giovedì 20 febbraio 2014

I prodromi della terza guerra mondiale

 

Testo di Eugenio Orso

Se in un paese un branco di mercenari tagliagole, di picchiatori e di assassini mette in pericolo la stabilità interna e la sicurezza della popolazione, incendia automezzi per le strade, occupa con un’estrema violenza edifici pubblici e uccide indiscriminatamente, è giustificato un duro intervento delle forze di sicurezza. Se la situazione è molto grave e le forze di sicurezza non bastano per risolvere, si può giustificare, come estrema ratio, un intervento delle forze armate, per neutralizzare criminali, mercenari e infiltrati. Questa regola, che dovrebbe essere scontata e accettata da tutti, non vale però per l’Ucraina, come non è valsa per la Siria aggredita.

Il legittimo governo ucraino di Viktor Yanukovych e la popolazione non possono difendersi, devono subire l’attacco criminale senza muovere un dito, lasciandosi massacrare e permettendo che il paese sia distrutto. Oppure devono arrendersi senza condizioni. Lo impone, minaccioso, in concerto con Washington e le principali “cancellerie” europoidi, il segretario generale della cosiddetta alleanza atlantica, ossia della nato, la peggiore organizzazione criminale soprannazionale della storia: “Invito fortemente il governo ucraino ad astenersi da ulteriore violenza. Se i militari interverranno contro l’opposizione [i criminali saccheggiatori che uccidono e devastano sventolando gli stracci stellati della ue, n.d.s. ], i legami con la Nato saranno seriamente danneggiati”. Nel frattempo le bande di insorti si permettono di far prigionieri una cinquantina di poliziotti. Una chiara minaccia, quella della nato, corroborata dalle già annunciate sanzioni ue. Un ribaltamento ipocrita della situazione reale in Ucraina, perché in questo caso – come dovrebbe essere evidente anche a un idiota – non è il governo che attacca pacifici manifestanti, ma sono le bande criminali di mercenari assassini filo-nato e filo-ue che attaccano indiscriminatamente, uccidono e fanno prigionieri, per destabilizzare quel paese e defenestrare con inaudita violenza Yanukovych. Tutto questo non c’entra con le dinamiche politico-parlamentari e il confronto fra le forze politiche nel paese, e la situazione rivela chiaramente “lo zampino” esterno.
                                                                                                                                                 
Qual è la grande “colpa” di Yanukovych, del suo governo e di quello sfortunato paese, popolato da ucraini e da una robusta minoranza russofona? Di non aver accettato la proposta di entrare subito nella Nato, mettendo a disposizione il territorio nazionale per basi militari dell’”alleanza” e per l’accerchiamento della Federazione Russa. La “colpa” è di non aver aderito incondizionatamente all’unione europoide – contro l’interesse di tutti, ucraini e russofoni – abbassando la testa e lasciandosi fagocitare nell’eurolager. L’Ucraina martire non ha piegato il capo, davanti alle ragioni del grande capitale finanziario occidentale, e quindi deve essere duramente punita, suscitando al suo interno la guerra civile.
Gli stragisti nato e i criminali europoidi hanno giocato sulla storica rivalità che divide ucraini e russofoni, hanno infiltrato provocatori e hanno finanziato assassini, bande di delinquenti spacciate per “attivisti”, partiti e movimenti collaborazionisti. Hanno portato quel paese, di oltre quarantacinque milioni di abitanti, esteso quasi quanto la Francia, al limite del disfacimento violento. Sono determinati a suscitare, in Europa, una nuova, sanguinosa Jugoslavia, piuttosto che permettere accordi fra uno stato sovrano – l’Ucraina – e un altro stato sovrano, la Federazione Russa. Solo la prudenza e il senso di responsabilità dei russi, che conoscono bene il criminale disegno geopolitico di nato e ue orchestrato contro di loro, potranno evitare un’esplosione futura del conflitto, se questo non si placherà a partire dall’Ucraina. Il vero aggredito è la Russia, anche se il proditorio attacco passa attraverso l’Ucraina, il cui nome, in slavo, guarda caso significa “terra confinante”. I tagliagole di piazza Maidan, a Kiev, hanno fatto finora un buon lavoro, al servizio dei disegni geopolitici di dominio dei bracci del capitale finanziario occidentale, quello armato atlantista e quello sopranazionale europide.

