martedì 15 aprile 2014

Pestaggi rituali

 
Il pestaggio dei manifestanti – l’ennesimo – da parte della polizia, a Roma, è stato un aborto di sacrificio, nel senso che l’esecuzione completa avrebbe richiesto la morte delle vittime, secondo i canoni classici dei sacrifici rituali. E se i benpensanti si sono affrettati a chiedere la sospensione del poliziotto incriminato, condannandolo con biasimo,  per aver messo un piede su una ragazza a terra, è solo perché, vivendo tutti noi nell’epoca dell’inganno globale, i sacrificatori devono attenuare l’impatto emotivo che le vittime, o potenziali tali, avrebbero se venissero a sapere che sono solo bestiame in attesa del loro turno di essere sacrificati.

Facendo un excursus storico del fenomeno dei sacrifici rituali, si deduce che quando gli Dei erano fisicamente presenti sulla Terra, richiedevano esplicitamente sangue animale e umano per la loro brama sadica e paranoide. Dal che se ne deduce che Dio, cioè i nostri creatori, sono esseri tendenzialmente malvagi, che non si curano minimamente degli esseri umani e men che mai degli altri animali. E questo, checché ne dica la classe sacerdotale istituita da essi stessi allo scopo di tenere a bada la mandria di umani sparsi sui pascoli della Terra. Poi, a un certo punto, per ragioni che solo loro sanno, se ne sono andati, ma non senza lasciare sulla Terra chi badasse ai loro interessi. Nella zona del Medio-oriente, e più precisamente in Babilonia, sono stati lasciati sul campo umani o ibridi che intercedessero con la divinità a favore, si fa per dire, del popolo, con quella che è comunemente conosciuta come religione. Successivamente, quelle idee malsane che costituiscono le menzogne religiose, sono passate agli ebrei e poi ancora alla Chiesa di Roma, tutte strutture di pensiero volte ad ingannare la gente e tutte depositarie di un’antica prevaricazione degli Dei alieni attuata nei nostri confronti, loro creature geneticamente modificate.
                                                                                                                                                  
Se parliamo spesso degli antichi ebrei è perché sono il popolo che conosciamo meglio, ma gli stessi meccanismi di dominio degli alieni sull’umanità si possono riscontrare in Sudamerica, in India e sicuramente anche in Africa e in Estremo Oriente. Il filo rosso sangue che unisce tutti questi popoli caduti sotto il tallone degli Dei venuti dallo spazio è il sangue dei sacrifici cruenti e l’abilità della classe sacerdotale preposta ad eseguirli è stata tale che gli aztechi si offrivano volontariamente e gioiosamente al coltello di ossidiana dei loro sacerdoti e probabilmente anche gli schiavi egiziani che venivano murati all’interno della piramide, dopo la sepoltura del faraone, erano contenti di andare a servirlo anche nell’Aldilà. Mai nessun animale, viceversa, si è offerto volontariamente al coltello del sacerdote sacrificatore, segno inequivocabile del fatto che la morte violenta non è un fenomeno naturale, perché gli animali non possono sbagliarsi in proposito.

Con l’avvento dell’Era dei Pesci e con un personaggio, o molto probabilmente più d’uno, passato alla storia con il nome di Gesù Cristo, i sacrifici umani vennero a perdere d’importanza, visto che lui – o loro – si offrì come “Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo” e che nelle sue – o loro – intenzioni egli avrebbe dovuto rappresentare una pietra tombale su tutti i sacrifici umani fino ad allora compiuti. Anzi, ci piace pensare che Gesù – o i tanti Gesù di quell’epoca – avesse voluto includere nel beneficio anche gli animali non umani. Ma ciò non è successo.

Ammettendo che Gesù – o i Gesù – facesse parte della fazione buona, quella cattiva non poteva dargliele tutte vinte e se hanno dovuto cessare di sacrificare bambini e adulti agli Dei, non hanno smesso di farlo con gli animali, tranne nel caso in cui decidessero di scatenare qualche guerra e ottenere così un olocausto di soldati e di civili, ché tanto per gli Dei bramosi di dolore e sofferenza fa lo stesso.
In quel caso, la fazione dei buoni doveva sottostare alla prepotenza dei cattivi, che evidentemente si ritenevano soddisfatti di uccidere in immensi sacrifici centinaia di migliaia di persone in un colpo solo o anche alla spicciolata, a seconda delle armi usate.
In realtà, poiché la sete di sangue degli Dei Oscuri è grandissima, quando non potevano scatenare guerre dovevano accontentarsi dell’operato dei loro emissari, affinché fornissero prede fresche e tali loro sudditi fedeli si ritrovano nelle società segrete, nelle massonerie e nelle gerarchie religiose.
                                                                                                                                                                 
Le accuse di pedofilia nei confronti di molti preti sono solo un depistaggio per deviare l’attenzione della gente da efferatezze ben più gravi, quali appunto i sacrifici di bambini e adulti compiuti nel più totale silenzio dei media. Lì vanno a finire i mille bambini che scompaiono ogni anno solo in Italia, mentre per i casi che approdano sulla stampa si danno in pasto ai creduloni personaggi squinternati e rappresentanti l’uomo medio. Un contadino di nome Michele Misseri o uno studente di nome Alberto Stasi sono figure rappresentative della popolazione e in tal caso si lascia intendere che i colpevoli sono da ricercare fra il popolo di bassa lega, e mai negli alti livelli composti da professionisti e gente altolocata, guarda caso quasi tutta facente parte della Massoneria.

