mercoledì 15 ottobre 2014

Genovesi, cavie da laboratorio




Testo di Manuel D'Elia

       
Diciamolo subito: quelle che troverete in questo articolo sono ipotesi scomode. Così scomode che in Italia c'è una persona sotto processo solo per averle concepite: si tratta di Rosario Marcianò, di Sanremo, blogger e ricercatore, una delle voci più attive in tema di scie chimiche e della loro diretta incidenza sui mutamenti climatici dei quali siamo tutti testimoni. Marcianò monitora da tempo cieli, radar e nuvole. E' stato rinviato a giudizio e da un anno ha solo a che fare con la giustizia. Quando gli sequestrarono tutto, il provvedimento diceva "indaga sulle scie luminose": davvero un curioso modo per non citare la vera indagine di Marcianò che - semmai -  da tempo studia le "scie chimiche" che vediamo sui nostri cieli. Ed ecco che grazie a questa attività, Marcianò nei giorni scorsi si accorge che soffiavano dal mare strane nuvole in direzione di Genova sin dalle prime ore del 9 ottobre: l'alluvione si scatenerà alle 23. Nessuno aveva visto nulla, o...nessuno ha voluto vedere?


L'ipotesi dunque è questa: una perturbazione che nasce in un ben identificato punto al largo della costa ligure, che si espande a V fino a coprire l'area di Genova e lì staziona fino a provocare l'alluvione che ha nuovamente messo in ginocchio la città e alcuni comuni limitrofi. Questo mostrano le immagini del radar doppler messe a disposizione dalla Protezione Civile. Che peraltro... non sono state viste da chi doveva vederle e così non è scattato l'allarme. Uno schema non nuovo, che ricorda quanto successo lo scorso anno in Sardegna. Bombe d'acqua, le chiamano. Un fenomeno relativamente nuovo, tanto che il termine è stato inventato solo qualche anno fa. Si chiama in causa quando, nel giro di qualche ora, piove tanto quanto ci si aspetterebbe in un arco di tempo che va da alcuni mesi a tutto un anno.

Secondo i meteorologi, fenomeni di questo tipo accadevano anche in passato, ma con una frequenza di uno ogni dieci anni. Ora la media è molto aumentata, e si verificano di norma più volte all'anno (e il 2014 è già da record).
In effetti, guardando al numero di alluvioni che hanno colpito l'Italia dal 1970 ad oggi, non si può non notare il notevole incremento registrato: dal 1970 al 1999 c'è stata una media di un'alluvione ogni due anni; dal 2000 al 2009 poco più di un'alluvione all'anno; dal 2010 al 2013 più di quattro alluvioni all'anno. In questi nove mesi e mezzo del 2014, ci sono già state 9 alluvioni!

Colpa dell'aumento di anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera?
Abbiamo già segnalato in precedenti articoli le nostre (ma non solo nostre) perplessità in merito alle cause dei cambiamenti climatici. Il paper "Owning the weather 2025" prevede (auspica?) il controllo completo del clima da parte dell'esercito americano entro poco più di dieci anni. Se questo piano è reale, è evidente che per arrivare all'obiettivo siano necessari numerosi test per affinare le tecniche di manipolazione.

Ci si chiede: ma sarebbe possibile creare artificialmente un disastro come quello di Genova? La risposta, secondo alcuni, è nelle immagini del radar doppler diffuse dalla Protezione Civile. Senza scendere troppo in dettagli tecnici, si tratterebbe di circoscrivere la zona da colpire attraverso il rilascio di agenti chimici nell'atmosfera, per poi dar vita ad una perturbazione autoalimentante grazie al riscaldamento a microonde (ad opera di satelliti in orbita geostazionaria) di una delimitata porzione di mare. Nel caso della recente alluvione, indizio del bombardamento di microonde si ha nel sisma con epicentro al largo della Liguria il 12 ottobre.

Per molti è forse inconcepibile pensare che qualcuno sarebbe disposto a provocare una simile tragedia "solo" per provare una tecnica di manipolazione climatica. Ricordiamo però che il controllo del clima è un'arma bellica di potenza incomparabile, molto più efficace per chi ne dispone di qualsiasi arma convenzionale.
E i test vanno fatti. Dopotutto, non va dimenticato cosa è successo alla fine della Seconda Guerra Mondiale: perché bombardare due città giapponesi, Hiroshima e Nagasaki, se non per testare due diverse bombe atomiche?