La rabbia m’impedisce di analizzare a mente lucida la situazione. Le menzogne dei media europoidi, a questo punto, mi fanno infuriare. Chi può credere che un intero popolo, come quello ucraino, possa volere le armi nato sul proprio territorio, mettendosi in grave pericolo, e la politica del “rigore” antipopolare imposta dall’unione europoide, con la mannaiata finale dell’euro? Può crederci solo un idiota, un povero stronzo, un’inutile merdaccia politicamente corretta che crede nei “diritti umani” e in questa splendida “democrazia”. Tipico esempio di opinione pubblica in occidente. Eppure in Italia, anche quando si manifesta “pacificamente e democraticamente”, gli sbirri non si fanno scrupolo di bastonare, senza risparmio, operai disperati e disarmati, vicini al licenziamento, o studenti giovanissimi e innocui. Siccome le “rivoluzione colorate” e twitterate possono lasciare il tempo che trovano, fallendo miseramente, gli stragisti internazionali ed europoidi sono passati alle vie di fatto, hanno scelto direttamente il massacro, sperimentando nuove forme di aggressione e d’intrusione, per le vie brevi, proprio in Ucraina. Quello che vale in “occidente”, cioè il pacifismo strumentale, la democrazia, il dialogo, la coesione sociale, il “bon ton” nei confronti di altre correnti politiche del pensiero unico, e corbellerie propagandistiche del genere non vale più in Ucraina. In quel caso si è scelta la violenza più brutale, il mercenariato di minoranze delinquenziali, l’infiltrazione e la provocazione, per dividere, distruggere e un giorno occupare. Questa è la realtà. L’impero del male non si smentisce.
                                                                                                                                                  
Chiudo con una debole speranza. Se in questo momento drammatico per la sopravvivenza del paese io fossi Viktor Yanukovych, mi rifiuterei di lottare con le mani legate dietro la schiena, sapendo quale nemico ho di fronte. Chiederei con urgenza un forte appoggio, anche militare, da parte della Federazione Russa, che se non è del tutto “infiacchita” potrebbe ammassare le divisioni corazzate della guardia ai confini con l’Ucraina, mostrandosi pronta a intervenire per evitare il peggio. All’interno imporrei a forze di sicurezza e militari di passare al contrattacco, magari rispolverando le vecchie mitragliatrici sovietiche KPV da 14,5 mm, per falciare senza pietà i delinquenti di Piazza Maidan e sulle altre piazze, ben consapevole che sono gli emissari dei grandi assassini internazionali. La nato e l’unione europoide. Se l’Ucraina resisterà a questo attacco brutale, rientrando nell’orbita russa, non solo la popolazione ucraina ne trarrà vantaggi (in termini di approvvigionamento energetico, di finanziamenti, di investimenti), ma forse qualche vantaggio potremmo averlo noi, seguendo l’esempio e buttando in mare atlantisti ed europoidi.

5 commenti:

  1. Si sa che gli interessi si schierano a seconda delle convenienze... c'è qualcuno che sostiene che Renzi è stato nominato in fretta e furia, come a suo tempo quell'altro arrivista di D'Alema nel 1998, per il coinvolgimento dell'Italia in questa guerra.
    Speriamo che non sia vero e che il "Renzi" burro nelle mani dei poteri forti si renda conto di essere tale... ma forse è troppo impegnato ad "ammirarsi" nel suo ruolo.

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    1. Grazie Laurama. Intervento interessante. Del resto, il Partito Democratico è il miglior alleato della NATO. Probabilmente, se l'Occidente si schiera a fianco dei suoi mercenari, contro l'Ucraina, i bombardieri partiranno da Aviano, ma mentre tre anni fa passavano sopra Codroipo per andare a bombardare Gheddafi, stavolta voleranno verso est e quindi non sorvoleranno il mio ameno paesello.

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  2. Certo fra entrare nell'Euroreich o nella Grande Matrigna Russia stanno proprio messi male, poveretti! E ancora più disgraziati in quanto la loro sorte non è affatto decisa da loro stessi, come di prassi, d'altronde...

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  3. Mica son tanto lontani i tempi in cui i Grandi d'Europa si spartivano le Polonie e le Ucraine...è cambiato qualcosa fra quell'Ancient Regime e questo Nuovo Ordine Mondiale? Forse solo il fatto che oggi la GABBIA, invece che di fredda ferraglia, è diventata dorata e l'hanno dotata di molti comfort in più per le allodole della "democrazia"...bah



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    1. Ottime intuizioni, Billy!

      Vedo che tieni un occhio ben fisso sulla Storia e l'immagine dei "grandi" che si riuniscono al Congresso di Vienna o di Versailles o di qualsiasi altra località in cui si riunivano, è emblematica di ciò che accade anche oggi.

      Solo che oggi ha un solo nome che spicca su tutti: Bilderberg, con sedi che variano di anno in anno.

      Ieri ho sentito l'intervista all'ambasciatore ucraino a Roma. Ha detto ciò che il governo in carica voleva che dicesse, pena licenziamento. L'Ucraina non ha bisogno dell'Europa. Leggasi: l'Ucraina vuole restare alleata della Russia.
      Naturalmente, non l'hanno mostrato ai telegiornali, ma a Blob.

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