sabato 19 aprile 2014

Il nipotino di Berlusconi

 
Il nipotino di Berlusconi si chiama Loris Comisso e da lui ieri sera sono venuto a sapere che il Silvio di Arcore fin dal lontano 1976 aveva fatto venire dall’America i migliori esperti di Programmazione Neuro Linguistica, obbligando tutti i dirigenti delle sue aziende, Galliani, Confalonieri, ecc. a diventare abili manipolatori, come negli anni lo è diventato egli stesso, con grave danno della società italiana, nonché dell’immagine dell’Italia all’estero. Se Mussolini era un istrione istintivo, avendo fatto per qualche anno il maestro elementare, cioè il manipolatore di menti infantili, Berlusconi, istrione, lo è diventato seguendo corsi di PNL.


Il signor Comisso fa il formatore di dirigenti d’azienda ma, stando ai suoi patinati opuscoli, offre le sue competenze anche ai privati che volessero valorizzare i propri rapporti interpersonali, possibilmente in funzione di vendita o di pubbliche relazioni. Nei suoi depliants fa abbondante uso di termini alla moda come coach, team coaching, mission e personal leadership. Lui stesso si definisce un trainer perché definirsi istruttore sarebbe sembrato troppo popolaresco. Durante la conferenza ha fatto cenno al fossato che si è venuto a creare negli ultimi anni tra le nuove leve del lavoro, supportate dalla tecnologia telematica, e i vecchi quadri che sono rimasti indietro negli aggiornamenti e con questa sua simpatia per il nuovo che avanza è riuscito a tappare la bocca a quanti vorrebbero, come il sottoscritto, si usasse l’italiano e non l’inglese, facendoli sentire antiquati e sorpassati. Del resto, anche se Comisso non lo sa, nel nuovo ordine mondiale ci sarà una sola lingua e non sarà di sicuro l’italiano.

Ha fatto il buffoncello ancora prima di iniziare, mentre lo fotografavo e, salito sul palco, ha tessuto un elogio dei partecipanti, che voleva essere divertente, poiché coraggiosamente erano andati a sentire lui, il Venerdì Santo, piuttosto che partecipare alla Via Crucis per le strade di Codroipo. Si chiama captatio benevolentiae, ma quando faceva le battute era solo lui che rideva. Ha esordito  dicendo che tutti noi diciamo tre bugie ogni dieci minuti, dal che deduco che siccome la sua conferenza è durata un’ora e mezza, tra tutte le cose che ha detto c’erano almeno 27 menzogne. E infatti, dal mio punto di vista, si è contraddetto diverse volte.

Tuttavia, ha detto anche delle cose sensate. Per esempio che le critiche che ci vengono fatte normalmente vanno ad intaccare la nostra autostima e che si dovrebbe invece parlare del peccato e non del peccatore, tant’è che i dieci comandamenti parlano di peccati in genere. In caso di critica, il soggetto dovrebbe manifestare verbalmente il proprio disagio, tenendo separate le emozioni dalla propria persona. Cioè, si dovrebbe dire “provo rabbia” e non “sono arrabbiato”. E fin qui siamo d’accordo. Quando insegnavo, gli istruttori ci dicevano che ai bambini non si deve dire “sei cattivo”, ma “hai avuto un comportamento sbagliato”, spiegando pacatamente dove sta l’errore. Se questo è valido per i bambini, lo è anche per gli adulti, visto che secondo Giovanni Pascoli tutti abbiamo un fanciullino dentro di noi.
Comisso ha proseguito parlando della manipolazione fatta quando qualcuno suscita i nostri sensi di colpa e all’interno della famiglia, tra gli utilizzatori di tale metodo, si trovano le “carogne” peggiori. Ha infatti citato quella scena de “L’attimo fuggente” in cui un ragazzo si uccide perché i genitori non lo lasciavano seguire la strada che desiderava (diventare attore) e due frasi tipiche di tale manipolazione sono: “Lo sai quanto ci tiene tua madre!”, oppure: “Lo sai quanti soldi ho speso per mandarti a scuola!?”. 