13 commenti:

  1. Mannaggia, dove sta Wasp? Questa volta non è stato il primo a commentare?!?

    Inizia a perdere colpi...

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  2. A proposito se ne sta interessando anche Paolo Franceschetti:

    ""Inizio di puntata con Rosario Marcianò che tornerà a parlarci di scie chimiche, geoingegneria clandestina e della loro possibile relazione con quanto accaduto a Genova. Poi intervento della scrittrice Alba Latella che ci racconterà il suo processo di guarigione dal tumore seguendo il metodo di Tullio Simoncini. Dopo le domande e risposte con Paolo Franceschetti, intervista ad Andrea Giotti che si dice vittima del cosiddetto controllo mentale. Border Nights va in onda in diretta ogni martedi alle 22 su Web Radio Network. Per intervenire: bordernights@webradionetwork.eu gruppo Facebook border nights blog http://bordernights.blogspot.it skype Border Nights
    http://paolofranceschetti.blogspot.it/2014/10/border-nights-puntata-133.html

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  3. Ciao Roberto e a tutti i frequentatori del blog . L'argomento mi prende e credo che tutta questa sequenza sempre più ravvicinata di "bombe d'acqua" di naturale abbia poco , o meglio , parte come fenomeno naturale ma è amplificata da tecniche di manipolazione climatica , d'altra parte , come evidenziato , il controllo del clima sarà l'arma per eccellenza del prossimo futuro. Inoltre nel processo di svendita e privatizzazione dell'Italia verrà contemplato sicuramente a breve la stipula di assicurazioni private sulla casa ( gestite da lobbies multinazionali ) in quanto lo stato sarà sempre più latitante sul versante dell'assistenza e dei rimborsi. Però mi sento anche di recitare un "mea culpa" ( anche se io da tempo sostengo lo sviluppo zero in campo urbanistico ) da parte di amministratori compiacenti che vedono nello sviluppo edilizio l'unica fonte di reddito sicuro ; la Liguria , che io frequento da tempo , è stata letteralmente trasformata e sfigurata nel suo aspetto naturale con deviazione di corsi d'acqua , disboscamenti , incendi speculativi , interramento di torrenti nei centri abitati , costruzione smisurata di seconde case , alberghi ecc ... tutto per il solito , vecchio totem del denaro facile ... ci sono da rivedere tante cose , a partire da un cambio netto di mentalità relativo al progresso che erroneamente viene concepito esclusivamente come un perpetuo moto di erosione di territorio per dare spazio a nuovo cemento ; se anche questi disastri sempre più frequenti non riescono a farci recedere da questa mentalità vuol dire che siamo proprio alla frutta.

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    1. La devastazione cementizia del territorio non esclude la manipolazione del clima per mano dei militari.

      Entrambe deleterie. Entrambe basate sull'egoismo e l'interesse privato di pochi.

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  4. Guardate in cielo: vedete più i cumulonembi, ovvero quelle belle nubi bianche "da bel tempo" che si stagliavano nette sulla volta celeste? Io ho ricordo di esse quando ero piccolo. Dagli anni 2000 in poi non esistono più sulle nostre città. Il problema sta tutto lì. Chi le ha fatte scomparire?

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    1. Cioè, stai dicendo che da almeno 14 anni non c'è più "bel tempo" in Italia?


      Io le vedo in primavera ed estate, qualche volta, dalle mie parti, ma non sono sicuro che si tratti di cumulonembi.

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  5. C'è sempre una nebbiolina indefinita nei nostri cieli, mefitica, appiccicosa, Reich la definirebbe DOR. Forse però da voi ci sono le montagne vicine e va meglio, in quanto zone meno densamente abitate. Qui in città è così. Fra l'altro oggi è un caldo innaturale, scie persistenti che cercano di contenere una ingente perturbazione: prevedo sfracelli!

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    1. Le montagne da me distano una cinquantina di Km. Io vivo in piena pianura.

      Però è vero che di belle giornate, veramente belle, me ne ricordo poche anch'io.

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    2. In Madagascar il cielo è più brillante...o meno?

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    3. E' un cielo tropicale, con le nuvole tutte al loro posto.

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