I casi di morte di bambine come Yara Gambirasio e Sara Scazzi sono portati avanti come telenovelas a beneficio dei veri autori degli omicidi, che sono omicidi rituali identici a quelli dei bambini dati in pasto a Moloch, o come quello che avrebbe dovuto essere compiuto da Abramo ai danni di suo figlio Isacco. Sono passati migliaia d’anni, ma gli Dei – o chi per essi – sono ancora qui tra noi. O in qualche modo traggono piacere dalla morte di vittime innocenti. Se un domani dovesse realizzarsi la Seconda Venuta di Cristo, ovvero il ritorno degli Dei, penso che ci sarebbe poco da stare allegri, perché verrebbe probabilmente reintrodotta la consuetudine dei sacrifici umani, abbandonata negli ultimi secoli vuoi per non disturbare la sensibilità di alcuni settori della popolazione, vuoi perché, assenti i padroni, i loro servi si sono un po’ adagiati sugli allori.
                                                                                                                                                                
I sacrifici di animali, come dicevo, non sono mai cessati e li si può osservare nei laboratori di vivisezione, negli allevamenti e nei macelli, così che se la gente continua a mangiare carne, non è solo perché le guide religiose glielo hanno moralmente consentito, ma anche e soprattutto perché l’essere umano ha così fortemente interiorizzato il concetto di sacrificio che continua a farlo per forza d’inerzia, come fu fatto per secoli fin dalla più lontana antichità. Non è dunque per nutrirsi fisicamente, ma per nutrire i Demoni che ci sorvegliano, ci sfruttano e ci comandano, dirigendo i nostri pensieri verso il male, anziché verso la compassione e il bene, Ovvero, impedendo di evolverci spiritualmente. Siamo fermi al palo: dall’alba della civilizzazione ad oggi non c’è stato alcun progresso morale e continuiamo a ragionare secondo schemi di pensiero tribale.

Da questo punto di vista, la violenza dei circensi verso gli animalisti o quella dei poliziotti verso i manifestanti sono mancati sacrifici e se anche i vertici di questura e forze dell’ordine pubblicamente biasimano i pestaggi, intimamente li approvano e nessun giudice sanzionerà i circensi violenti o i poliziotti dal manganello facile.
La gente che assiste a tali pestaggi rimarrà spaventata, sottomettendosi al volere del più forte, ma sarebbe ancora di più spaventata se sapesse che in realtà nei piani alti desiderano la nostra morte cruenta, e quale vittima sacrificale è più ambita di un dissenziente, di un amante della libertà e della giustizia, che si sente in dovere di manifestare la propria disapprovazione andando a protestare nelle piazze?

Gli Dei vampiri che ci comandano non hanno interesse a punire i sudditi già ampiamente manipolati, ma solo quelli che ancora conservano un barlume di coscienza e che più di altri si sono lasciati ingannare dal concetto di democrazia e di libertà di parola ed espressione. Gli Dei per il momento si accontentano delle botte elargite a persone a terra, ma la loro somma aspirazione è vedere il pugnale che trafigge il cuore e sentire l’odore di carne bruciata. Quest’ultimo requisito era fondamentale quando gli Dei erano fra gli uomini, mentre ora non lo è più. Quando e se torneranno, probabilmente lo faranno tornare in auge.
                                                                                                                                                                
L'odore di carne bruciata mi fa venire in mente che in certe parti dell'Africa gli omosessuali vengono prima malmenati e poi arrostiti. Idem con quei due europei, un italiano e un francese,  accusati di traffico di organi, linciati dalla folla e bruciati sulla spiaggia, in Madagascar, nell'ottobre scorso. Senza dimenticare che i roghi per streghe ed eretici sono stati un modo consueto di "offrire doni" agli Dei, per molti secoli anche in Europa. E questo perché? Per un'antica tradizione codificata nei testi sacri.
Come spiegato da Biglino, agli Elohim del Vecchio Testamento piaceva l’odore di carne bruciata perché li rilassava, ma non tutti sanno che, come spiegato da Strabone, anche al Dio Baal-Moloch, adorato dai Fenici, piaceva lo stesso odore e se dovessimo andare a vedere le divinità Amerindie, quelle cinesi e quelle africane, probabilmente scopriremmo che anch’esse avevano gli stessi gusti, segno che appartenevano allo stesso equipaggio alieno.
Ora, in questi giorni, si sta attuando un olocausto di agnelli, a dispetto dell’Era dell’Acquario e di quella dei Pesci, che in teoria avrebbero dovuto porvi la parole fine, e l’unico modo di dissentire dalle imposizioni del Dio alieno è quello di non mangiare carne in genere, non solo quella di agnello, o di fare obiezione di coscienza in caso di conflitto bellico. Di non partecipare, insomma. Siccome i nostri simili sono totalmente sotto l’influsso dei portavoce religiosi delle divinità assassine, saremo condannati ad essere minoranza e potremo solo fungere da testimoni, con scarsa efficacia educativa. Eppure, nonostante tutto, non è meno importante farlo. 

2 commenti:

  1. Bel articolo Roberto. Completamente in sintonia con il mio pensiero. Quelli "squinternati" che remavano contro su SL quì non osano mostrare il naso. In questi tempi cupi, è un fine piacere giocarsela tra di noi. Ps: se mi mandi il tuo indirizzo, io ti scrivo una cartolina. :-)

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    1. Non ricordo se ho il tuo indirizzo mail. Contattami che ti mando l'indirizzo di casa.

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