Si chiama rinfacciare e a questo punto, mentre ascoltavo il relatore, cominciavo a dire a me stesso: “Dimmi qualcosa che non so!”. Comisso ha poi riportato l’esempio di se stesso, con due genitori che lo crescevano a forza di pane e ceffoni e che l’hanno obbligato a fare ragioneria, mentre lui da ragazzo voleva fare altro. Oggi, quarantunenne dirigente d’azienda, ringrazia il padre per quella imposizione, visto che gli studi di ragioneria gli stanno tornando utili.
Per difendersi da chi cerca di farci venire i sensi di colpa bisogna distribuire le responsabilità, cioè tenere a mente che tra due soggetti – padre e figlio – la responsabilità di tutto deve essere equamente ripartita. Io avrei detto semplicemente che bisogna imparare a fregarsene e rimandare al mittente le insinuazioni provocatorie, anche e soprattutto se si tratta dei propri genitori. 
                                                                                                                                                  
L’adulazione è stato un altro esempio fatto dal relatore di come qualcuno potrebbe cercare di manipolarci, ma anche questo già si sapeva. Si sa che le lodi sono finalizzate all’ottenimento di qualcosa e i leccaculi di solito si riconoscono subito. Dentro di me pensavo: “Comisso, dimmi qualcosa che non so!”. In natura ci sono maschi che se vogliono accoppiarsi con la femmina devono portarle qualche regalo, così fra certi ragni il maschio porta una mosca morta avviluppata nella seta e mentre la compagna è impegnata a sbrogliare la matassa, il ragnetto la monta. Siccome siamo animali, può essere che l’adulazione sia un comportamento istintivo, dove al posto della mosca c’è la lode sperticata.
L’oratore ha fatto un accenno all’automanipolazione, cioè alle giustificazioni che tutti noi troviamo dopo aver fatto una certa azione e io, avendo a che fare da molto tempo con farabutti che commettono le peggiori nequizie ai danni degli animali, ne ho sentite di cotte e di crude, uscire dalla bocca dei reprobi, pur di giustificare le proprie carognate. Niente di nuovo, per me.

Comisso ha detto inoltre che i due pilastri della manipolazione pubblicitaria sono la ripetitività nel tempo e la proprietà transitiva della comunicazione. Ovvero, ripetendo una menzogna migliaia di volte, si finisce per farla diventare una verità, mentre se elogiamo un aspetto o un personaggio e transitiamo su un altro aspetto o un altro personaggio che non c’entrano nulla con il primo, ma lo facciamo passando attraverso qualcosa che abbiano in comune, riusciamo a portare un po’ di simpatia e approvazione del pubblico dal primo al terzo, passando per il secondo neutro, che funge da ponte. In matematica la formula è: A + B + C, con la C che finisce per assomigliare ad A, nella mente degli astanti. 

Ha fatto anche un veloce accenno alle religioni – non poteva non farlo se si parla di manipolazione – e ha consigliato di non vedere la televisione, se si vuole conseguire il senso critico. Ancora aspettavo che dicesse qualcosa che non so, che però tardava a venire. Ha detto che le crisi sono salutari, se durano poco, mentre quella attuale sta durando da troppo tempo: nel mercato immobiliare, a suo dire, è cominciata alla fine del 2006, mentre il fallimento della banca Lehman Brothers è del 2008. Secondo Comisso le crisi spostano le prospettive della gente, che dice: “Chissà cosa ne sarà di noi?” e che se deve accendere un mutuo o comprare la macchina nuova ci pensa due volte, rallentando o bloccando del tutto i consumi e quindi la crescita economica e il benessere. Anche qui, signor Comisso, vogliamo dire una buona volta qualcosa che non si sa? Ma devo venire nella saletta dei “Gelsi”, il Venerdì Santo, a sentire solo banalità e luoghi comuni? Forse era veramente meglio se andavo alla Via Crucis, così suggestiva con tutti quei lumini cimiteriali.
                                                                                                                                                  
Il botto però c’è stato alla fine. Mi si sono rizzate le antenne quando il signor Comisso ha detto che se molti attualmente diventano complottisti è perché si tratta di un comportamento atavico, poiché i nostri antenati ominidi, per molti milioni di anni, se sentivano un fruscio nell’erba alta pensavano al peggio, cioè al leone che avrebbe potuto sbranarli, e non pensavano a qualcosa di piacevole. E dunque io che sono diventato complottista dopo i cinquant’anni, lo sono perché ho dato libero sfogo al cervello rettiliano, obnubilando la corteccia, e non come credevo perché mi è aumentata la consapevolezza e la conoscenza della vita, sulla base delle esperienze. Non è saggezza senile, la mia, ma rincoglionimento ancestrale.
Di modo che, se le torri gemelle se le sono buttate giù gli americani e se lo sbarco sulla luna lo hanno girato in uno studio televisivo, a un certo punto, dice Comisso, vogliamo reagire con un bel chissenefrega? A noi che ce ne importa?
Questa è stata un’eclatante caduta di stile, che mi ha fatto capire come Loris Comisso in realtà non sia altro che un gatekeeper, cioè una “polpetta avvelenata” che a un novanta per cento di cose corrette accosta un dieci per cento di falsità, alla stessa maniera di un Roberto Giacobbo e di un Adam Kadmon.
Alla faccia del senso critico!

