Fonte: Signoraggio
Testo di Nicola
Bizzi
Sconvolgente
notizia dall’Australia: una nota multinazionale farmaceutica è stata
autorizzata a irrorare due terzi del territorio australiano con un agente
patogeno del colera geneticamente modificato. Una
inquietante notizia ci è arrivata dall’Australia, dove pare che sia imminente
un’operazione di vaccinazione di massa della popolazione per mezzo di aerei. Lo
scorso 4 Dicembre i media australiani hanno infatti annunciato che la PaxVax,
una nota industria farmaceutica specializzata nello studio e nella produzione
di vaccini e avente sede legale a Menlo Park in California, ha richiesto ed
ottenuto dal Department of Health Office of the Gene Technology Regulator (il
dipartimento sanitario australiano preposto alle tecnologie geniche) di poter
eseguire una sperimentazione su larga scala, una sorta di “immunizzazione di
massa”, come i giornali l’hanno definita, mediante l’utilizzo di aerei
equipaggiati con tecnologie di aerosol. Scopo ufficiale e dichiarato di questa
operazione è la sperimentazione di un vaccino contenente il batterio del colera
geneticamente modificato, un vaccino che sarebbe finalizzato quindi a
combattere il colera.
Il
Vibrio Cholerae è l’agente eziologico della gastroenterite nota come Colera,
una patologia solitamente legata al consumo di acqua contaminata. Esso si trova
generalmente in ambienti acquatici nelle zone tropicali e pare che sia stato
isolato in alcune aree dell’Australia del Nord. Eppure questa operazione non
riguarderà le limitare aree in cui tale agente patogeno è stato rilevato, ma
interesserà gli interi stati del Queensland, del South Australia, del Victoria
e della Western Australia, vale a dire oltre i due terzi dell’immenso
territorio australiano. Resterebbero infatti esclusi dalla sperimentazione
soltanto gli stati del New South Wales e i Territori del Nord, curiosamente
proprio quelli dove il Vibrio Cholerae sarebbe stato individuato.
Il
test avrà la durata di un anno e la stampa australiana rassicura la popolazione
dichiarando che la PaxVax garantirà un certo numero di misure di controllo “per
limitare la diffusione e la persistenza del vaccino transgenico al fine di non
danneggiare la flora e la fauna delle aree interessate”.
Sembra
fantascienza, ma purtroppo non lo è. Si tratta di una inquietante ed allarmante
realtà.
Mi
chiedo come sia possibile che le autorità politiche e sanitarie australiane
abbiano concesso ad una multinazionale farmaceutica privata, per di più
statunitense, di poter testare un vaccino “geneticamente modificato” su oltre
due terzi del territorio australiano e con l’impiego di mezzi aerei.
Milioni
di persone saranno esposte a questo agente patogeno geneticamente modificato
che verrà irrorato dal cielo e che si depositerà ovunque, venendo assorbito
anche dagli animali e dalla vegetazione e penetrando nelle falde acquifere.
Come
rileva il sito Beforeitnews.com, già in passato negli Stati Uniti ed altrove
sono state condotte svariate campagne per vaccinare il bestiame tramite la
dispersione di involucri contenenti il “prodotto” che venivano dispersi da aerei.
Ma in quei casi anche la popolazione fu “vaccinata” a sua insaputa. Questa
volta invece pare che sia proprio la popolazione il vero obiettivo di questa “vaccinazione
forzata”.
Sappiamo
bene che, mediante l’irrorazione aerea, vengono costantemente diffuse da anni
nei nostri cieli sostanze tossiche altamente inquinanti e metalli pesanti, e
che questo avviene con la consapevole complicità delle nostre autorità
politiche e sanitarie, che ne sono perfettamente al corrente e che fanno di
tutto per nasconderlo all’opinione pubblica e ai mezzi di informazione. Temo
quindi che, con la scusa dell’irrorazione
per via aerea di presunti vaccini sperimentali, si stia tentando di dare una
parvenza di legittimità alla dispersione aerea di qualsiasi altra sostanza, dal
momento che questo intenso traffico aereo (formalmente non autorizzato) è ormai
sotto gli occhi di tutti.
Già nel 2006, in uno studio realizzato per la Yale
School of Public Health da Michael Greenwood, intitolato “L’irrorazione aerea
riduce efficacemente l’incidenza del virus del Nilo Occidentale tra gli esseri
umani”, si tentava di convincere l’opinione pubblica dei presunti benefici a
fini sanitari delle tecniche di aerosol. In questo studio infatti si affermava
(sempre in relazione al virus del Nilo Occidentale) che “l’incidenza della
malattia può essere significativamente contenuta attraverso lo spargimento
aereo (sic!) di appositi antidoti su vasta scala”.
L’operazione
in atto in Australia appare ancora più inquietante se si va a vedere che cos’è
la PaxVax, una potente multinazionale farmaceutica che ha tratto enormi
profitti negli ultimi anni dalla creazione e dalla commercializzazione dei
vaccini per l’influenza aviaria e per altre presunte pandemie.
Nessun commento:
Posta un commento