Testo di Paolo Zuccaro
Il
1° maggio si celebra (la mancanza di) lavoro ricorrendo allo slogan
"+Europa" e la cosa è davvero paradossale ed evidenzia una grande
ipocrisia, perché i sindacati sanno bene, ma si guardano dal denunciarlo, che
la disoccupazione prodotta dalla perdurante recessione economica è figlia del
potere neoliberista e mercantilista che ha condizionato pesantemente la
costruzione dell'architettura dell'Europa, usando l'illusione e il paravento
degli ideali civili, per attuare la graduale estromissione degli Stati dal
governo dell'economia e la disattivazione delle democrazie.
Sanno
bene, ma si guardano dal denunciarlo, che i paesi (come l'Italia) che hanno
adottato la moneta unica si sono messi in una gabbia in cui la competitività si
scarica inevitabilmente sui costi di produzione e sui salari e sui posti di
lavoro, che diventano di conseguenza una merce soggetta alle (per i più deboli)
spietate regole di mercato
E
sanno che per rispettare l'assurdo dogma dei "conti in ordine" lo
Stato (nell'eurozona) deve praticare l'austerità (di spesa), non è in grado di
abbassare il carico fiscale e non può spendere a deficit per sostenere economia
e occupazione, come diversamente usano fare gli stati dotati di sovranità
monetaria che non utilizzano l'euro o quelli che, anche solo usando un pizzico
di buon senso, hanno capito che i parametri di convergenza si possono/devono
non rispettare.
Sanno
che le vere cause di molti problemi del lavoro (disoccupazione e perdita dei
diritti) vanno ricercate al di fuori dei confini nazionali (o regionali).
Quindi, per logica e coerenza, ci si aspetterebbe che i sindacati, da sempre alfieri e custodi dei diritti dei lavoratori (se non sbaglio) e vista la crisi con gli effetti sociali devastanti prodotti dalle politiche recessive promosse e imposte da UE, BCE e altri collaboratori autorevoli (tutti organismi non eletti dalla gente, fuori da ogni controllo democratico e poco improntati alla solidarietà) tuonino con il massimo vigore, senza pietà contro una delle principali origini-cause dei drammi di milioni di famiglie e imprese.
Basta
ipocrisie, bisogna essere realistici e fare un'analisi costi benefici
individuando le vere cause (e magari anche qualche responsabile?).
E
invece? Noi cittadini non abbiamo capito niente! E' il momento propizio per fare
una piroetta, ragionare al contrario, usando una logica innovativa, e andare
avanti lungo la via dell'europa (dei poveri), perché "quella dell’Unione è
un’occasione che non possiamo perdere ..."
Ed
ecco che attraverso questa innovativa prospettiva, la Cisl elabora una geniale
equazione: "+lavoro e +Europa = +solidarietà", incredibile!
stupefacente! Ma forse c'è un refuso, perché, per quanto constatato finora,
sembra che solo attraverso -Europa si potrà ottenere +solidarietà'.
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