domenica 14 settembre 2014

Sono malato



Mi si dice: “Non parlare di cose personali nel tuo blog!”. Ma io so che fin dagli anni Settanta circolava lo slogan: “Il personale è politico e il politico è personale”. Cosa intendessero i “compagni” dell’epoca con tale espressione non so, di preciso, ma io la interpreto nel senso che No man is an island, nessun uomo è un’isola, e tutto ciò che può interessare a un singolo essere umano, può interessare anche a una più vasta categoria di suoi simili. Dunque, perché dare per scontato che tre mesi ai tropici non possano avere effetti deleteri sulla salute, per l’occidentale medio? Se tra i miei lettori ce ne dovessero essere alcuni che hanno intenzione di affrontare questa o anche altre mete esotiche, è meglio che siano preparati a tutto. Se si può imparare dagli errori degli altri è meglio, no? Io so perché sono malato. Perché le mie energie si sono gradatamente esaurite. Non ho fatto sport eccessivo, non ho fatto lavori pesanti, ma un fattore decisivo, che mi aggredisce ogni volta che vengo in Madagascar, è lo stress. Mi piace quindi analizzare con voi questo fenomeno, senza avere la pretesa d’essere un rappresentante tipico della nostra razza, ma sui generis, molto sui generis.


Anzitutto, per una persona civilizzata, che ha interiorizzato i concetti di igiene, raccolta differenziata, affidabilità nei rapporti interpersonali, essere catapultati nella preistoria è senza dubbio un trauma, che pone un primo tassello allo stress susseguente. Ci si salva solo pensando che a una data precisa la nostra macchina del tempo targata Air France ci riporterà indietro ai tempi nostri.

Il secondo tassello, per noi animalisti, è che ci si trova a vivere in mezzo ai macellai. Ovvero, quel gentile signore vicino di casa, che un momento prima è stato amabile e amichevole, subito dopo torna a casa sua, afferra le anatre e le macella. E voi siete rimasti di qua del fragile recinto ad ascoltare impotenti lo starnazzare delle povere bestie e i successivi colpi di coltello sulle loro carni, fatte a brani su un tagliere. I non animalisti (e anche qui ne circolano) non solo non capiscono, ma nella migliore delle ipotesi si mettono a ridere considerandoci ingenui ed esaltati, mentre nella peggiore s’arrabbiano tirando in ballo i problemi più gravi come la denutrizione infantile, adottando quella tecnica psicologica che comunemente viene chiamata “benaltrismo”. Mentre nelle nostre città sappiamo dove si trovino le macellerie ed evitiamo di prendere quella precisa strada, facendo una deviazione per non passarvi davanti, qui non è possibile, giacché ovunque si posi lo sguardo si vedono condannati a morte in attesa di esecuzione, che attraversano la strada proprio quando passano taxi brousse e camion a tutta velocità, aggiungendo la loro parte di stress al quantitativo generale.

Succede raramente che polli e anatre vengano investiti, ma solo perché polli e anatre hanno un padrone che andrebbe risarcito. I cani, invece, nessuno si cura di non investirli. Non c’è nessun padrone da risarcire. Anche quando l’avevo appena conosciuta, Tina non era molto d’accordo che io dessi pane e latte ai cani vaganti. Oggi che accampa su di me il diritto di stabilire cosa posso fare e cosa no, è molto peggiorata. Non vuole che dia da mangiare ai cani dei vicini, magrissimi, perché dice che potrebbero avvelenare il cane, chiamare i poliziotti per far loro constatare il decesso e accusarmi di averglielo avvelenato. Da lì, all’estorcermi denaro, da spartire poi tra poliziotti e vicini di casa, il passo è breve e automatico. Sembra poca cosa, ma anche vedermi negato l’atto pratico di un minimo di semplice zoofilia, genera una frustrazione che va ad aggiungersi allo stress generale. Anche in questo caso, i non animalisti, fregandosene di tutto e di tutti, salvo poi stracciarsi le vesti per “i bambini che muoiono di fame in Africa”, sono avvantaggiati.

Il cibo. Parlatone a voce con il paramedico che funge da padre adottivo per Odillon e Sammy, Tina mi ha riferito che secondo lui, per rimettermi in forze, dovrei mangiare pesce. Dopo molte ore mi dice che l’infermiere stava scherzando, cioè mi stava prendendo in giro. Sono stato il più attento possibile ad assumere il giusto quantitativo di vitamine, considerato che le uniche frutta disponibili in questa stagione sono arance, mandarini e banane, oltre agli ananas. Purtroppo, come i cani sono competitori per il cibo per i malgasci, così Odillon, Sammy e Annika sono competitori per la frutta per me. Credete che oggi, che è domenica, ci sia frutta in casa? Non ce n’è perché appena i bambini arrivano Tina s’incarica di metterli a proprio agio con ciò che trova in cucina. Non che la cosa mi dia fastidio, ma oggi sta succedendo con la frutta (mancante) ciò che normalmente mi succede con il credito telefonico. Quando arriva il momento di dover fare una telefonata, non ho più credito perché Tina me l’ha consumato tutto, benché lei abbia il suo cellulare. Dunque, come si può rimediare a questi inconvenienti? Mettendo sotto chiave frutta e telefonino?

