venerdì 24 gennaio 2014

Gandhi Kadmon



Come nella settimana scorsa, anche ieri sera, giovedì 23 gennaio, Adam Kadmon ha ribadito la necessità di una rivoluzione pacifica, che lui ha chiamato “revoluscion”, mettendo da parte la tentazione di far ricorso alla violenza per cambiare questo attuale disastroso stato di cose. In linea di principio, siamo tutti d’accordo. Il tentativo di combattere lo Stato, fatto nei cosiddetti “Anni di piombo”, da parte delle Brigate Rosse, è miseramente fallito e oggi sappiamo che anch’esse erano state infiltrate da agenti della CIA. Ma, sul lato opposto, anche la filosofia della Nonviolenza, propugnata dal Mahatma Gandhi, potrebbe avere qualche lato oscuro e riservare delle sorprese. Sorvoliamo sulla sua simpatia per Hitler e Mussolini, rappresentanti di quello che è stato chiamato il “Male assoluto” e chiediamoci se anche Gandhi, forse appartenente alla Massoneria, non sia stato funzionale ai poteri forti, quegli stessi poteri che lui diceva di combattere. Quando ci dicono che con la Nonviolenza Gandhi è riuscito a sconfiggere l’impero britannico, potrebbe trattarsi di un caso di “mosca cocchiera”, ovvero dell’appropriazione indebita di meriti altrui o inesistenti. La Gran Bretagna potrebbe aver deciso di andarsene dall’India indipendentemente dalle velleità di indipendenza di quest’ultima e la massoneria potrebbe aver attribuito il merito alla Grande Anima per indirizzare il pensiero delle masse in una certa, voluta, direzione e per fare un regalo a se stessa.

Non è mia intenzione demolire un mito, giacché Gandhi rimane una figura importante ed encomiabile del Novecento, ma è anche vero che gli astutissimi Illuminati riescono sempre a piegare gli eventi della Storia a loro vantaggio e un movimento pacifico come quello allestito da Gandhi potrebbe essere stato strumentalizzato per dare forza all’idea che i potenti non devono essere uccisi, ma amati. Non li si deve vincere ma convincere. Idea peraltro vecchia di secoli, elemento che fa sospettare che la Massoneria non sia nata con gli Illuminati di Baviera nel 1776, ma molto prima.
Se pensiamo che un’idea sublime come quella della Nonviolenza non possa essere strumentalizzata, chiediamoci se un Pannella o un Capezzone possano degnamente definirsi nonviolenti. Se pensiamo alla parabola politica e umana di Giacinto Pannella detto Marco, ci dovrebbe essere chiaro che qualunque scalzacane può riempirsi la bocca di nonviolenza, attuare digiuni rimanendo a stomaco e bocca vuoti, ma fare scelte politiche atlantiste, abortiste, guerrafondaie e avere amicizie pericolose come il noto  Cavaliere non più rampante, per dirla alla Calvino. 

Ma lasciamo pure perdere questo esempio Radicalchic e veniamo a gente più seria. Mao Valpiana e Aldo Capitini. Rispettivamente, attuale presidente del Movimento Nonviolento e suo fondatore. Valpiana lo possiamo vedere nella foto qui a sinistra (è quello con la barba, seduto in primo piano) quando, giovinetto imberbe, venne a Codroipo su mio invito, per insegnarci le tecniche dei “giochi di ruolo”, da adoperarsi in campagna nelle nostre azioni dirette contro i cacciatori. L’iniziativa fu un fiasco, Mao venne da Verona inutilmente e gli animalisti che avevo invitato me la diedero buca, ma questa è un’altra storia.
Ciò che voglio evidenziare, è che sia Capitini, vegetariano, sia Valpiana, che non so se mangia carne, propugnano il rispetto della Costituzione, dicono di pagare la tasse come Gesù che disse di dare a Cesare ciò che è di Cesare e puntano sulla crescita personale della gente, piuttosto che su rivoluzioni armate e sanguinarie. In questo, l’invito che rivolgono al mondo è analogo a quello di Adam Kadmon e, in fondo, anche al nostro, di noi persone miti e pacifiche.
Tuttavia, volendo fare l’avvocato del diavolo, dal 1964, anno di fondazione della rivista Azione Nonviolenta in quel di Perugia, ad oggi che ricorre il cinquantenario, di acque sotto i ponti e di morti ammazzati sulla superficie terrestre, ne sono passati tanti e il mondo è sempre andato avanti nello stesso brutale modo. Fatte le debite proporzioni, la gente pacifica che c’era negli anni Sessanta e quella pacifica che c’è oggi, si equivale. Non c’è stato alcun avanzamento dell’etica o della morale, perché l’essere umano nel suo complesso è rimasto quel gran figlio di buona Eva che è sempre stato. E allora, la prima cosa che si pensa è che la filosofia della Nonviolenza, con tutti i suoi Gesù, i Gandhi, i Capitini e i Valpiana, sia nient’altro che un escamotage, un espediente funzionale al mantenimento dello status quo, cioè al potere degli Arconti. O degli Illuminati che dir si voglia.
                                                                                                                                                  