A quel punto lui aveva finito e ha lasciato lo spazio al pubblico. Solo e rigorosamente domande, come da sua specifica richiesta. Quando ho alzato la mano in una specie di saluto fascista, per attirare la sua attenzione e non certo in modo premeditato, non l’avevo neanche finito di fare che commenta: “Che brutto gesto!”.
Dico: “Io avrei una critica da farle!”.
“No, niente critiche, perché lei così vuole manipolarmi!”, risponde velocissimo.
Resto interdetto. E’ un modo comodo e sbrigativo di zittire l’interlocutore, dicendogli “Tu mi vuoi manipolare”. Siccome siamo tutti adulti e non bambini e in più lui è un esperto di comunicazione, dove sta il pericolo? Quale danno avrei potuto fargli se gli facevo notare le sue contraddizioni?

Verso la fine della lezione aveva spiegato i tre punti da seguire per raggiungere il pieno dominio del senso critico:
(1) raccolta informazioni;
(2) analisi delle medesime;
(3) azioni conseguenti sulla base delle informazioni.

E allora:
(1) le torri gemelle non sono cadute secondo quanto ci è stato ufficialmente spiegato e di informazioni in proposito il web è stracolmo;
(2) di menzogne sui fatti tragici della storia, come quello delle torri gemelle, i governi ne hanno dette tante, non da adesso e non solo da parte del governo americano;
(3) azioni conseguenti sono il ritiro della fiducia nei governi, astenendosi dal voto e possibilmente anche dal pagare le tasse.

Questo dovrebbe riguardarci tutti e dire “Chissenefrega” significa stare dalla parte del torto e degli oppressori, perché a questo punto diventa chiaro che i governi sono i veri oppressori dei popoli.
Questo gli avrei obiettato, se me lo avesse lasciato fare, ma evidentemente il contraddittorio non rientra nelle strategie della PNL. Lui, in quanto relatore, aveva il potere di gestire gli interventi del pubblico e lo ha fatto censurandomi. Sarà stato un segnale di debolezza da parte sua, di insicurezza, o una tecnica manipolatoria anche quella, non so, ma siccome io sono all’antica a me è sembrata una mancanza di rispetto per me e anche per la Costituzione, laddove permette a ogni singolo cittadino di esprimere le proprie opinioni. Del resto, se fossi andato a una riunione di Forza Italia o del Partito delle Libertà (!) mi avrebbero trattato allo stesso modo.

Per cui, venire a spiegare quanto Berlusconi sia stato un abile manipolatore, quando si faceva riprendere con libri alle spalle, una foto sulla scrivania con la sua numerosa famiglia e, dall’altro lato, un’altra foto di lui con una bambina per mano (rispettivamente, come messaggi subliminali: cultura, buon padre e innocenza), significa far credere di essere contro la manipolazione di quel vecchio furbacchione, mentre in realtà si è un malcelato emulo. Abbastanza grezzo, per altro.
Insomma, se qualcuno vuole seguire i costosi corsi di Loris Comisso lo faccia. Siamo un paese libero. Io spero solo che nelle prossime conferenze (venerdì 2 maggio, sulle banche) ci saranno oratori meno cafoni. Termine da lui usato automanipolandosi dopo avermi tappato la bocca.

8 commenti:

  1. Lungo... lo leggo questa sera... sono arrivata fino a questo punto...
    cit."ai bambini non si deve dire “sei cattivo”, ma “hai avuto un comportamento sbagliato”.
    Ho qui davanti una serie di barzellette che leggo a volte per stimolare l'allegria e questa fa quasi al caso:
    "Giorgio, non andare a giocare con Carlo che è tanto maleducato!"
    Si mamma, ma Carlo può venire a giocare con me che sono tanto beneducato?"

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    1. Vale a dire che anche i bambini sanno essere abili manipolatori.

      Altro che innocenza!