Infine, venenum in cauda, il problema grosso temo sia proprio lei: la donna che decisi di sposare nel febbraio di tre anni fa. Da qualche giorno, e precisamente da quando le forze mi sono sparite, mi frulla in testa una certa idea: Tina è un vampiro energetico? Ce ne possono essere di due tipi, quelli che sanno di esserlo e quelli che non lo sanno, cioè i criptovampiri. Ovviamente, Tina va inserita in un contesto dove la maggior parte dei suoi concittadini si comportano da vampiri nei confronti dei vazaha. Farò un solo esempio dei molti che mi vengono in mente. Siete distesi a letto, fianco a fianco, e state cercando di addormentarvi o lo avete appena fatto. Improvvisamente, vostra moglie vi tocca la punta della testa con la punta delle unghie, facendovi sobbalzare e guadagnandone una sonora risata. Lei sa che non deve farlo, ma lo fa ugualmente perché si diverte a svegliarvi, a sentirvi lamentare ed eventualmente ad osservare la vostra rabbia. E’ un comportamento immaturo ed egoista, ovvero privo di quell’empatia che le permetterebbe di immedesimarsi nell’altro, nella fattispecie suo marito. A me viene in mente il film Idiocracy, ma trovandosi in Madagascar quel film viene in mente spesso e volentieri. Basterebbe questo solo esempio a confutare le tesi di quei due italiani carichi di pregiudizi che cinque anni fa definirono Tina una mia vittima. Se i miei sospetti sono veri e Tina è - a sua insaputa - un vampiro energetico, ci metterò un po’ a recuperare le forze. Forse, cambiando aria (ce ne andiamo da Ambolanahomby sabato 20) verranno meno anche le condizioni di stress e debolezza cronica che ora mi sento gravare addosso.

9 commenti:

  1. torna a casa con il primo volo libero , cosa fai li' aspetti da tirare le cuoia ? poi chi ti viene a recuperare ? dai ragiona

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  2. E' la somatizzazione del male ricevuto. La Trasformazione del male astratto in male concreto concentrata in debolezza, spossatezza e mal di testa.
    Stai graduando istintivamenmte la sopportazione fino al giorno del ritormo.
    Quello che descrivi è un picco violento di malore
    Mondi e modi di essere troppo diversi ed inconciliabili.
    A me sembra che ti vedano un pò tutti come un pollo da spennare.
    Un privilegiato a cui poter fare ogni scherzo e rapina.
    E' forse una bella esperienza ma è a tratti devastante.
    Tra pochi giorni sarai a casa. Ciao.

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  3. Bell'outing ... in effetti più volte mi sono chiesto cosa spinge un occidentale inserito in un certo contesto ad andare a cercare non si sa bene cosa in posti inaccessibili per le proprie abitudini e sicurezze quotidiane ... da qui si potrebbe ( parlo di me ) scadere nell'ipocrisia di lamentarsi in continuazione del sistema in cui si vive , di volerlo cambiare magari proponendo un ritorno all'antico col sano contatto con la natura e le abitudini tribali , abitudini tribali che portano anche a queste conseguenze , perchè tribale sta per animalesco e il mondo animale è spietato , non è lo stereotipo che si vede sul National Geographic o cose similari.
    Il fatto è che sotto sotto a noi occidentali già transumanizzati ci sta più che bene il modello che ci divertiamo a contestare a parole , siamo dentro ad una fiction talmente ben architettata che sembra più reale del vero ... e la dimostrazione è che il vero ci spaventa e mette a disagio.
    Hai tutta la mia solidarietà Roberto , ma solo tu sai la strada che devi percorrere ... ciao

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  4. Tina è un vampiro energetico...perché ha delle lievi tendenze sadiche...? g

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  5. Ho realizzato stamattina che l'unica malattia che mi manda su e giù la febbre alternativamente è la malaria (l'ho già sperimentata anni fa a Sanfily).

    Quindi viene meno il discorso di Tina come vampiro energetico. Resta valido però che è una brava rompicoglioni.

    :-)

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  6. Un "Vampiro energetico", succhia energia ovunque ... Se Tina lo fosse veramente, dovresti sentirti allo stesso modo anche in Italia ... Chi è il vampiro ? Sicuramente il Madagascar ... altro che Tina !! Io davvero non capisco come tu possa sopportare di restare in quel posto ... Ma altro che essere depresso... altro che essere privato di ogni energia ... Scappa ... e fallo subito se vuoi guarire ...

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  7. Tina NON e' un vampiro , la tua malattia e' causata dal troppo tempo in situazioni precarie igeniche di rischio fisico per scarsa sicurezza , in definitiva TENSIONE EMOTIVA E FISICA PROLUNGATA , non servono medicine o veleni tantomeno affidarti
    allo stregone del paese conquistati al piu' presto il volo di rientro e sarai guarito immediatamente . vediamo

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  8. Credo che abbiate ragione tutti. Vi ringrazio.

    La malaria mi ha solo dato il colpo di grazia.

    Spero di rimettermi in sesto appena rientrato, il primo ottobre.

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  9. Grazie Elyah. Ti nomino, con il tuo permesso, il professore del sito.

    :-)

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