martedì 21 gennaio 2014

Punizione esemplare, anche troppo

 

Sentenza storica: 55 anni di carcere per aver torturato fino alla morte il suo cane. Lo hanno trovato agonizzante. Riverso su un marciapiede a Quincy negli Stati Uniti. Il veterinario che l'ha soccorso non credeva ai suoi occhi: ferite profonde, lividi, tagli, ustioni e numerose ossa rotte. Su quel povero corpo martoriato i segni spaventosi della furia di un folle, sadico, assassino. Danni irreversibili e una sofferenza fortissima hanno costretto il medico ad addormentarlo per sempre. Altrove la cosa sarebbe forse finita lì. Ma la storia di Quincy ha avuto un altro esito: il torturatore è stato condannato a 55 anni di carcere: cinque anni per ciascuno dei 11 capi accusa. L'uomo arrestato dalla polizia si chiama Radoslaw Czerkawsky, immigrato polacco che lavorava prendendosi cura di una anziana della sua stessa nazionalità. All'imputato, che si è dichiarato non colpevole, è stata imposta una cauzione di un milione di dollari e gli è stato ritirato il passaporto. Una pena severissima anche perché la storia del cucciolo Doe (questo era il nome) ha avuto enorme eco sulla stampa degli Stati Uniti e addirittura più di 70.000 persone hanno prima chiesto l'arresto del torturatore e poi hanno seguito da vicino il processo. A completare la particolarità del caso c'è stata l'indagine della polizia, che è avvenuta con tutti i crismi, proprio come se si dovesse dare la caccia a un serial killer. Infatti gli agenti hanno trovato tracce di peli e di sangue nella casa del sospettato e accertato che questi coincidevano con quelli del cane, secondo il test del Dna. Quindi il processo e la super condanna. Viene da chiedersi: quanti altri piccoli Doe in Italia e in giro per il mondo continuano ad essere le vittime silenziose e senza giustizia di mostri come l'uomo di Quincy?
 

2 commenti:

  1. In Italia è fantascienza, che la polizia analizzi peli di cane per risolvere un crimine commesso sugli animali.
    Abbiamo una arretratezza spaventosa. Ma mi aspetto commenti del tipo:
    " costa farlo per risolvere crimini sugli umani, si dia precedenza a questi, gli animali possono attendere".
    Ci scommetto.

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    1. Questa infatti è un'obiezione diffusissima, dettata dalla mentalità specista.
      Tuttavia, gli americani vanno da un estremo a quell'altro e 55 anni mi sembrano troppi.

      Anche perché c'è il rischio che li faccia veramente, non come qui in Italia, che dopo qualche anno sono fuori anche gli assassini.

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