Questa
è la storia di una elefantessa indiana di nome Panang, una mamma di 22 anni, e
di sua figlia Lola, di tre mesi, nata nello zoo di Monaco di Baviera. Ed è
proprio a tre mesi di vita che i guardiani si accorgono che l'elefantina
deperisce, non cresce bene, e difatti le viene diagnosticata una grave
patologia cardiaca. Lola viene dunque, necessariamente, operata - è la prima
della sua specie - ma l'intervento purtroppo finisce male e l'elefantina muore.
Per
mamma Panang però Lola è solo come se fosse scomparsa, come se si fosse persa.
Non riesce a trovarla e così non si dà pace, soffre le pene dell'inferno. La
direzione dello zoo decide pertanto di restituire alla madre il corpicino di Lola,
sperando così che con ciò si renda conto dell'accaduto e almeno possa soffrire
in pace, consapevolmente. Il che in effetti avviene, perché gli elefanti sono
assai intelligenti e sanno sviluppare la consapevolezza della morte. Ma sono
anche assai sociali ed empatici, e Lola era adorata anche da tutto il gruppo di
elefanti dello zoo. Ed è così che s'è potuto assistere all'avverarsi d'una
sorta di rito funebre animale, dove ogni elefante, a turno, toccava Lola con la
proboscide.
Tutti insieme gli elefanti si sono stretti intorno a Panang. Anche
gli elefanti di uno zoo, così, per una volta hanno potuto mettere in atto il
loro funebre rituale naturale.
Gli elefanti conoscono il lutto. Il muso, gli
occhi, la bocca, il portamento delle orecchie, della testa, del corpo. Ogni
parte esprimeva dolore, il dolore di una madre che perde il suo più grande
amore: SUO FIGLIO.
Trattengo le lacrime, gli animali sono in grado, secondo studi di etologia, e anche secondo il seppur mio modesto parere, che se anche non comprendono la morte come noi, con tutte le sue "finezze", soffrono quando c'è una perdita.
RispondiEliminaE colgo l'occasione per commentare anche il video con la guerra in corso e il volo di quella rondine: ho sempre pensato, che nelle zone di guerra, a rimetterci sono ANCHE tanti animali, che fuggono terrorizzati dai rumori delle armi da fuoco, dalle bombe.
E se c'è un gran venditore di armi sappiamo chi è...e poi quello là che non nomino parla di pace!
P.S.
Ma portasse jella sul serio 'sto Papa?
Oggi ho avuto dei problemi col pc.... schermo nero ad ogni tentativo di accensione e poi non so per quale magia alla fine s'è acceso.....Terque quaterque testiculis tactis....
"testiculis tactis...." :-O
EliminaIeri sera su Canale 5 hanno dato in prima tivù "War horse".
Terribile la scena in cui il cavallo si avviluppa nel filo spinato, ma anche commovente il tentativo - riuscito - di un inglese e un tedesco, poi, di liberarlo.
Curzio Malaparte, nel libro "Kaputt", descrive un branco di camosci spaventati dalle bombe, che trascurano l'atavica paura dell'uomo e si lasciano aiutare e proteggere.
E si! Anche gli animali provano sentimenti... forse fanno prima di noi a superare le perdite, ma su questo non ci sono dubbi.
RispondiEliminaIo ho avuto modo di osservare ad esempio la mia cagnolona Lea quando ha avuto i cuccioli, che si separava da loro solo per i momenti indispensabili e tornava sempre di corsa alla nidiata...
Aveva avuto dieci cuccioli... li ho dati via tutti tranne uno e ho sofferto io le pende dell'inferno.... sicchè ho detto mai più... e l'o fatta sterilizzare... da un lato però è stata una bella esperienza vedere tutti quei simpatici corpicini ognuno con il loro carattere...
l'ultima che ho dato via, mi è capitato di rivederla dopo qualche giorno che dovevo consegnare un certificato ai proprietari, l'ho presa in braccio e mi si è apicciccata al corpo come un francobollo a zampe aperte guaendo... uno strazio...
"I figli so' piezzi de core", come dicono a Napoli!
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