mercoledì 16 ottobre 2013

A Obama il Nobel, a Priebke l'ignominia

 
Fonte: Leggo

La barbarie dei vigliacchi e dei falliti, quella barbarie che infierì sul cadavere di Mussolini, prima beneficiandone delle opere e poi mordendo il corpo inerte per ordine del nuovo padrone. L'Italia è morta, e l'ennesima prova dei vermi italioti nè è il becchino. Lo dico senza odio, ma solo con tristezza. Priebke era colpevole? Sì, come tutti coloro che vissero in un'epoca in cui nazione era contro nazione, e in cui ogni uomo veniva plagiato dall'ideale che la ragione era propria e "l'altro" aveva torto. Ma Priebke, ora, sarà testimone silente e pietoso dei suoi nuovi nemici, non quelli di un tempo, soldati fedeli, ma quelli senza onore del nostro presente che, rabbiosi perché falliti nella vita, si scagliano contro un carro funebre insultando qualcosa che non può ascoltarli. Sono poveri derelitti, magari invidiosi della coerenza di quello sconosciuto tedesco, e lo insultano, vorrebbero calpestarne i resti, come l'avvoltoio si ciba della carogna del leone. Priebke fu colpevole, ed è stato giudicato, insieme al nazismo. Ma il vincitore, non c'è. Perché? Perché chi vilipendia un morto, invece che condannarne le vicende, gli atti, le intenzioni e tramandare una lezione di amore che annulla ogni violenza è uno sconfitto dal peggiore dei nemici: l'incapacità di costruire un mondo di pace, ricco di una spiritualità senza religione, che è la luce che da sempre ha illuminato le tenebre.

13 commenti:

  1. Come posso riconoscermi membro di una nazione che si macchi di tali ignominie?

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    1. Da tempo proviamo una sensazione di alienazione e ci sentiamo transfughi.

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  2. Ecco in atto gli effetti deliranti della falsa e sfrontata informazione di regime. Le pecore dormienti scagliano la loro ira contro gli incubi vissuti sulla pelle dei loro padri, e non si avvedono minimamente dei nefasti progetti che gli stessi infami sceneggiatori d'allora provocano oggi con dissoluta ed arrogante persecuzione.

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    1. Ha la stessa funzione del tanto decantato "femminicidio".
      Qualsiasi cosa va bene per distogliere l'attenzione dal nocciolo del problema: l'animalicidio.

      Finché non si estirperà il male alla radice, molti polloni continueranno a germogliare.

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  3. Ma una domandina semplice semplice: secondo voi l'Olocausto e l'omosessualità sono o non sono i nuovi DOGMI? I nuovi TABU', su cui NON E' PERMESSO avere opinioni alternative?
    g

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    1. L'Olocausto è un dogma di vecchia data; l'omosessualità si avvia a diventarlo.
      Ma io non mi preoccuperei eccessivamente del secondo. In fondo, i gay mi sono simpatici e non li vedo come un pericolo per la società, bensì come un modo per distogliere l'attenzione della gente da altri più grossi problemi.

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    2. I due fenomeni hanno la stessa origine, ma il secondo, alla faccia dell' ospite, é molto più grave, va bene sig. g.?

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    3. E perché sarebbe più grave l'omosessualità del dogma dell'olocausto?


      Forse perché va ad intaccare la prolificità della specie più feroce mai esistita su questo pianeta?

      Una specie di attentato alla sacralità della razza padrona?

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    4. L'omosessualità trova terreno fertile in Israele, gente della Torah, che lei stesso ha ospitato in questo sito, intendo la "legge ", vada a leggersi cosa contiene circa l'argomento e lo confronti con le eventuali conclusioni di sterminio dei popoli.

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    5. I gay in sé stessi non sono certo un problema...lo sono le LOBBY DI POTERE gay...che spesso vanno a braccetto con altre LOBBY (LOGGE ehehehe...) di POTERE mondiali... g

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  4. Ecco uno contrario agli omosessuali...ma anche a qualche altra cosa...!

    http://i.huffpost.com/gen/1245188/thumbs/o-VLADIMIR-PUTIN-TIGER-570.jpg?1

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    1. Da quando tiene in prigione gli attivisti di Green Peace non mi è più molto simpatico.

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    2. Sapevo solo che fosse pescatore.
      E che avesse fatto parte del KGB.
      Ho scaricato la foto.
      Grazie.

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