In quest’ottica si capisce perché essi, i nostri creatori alieni, incentivino la teoria della Nonviolenza, facendo passare alla Storia figure come Gandhi e, in tono minore, Capitini. Per Mao Vapliana c’è ancora tempo. E non parliamo, poi, di come è stato sponsorizzato Gesù Cristo. Il suo sponsor Paolo di Tarso non sarà stato anche lui un Arconte?
Il dubbio rimane. Se si può scegliere il dialogo anziché il sangue è preferibile, ma vi sono alcuni casi in cui la Nonviolenza non ha senso. 
Ne parlavo ancora anni fa con i quattro amici al bar. Con gli animali oppressi nelle loro svariate prigioni, parlare di Nonviolenza significa palesemente fare il gioco del nemico, dei loro e nostri nemici. Ve le immaginate le cavie di laboratorio che escono dalle loro gabbie e fanno la Marcia del Sale? Ve li immaginate gli elefanti dei circhi che fanno obiezione di coscienza? Io non riesco a immaginarli!
Forse solo in qualche cartone animato della Walt Disney (altro simpatico massone) o nel romanzo “La fattoria degli animali”, di George Orwell (eccone un altro!), gli animali possono prendere in mano in prima persona le proprie sorti. Se avete visto il film “La zona morta” forse vi ricordate che il tema del destino è già stato affrontato. Uccidere un folle assassino prima che diventi tale è moralmente lecito? Se la bomba messa sotto il tavolo da Von Stauffenberg avesse fatto il suo dovere, uccidendo il Fuhrer, quanti esseri umani si sarebbero salvati?
Uccidere Silvio Garattini, il principe dei vivisettori, è moralmente giustificato? Se si risponde sì nel caso di Hitler e no in quello di Garattini, che altro non è che un Hitler per gli animali, si cade nella logica specista. Quindi attenzione. Meditate gente e state molto attenti a come rispondete.
Se avete qualche geniale intuizione, possibilmente non pilotata dagli Arconti, fatemelo sapere. Grazie.  

7 commenti:

  1. Dunque, si deve dubitare di tutto.....se si deve pensare che anche Gandhi era una rotellina del micidiale marchingegno, allora siamo senza speranza!
    A tal proposito viene in mente anche a me un film, di cui non ricordo il titolo: il protagonista era entrato in una setta, ma cercava di uscirne;
    nessuno credeva al suo racconto, ad un certo punto, però, spiraglio di luce: trovò aiuto in una persona che sembrava disposta a credergli.
    Alla fine però si rese conto che anche quello che lo aiutava era un membro della setta.
    E' triste, questo,
    ritornando alla nostra realtà, perché vuol dire che tutto sarebbe organizzato in modo meticoloso e quindi la via di uscita sarebbe solo apparenza.
    Eppure io credo che si debba lottare comunque.

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    1. Gli utenti più anziani di Luogo Comune, di Massimo Mazzucco, hanno uno slogan che dice "Dubito di tutto", quando raggiungono un alto numero di commenti.

      I filosofi hanno sempre considerato il dubbio come qualcosa di sano dal punto di vista della ricerca della Verità.

      E inoltre, la differenza tra pillola rossa e pillola blu, del film Matrix, arrivando alle conclusioni a cui sei arrivato Tu, mi sembra a questo punto quasi insignificante.

      Concordo sulla necessità della lotta dalla parte del Bene.

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  2. Cartesio , da animalista quale sono, lo dovrei disprezzare, tuttavia ho sempre fatto mio il suo estenuante dubitare su tutto...la parte buona di Descartes!
    Confesso che non ho mai visto Matrix (con Keanu Reeves), la faccenda della pillola rossa e blu non la conosco,
    Attendo gentile spiegazione a riguardo.

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    1. Pillola rossa e pillola blu sono diventate un "topos" nell'ambiente dei teorici del complotto.

      Si trovano su You Tube spezzoni di quel film che mostrano proprio quando a Neo viene offerta la possibilità di scegliere quale delle due pillole inghiottire.

      Il succo del discorso è che la realtà che ci è stata costruita attorno non è la vera realtà. Esiste anche un blog che si chiama: "Niente è come sembra", che corrisponde anche a un utente di Tanker Enemy.

      Per un animalista è facile vedere oltre le linde vetrine delle macellerie ed essere scaraventati, nostro malgrado, all'interno dei mattatoi.

      Idem, con le vetrine delle farmacie, che ci scaraventano, nostro malgrado, all'interno delle camere di tortura chiamate laboratori.

      Già questa operazione mentale, che facciamo continuamente, significa scegliere la pillola sbagliata, quella che ci farà star male.

      Sapere è dolore.

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  3. Preferisco senza indugi l'Uomo Mascherato dei fumetti (Ombra che cammina), che questo mendace e patetico pagliaccio. E' riuscito ultimamente a palesare tutta la sua piccineria, mettendosi prono e servizievole ai piedi dei suoi controllori. Poveraccio!

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    1. E' stata un'idea geniale vestirlo come un superoe.

      Facendolo passare come la voce del complottismo, si deviano i pensieri a piacimento verso lidi tranquillizzanti.

      Dylan Dog, indagatore dell'incubo, non ha secondi fini.

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  4. Per quanto mi riguarda, io sogno una rivoluzione simile a questa
    http://www.youtube.com/watch?v=zOD-Z7dsPnc&feature=share
    dove persone "consapevoli" senza combattere guardano in faccia il potere che rimane così senza energie.
    Non per niente in testa alla mia classifica dei film ci sono Matrix e V per vendetta.
    Però per non ripetere gli errori delle rivoluzioni, es. a me ha fatto particolarmente soffrire la sorte dei Romanov con l'uccisione anche del bambino piccolo malato di emofilia, vedrei bene l'applicazione di queste frasi che ho trovato in Internet:
    "Quando governano le masse, l'uomo è guidato dall'ignoranza, quando governa la chiesa, è guidato dalla superstizione e quando a governarlo è lo stato, è guidato dalla paura. Prima che gli uomini possano vivere insieme in armonia e in comprensione reciproca, l'ignoranza deve essere trasmutata in saggezza, la superstizione in una fede illuminata, e la paura in amore".

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