giovedì 1 maggio 2014

Primo oltraggio



Testo di Paolo Zuccaro

Il 1° maggio si celebra (la mancanza di) lavoro ricorrendo allo slogan "+Europa" e la cosa è davvero paradossale ed evidenzia una grande ipocrisia, perché i sindacati sanno bene, ma si guardano dal denunciarlo, che la disoccupazione prodotta dalla perdurante recessione economica è figlia del potere neoliberista e mercantilista che ha condizionato pesantemente la costruzione dell'architettura dell'Europa, usando l'illusione e il paravento degli ideali civili, per attuare la graduale estromissione degli Stati dal governo dell'economia e la disattivazione delle democrazie.


Sanno bene, ma si guardano dal denunciarlo, che i paesi (come l'Italia) che hanno adottato la moneta unica si sono messi in una gabbia in cui la competitività si scarica inevitabilmente sui costi di produzione e sui salari e sui posti di lavoro, che diventano di conseguenza una merce soggetta alle (per i più deboli) spietate regole di mercato

E sanno che per rispettare l'assurdo dogma dei "conti in ordine" lo Stato (nell'eurozona) deve praticare l'austerità (di spesa), non è in grado di abbassare il carico fiscale e non può spendere a deficit per sostenere economia e occupazione, come diversamente usano fare gli stati dotati di sovranità monetaria che non utilizzano l'euro o quelli che, anche solo usando un pizzico di buon senso, hanno capito che i parametri di convergenza si possono/devono non rispettare.

Sanno che le vere cause di molti problemi del lavoro (disoccupazione e perdita dei diritti) vanno ricercate al di fuori dei confini nazionali (o regionali).
                                                                                                                                                                 
Quindi, per logica e coerenza, ci si aspetterebbe che i sindacati, da sempre alfieri e custodi dei diritti dei lavoratori (se non sbaglio) e vista la crisi con gli effetti sociali devastanti prodotti dalle politiche recessive promosse e imposte da UE, BCE e altri collaboratori autorevoli (tutti organismi non eletti dalla gente, fuori da ogni controllo democratico e poco improntati alla solidarietà) tuonino con il massimo vigore, senza pietà contro una delle principali origini-cause dei drammi di milioni di famiglie e imprese.

Basta ipocrisie, bisogna essere realistici e fare un'analisi costi benefici individuando le vere cause (e magari anche qualche responsabile?).

E invece? Noi cittadini non abbiamo capito niente! E' il momento propizio per fare una piroetta, ragionare al contrario, usando una logica innovativa, e andare avanti lungo la via dell'europa (dei poveri), perché "quella dell’Unione è un’occasione che non possiamo perdere ..."

Ed ecco che attraverso questa innovativa prospettiva, la Cisl elabora una geniale equazione: "+lavoro e +Europa = +solidarietà", incredibile! stupefacente! Ma forse c'è un refuso, perché, per quanto constatato finora, sembra che solo attraverso -Europa si potrà ottenere +solidarietà'.

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