranze di entrare a breve in guerra per dare sfogo al loro patologico istinto omicida, per smaltire gli arsenali strapieni e per far aumentare i loro conti bancari, solo che questa volta non ci sarà più la contrapposizione Occidente virtuoso e moralista contro Assad dittatore sanguinario, ma qualcosa di molto più ampio.
                                                                                                                                                  
Anche perché, con Saddam Hussein, l’opinione pubblica mondiale è venuta a sapere che le armi di distruzione di massa in Iraq non c’erano e che USA e Gran Bretagna se le erano inventate. Indi per cui, la percentuale di persone che non ha abboccato a quest’ultima, ennesima frottola governativa, cioè che ad usare le armi chimiche fosse stato l’esercito di Assad, è aumentata, cosa che ha consigliato ad Obama di fare marcia indietro.
Uscita dalla porta, la voglia di distruggere il pianeta, il cupio dissolvi insito nella nostra folle specie, starebbe per rientrare dalla finestra. E infatti, la Massoneria internazionale non ha mai smesso di mandare i suoi sicari a uccidere i cristiani in Africa, nei paesi arabi e in Estremo Oriente. Viene così fatto un lavorio meticoloso per inculcare nella coscienza collettiva degli occidentali l’idea che i fondamentalisti musulmani sono assassini fanatici e spietati, fidando sul fatto che la gente, da noi, ha la memoria corta, non impara niente dalla Storia e prima o poi farà il collegamento tra i terroristi che assaltano le chiese in Sudan e i marocchini che vanno a vendere tappeti in Brianza. Gli attentati di Londra e Madrid rientrano in questa manovra.
Il lavoro culturale della Destra, almeno quello che vedo compiersi su internet, mettendo in evidenza i crimini degli immigrati dà una mano a far aumentare la repulsione verso gli stranieri.

Il cosiddetto razzismo non è più solo appannaggio della Lega Nord, ormai sul viale del tramonto, ma ha preso piede nella gente comune, grazie a fatti di sangue come quelli di Kabobo e grazie anche, paradossalmente, alla nomina del ministro Kyenge. Il risultato che il governo italiano sta ottenendo (e io sospetto che lo sapesse fin dall’inizio) è esattamente il contrario di quello annunciato. Non c’è e non ci sarà nessuna integrazione, non solo perché arabi e africani non vogliono, e forse neanche possono, integrarsi, ma perché il numero degli italiani che non intendono integrarsi aumenta di giorno in giorno.
Io stesso, che trovo simpatici i marocchini con cui ho a che fare con i mercatini della domenica, non sono disposto a vedere le nostre leggi sulla macellazione umanitaria, ottenute a fatica, compromesse dall’arrivo di barbare consuetudini, a cominciare con la concessione della macellazione Kosher agli ebrei e di quella Halal ai musulmani, entrambe prive di compassione.
Con cinesi che considerano cani e gatti alla stregua di cibo e africani che vogliono fare riti spiritici tipo Vudù, stiamo assistendo alla diffusione e alla normalizzazione di costumi selvaggi, con tanto di avallo di una parte della benpensante Sinistra e dello specista cattolicesimo. In nome dell’accoglienza.

I 69 morti, per ora, nel centro commerciale di Nairobi, causati da un commando di persone armate che gridavano: “I musulmani escano! Vogliamo uccidere solo i cristiani!” ci fa capire che la rabbia dei bianchi e soprattutto dei WASP avrà sicuramente un’impennata. Se ci sarà un’unione delle chiese cristiane, cattolici insieme a protestanti e, molto probabilmente, anche insieme agli ebrei, ci sarà grazie a squadre di assassini armati fino ai denti (da chi?) che uccideranno un bel po’ di cristiani in nome di Allah.
La stessa cosa si può dire degli 81 morti nell’attacco suicida a Peshawar, in Pakistan, e anche lì le autorità locali avanzano il sospetto che i kamikaze fossero stranieri, o in ogni caso manovrati da stranieri.
Così, la Storia medievale avrà un ritorno di fiamma in pieno terzo millennio e assisteremo all’inizio dell’ultima crociata, che segnerà anche la fine dell’umanità. O quasi.
Il nostro prossimo nemico, George Orwell docet, sarà il miliardo di musulmani, Iran compreso. Anche se l’Occidente è meglio armato, subiremo grosse perdite, esattamente ciò che l’Elite mondialista auspica, ché tanto a morire saranno le classi basse e medie della popolazione. La Cina, vedremo da che parte vorrà schierarsi, ma anche lì ci sarà una bella sfoltita.
George Orwell, anche lui affiliato alla Massoneria, ci indica la strada che l’umanità sta per imboccare. Forse sono stati proprio i suoi confratelli superiori ad autorizzare a farlo.

2 commenti:

  1. al quaida non esiste da un pezzo:

    http://temis.blog.tiscali.it/2010/10/05/al-qaeda-non-esiste-piu-by-servizi-segreti-francesi/?doing_wp_cron

    http://tuttouno.blogspot.it/2013/09/al-qaeda-e-una-costola-della-cia.html

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    1. Lo sappiamo, ma soltanto pochi minuti fa il TG 5 serale ha specificato chiaramente che il commando che ha assalito il centro commerciale di Nairobi appartiene ad Al Qaida.

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