sabato 28 giugno 2014

Abbandono estivo

 

Testo di Luciana Bianchi Cavalleri

Mi hai insegnato ad attenderti, paziente, 
quando andavamo insieme per le spese: 
così aspettavo, seduto fuor dall'uscio 
poiché fuori era scritto che lì non potevo entrare.
Abbiam giocato anche, più volte, a nascondino: 
ma ti trovavo sempre (ho naso fino); 
ma quando la pallina anche ieri m'hai tirato, 
perché non l'hai ripresa e te ne sei andato?
Che strano il posto dove m'hai lasciato, 
la strada è dritta, non c'è il panettiere, 
né c'è il lattaio, neppure il salumiere 
e non capisco neanche perché mai 
ci siamo andati in auto, a far spese.
Ora, comprendo, sarai indaffarato 
o qualche impedimento t'ha bloccato; 
ma io son stanco qui di rimanere, 
il sole è caldo, ho sete, vorrei bere, e sono legato ......
Sono già stanco pure d'abbaiare. 
Il sole picchia, mi par di morire 
in lungo e in largo, sulla strada ho cercato: 
con ansia e affanno, tracce tue non ho trovato.
Perché non torni ad abbracciarmi? 
Le coccole mi mancano, più ancora della pappa. 
Beh, sai cosa ti dico? 
Io, come sempre, 
me ne starò buono qui e ti aspetto... AMICO.

1 commento:

  1. sono convintissima che la bestia u-mana è un bruto imperdonabile inmigliorabile
    purtroppo la nostra indifferenza e disunione farà giustizia di questi malvagi ed assassini e saremo ancora qui a lamentarci. E' l'unione dei "buoni" che fa la forza...Z'io perdona, Io Nooooo. Farò la guerra a oltranza a tutti i magnacadaveri bigotti che non sanno mettersi nei panni degli altri animali. Buona coi Buoni, cattiva coi cattivi.
    Monia De Moniax

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