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  2. Letto! Loris il cafoncello.... se non ha accettato il contraddittorio evidentemente non è tanto sicuro nella sua materia.... altrimenti non avrebbe avuto timore di essere manipolato. Ma può essere che solo non abbia voluto rispondere non avendo fatto la PNL sul contraddittorio.
    Ora c'è questa moda della PNL... spiegata bene in questo video di Natalino Balasso:
    http://video.repubblica.it/edizione/milano/natalino-balasso-e-gianni-resta-la-danza-della-crisi/153999/152501
    dove anziché usare le parole "Lei è licenziato." c'é tutto un giro di vocaboli che in fondo dicono la stessa cosa: "Noi non siamo qui per licenziarla... no.... noi siamo qui per darle una nuova opportunità, di rifarsi una vita, magari da un'altra parte.... ma vuole un cioccolatino?"
    Da un certo punto di vista è interessante capire come funzionano i meccanismi mentali... per la conferenza di Loris mi è venuta alla mente questa citazione: "Chiunque può essere un brillante esperto di musica classica, ma solo un Mozart può comporre un capolavoro sinfonico."
    Tutti possiamo imparare a suonare uno strumento musicale, chi è più portato per la musica lo suonerà più o meno bene.... ma solo chi ha la musica nel sangue lo suonerà in modo Divino.
    E così è per la PNL.... da quello che hai scritto Loris ha imparato (forse) il metodo... ma il suo meccanismo si è poi inceppato quando ha rifiutato le domande...
    Perché allora accettando la sua posizione dovremmo stare tutti muti e non parlare gli uni con gli altri che in effetti è vero che possiamo -se non stiamo all'erta- manipolarci a vicenda ed allora c'è quest'altra citazione (chiedo scusa... mi piacciono troppo le citazioni...):
    "Prima di parlare domandati se ciò che dirai corrisponde a verità, se non provoca male a qualcuno, se è utile, ed infine se vale la pena turbare il silenzio per ciò che vuoi dire."
    (a chi è attribuita? a Chi aveva capito tutto.)

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    1. Il signor Comisso sta riempiendo il vuoto che è stato lasciato dal confessore e dal parroco di campagna. La gente è spaesata e non sa dove trovare una sponda. Molti potrebbero rivolgersi alle strutture ospedaliere, psicologi e psichiatri, ma preferiscono esperti "laici" e più alla mano, anche se costano.

      La gente ha fondamentalmente bisogno di qualcuno che la stia ad ascoltare.
      A un certo punto, il signor Comisso ha detto che le persone hanno bisogno d'amore. La stessa cosa che dicono Salvatore Brizzi, Fabio Marchesi e il tuo amico Vadim Zeland. Solo che detta da Comisso suonava stonata, non so perché.

      Egli ha avuto il potere su una ventina di persone, per una serata, e l'ha usato. Mi ha prevaricato in pubblico e poi ha fatto telefonare all'organizzatore, Fabio Tribos, in privato, per chiedermi di cancellare questo articolo.

      Gli ho risposto, sempre attraverso Fabio Tribos, che deve mettersi in coda, ché ce ne sono altri in attesa che io cancelli i miei articoli.

      Parla d'amore e si rivolge agli avvocati?
      Almeno io non ho la pretesa di fare il moralista, ma riconosco i torti e li denuncio.

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  3. Mah! Sui libri che ho letto degli scrittori che hai citato ad esempio S.B. insegna esercizi che possono portare a trovare l'amore dentro di se, V.Z. spiega invece come scivolare sulla realtà senza farsene coinvolgere e F.M. gira sempre intorno a quegli argomenti li (la fisica dell'amima), quest'ultimo però spiega anche che alcune persone non vogliono uscire "dal lago melmoso" (lo chiama così) e cercare di trasformarsi in persone entusiaste della vita.

    cit. "La gente ha fondamentalmente bisogno di qualcuno che la stia ad ascoltare." .... questa funzione ora la fa anche internet con i vari blog... di stare ad ascoltare... e di permettere alle persone di esprimersi....
    Ci avevi pensato?

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    1. Conosco poco i tuoi autori preferiti e quindi mi fermo qui: non vorrei dire delle corbellerie.

      Tu ne sai più di me.

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  4. Questo tipo é proprio un genio. Ha imparato come si fa ad appiattire la coscienza nell´essere umano. Una piccola labile mente materialista che vuol parlare d´amore, la perfetta cavia per la transumanizzazione in atto.

    ancor

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    1. Quando a un certo punto ha detto che la gente ha bisogno d'amore, lo ha fatto abbassando il volume della voce, quasi sussurrando.

      Ho avuto la sensazione che non fosse del tutto convinto di ciò che diceva. Ma forse mi sono sbagliato ed è stata solo una sensazione.

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