giovedì 9 ottobre 2014

Indagine su un addotto al di sopra di ogni sospetto


Quando abbiamo a che fare con persone strane che tendenzialmente dimostrano una certa aggressività verso di noi, possiamo al massimo sospettare che siano parassitate da qualche alieno del genere LUX. Ma quando in letteratura troviamo la descrizione di persone che dicono di aver avuto incontri ravvicinati con esseri scesi dal cielo e di aver volato in loro compagnia su appositi velivoli, si può star sicuri quasi al cento per cento che si tratta di addotti. Il caso più famoso è quello della Vergine Maria, che dopo la visita di un alieno chiamato Arcangelo Gabriele, al di là delle battute maliziose e scontate, rimase incinta, stando almeno a quanto dice la leggenda. Oltretutto, a riprova della genuinità dell’IR3 (incontro ravvicinato del terzo tipo) di cui parlerò fra poco, il personaggio in questione e i tempi in cui i vari episodi di rapimento si sono verificati, escludono che si tratti di MILAB (military abductions). Il personaggio in questione è niente meno che Alce Nero, la cui testimonianza fu raccolta nel 1931 da John Neihardt, che si avvalse della figlia maggiore Enid in qualità di stenografa. Alce Nero, uno sciamano della tribù dei Lakota, nacque nel 1863 e all’età di nove anni, nel 1872, ebbe quella che lui per tutta la vita chiamò la sua “grande visione”, ma che da alcuni elementi sembra possa definirsi come una vera e propria abduction.


Gli elementi sono: A) l’incontro con due esseri scesi dal cielo, come gli “angeli” del Vecchio Testamento che, al pari dei nostri carabinieri, si spostavano sempre in coppia; B) l’uso di un velivolo che agli occhi di Alce Nero apparve come una nuvola, ma che gli permise di spostarsi a grandi altezze e su lunghe distanze; C) il senso di spaesamento e la consapevolezza che la vera vita è altrove, mentre quella in cui tutti noi viviamo abitualmente è solo la sua ombra, ovvero il regno di Maya degli induisti; D) le capacità di guaritore che Alce Nero acquisisce dopo le esperienze extrasensoriali, come capita a molti addotti che non sono più le stesse persone di prima e arrivano anche a cambiare personalità e a parlare lingue fino a quel momento sconosciute.

Dei suoi incontri con i due uomini che sfrecciano nel cielo e gli si presentano per condurlo in qualche luogo ultraterreno, vi sono diverse testimonianze nel libro pubblicato da Adelphi per la prima volta nel 1990. Eccone alcune:  

A)   “Io potevo vedere attraverso l’apertura della tenda, e c’erano due uomini che scendevano dalle nuvole, a testa in giù come frecce che cadono, e capii che erano gli stessi che avevo visti prima. Questa volta ciascuno portava una lunga lancia, e queste lance dardeggiavano lampi a zig zag. [omissis] Uscii dalla tenda e lassù, dove stavano andando gli uomini con le lance fiammeggianti, vidi avvicinarsi molto velocemente una piccola nuvola. Venne e si abbassò e mi prese e ritornò al luogo da dove era venuta, volando velocemente” (pag. 27).

     “Ora due uomini mi guidavano, la testa in avanti come due frecce in volo verso        l’alto; erano i due che mi avevano portato su dalla terra” (pag. 48). 

          “Improvvisamente i due uomini della mia visione sorsero di nuovo dal tramonto, la    testa in avanti come frecce che cadono. Puntavano verso di me con i loro archi. Poi si fermarono e apparvero in piedi” (pag. 180).


Gli autori della Bibbia, come per esempio Ezechiele, al posto di dischi volanti, che sono più consoni alla nostra epoca tecnologica, vedevano carri con occhi (gli oblò) e ali (i mezzi di propulsione). Alce Nero vedeva ciò che la natura circostante gli offriva continuamente alla vista: una nuvola. Ma a volte anche un’aquila chiazzata e sempre di “cose” che si spostano nel cielo stiamo parlando:

B) “Poi una nuvola scese verso di noi e a un tratto mi trovai sulla nuvola [omissis]. Mi trovai solo su questa nuvola, che si muoveva velocemente. Mi aggrappavo con forza perché avevo paura di cadere” (pag. 227).


C) Che tutti noi si viva all’interno di una Matrix è concetto di recente acquisizione, grazie soprattutto alla serie di film con lo stesso titolo, ma che "la vida es sueno” lo diceva già Calderon de la Barca nel 1635. Alce Nero lo afferma chiaramente qui:

“Capii che la realtà era lassù e che il sogno offuscato di quella realtà era qui” (pag. 171).

Benché Alce Nero si struggesse dal desiderio di salvare il suo popolo dall’estinzione per mano dell’uomo bianco, oltre a riuscire ad uccidere alcuni soldati in combattimento, rimanendo sempre illeso dalle loro pallottole, il suo scopo nella vita sembra fosse quello di guarire le persone ammalate, riuscendovi perfettamente in molte occasioni. La voce si sparse anche presso le altre tribù e c’erano persone che venivano da lontano per ottenere la guarigione per sé e i propri familiari. I metodi per guarire i malati furono quelli classici di tutti gli “uomini della medicina”. Ma principalmente il canto e una serie di rituali ben precisi. Alce Nero divenne famoso per questo, fra la sua gente, mentre era ancora in vita:

D) “Allora vidi di nuovo la mia gente terrena nel luogo della danza e rientrai nel mio corpo là disteso. E mi trovai seduto per terra e la gente mi si affollava intorno per domandarmi quale visione avevo vista” (pag. 251).

Leggendo la sua onirica testimonianza, si diventa consapevoli del fatto che la politica imperialista degli Stati Uniti è sempre stata quella di sbarazzarsi del nemico di turno. Lo abbiamo visto in anni recenti in Medio Oriente. E’ la stessa politica di Israele, che almeno ha l’attenuante di voler sopravvivere in mezzo a un mondo di arabi. Gli americani lo fanno per puro odio razzista e per spirito affaristico, specie se pensiamo che sulle Black Hills fu scoperto quel “metallo giallo” che fa impazzire i Vasichu, i bianchi. Se rapportiamo le guerre indiane di fine secolo Diciannovesimo con le guerre in nord Africa e nel vicino Oriente, forse riusciamo a capire anche perché molti giovani occidentali di fede islamica si arruolano nelle fila di ISIS. Non potendo combattere gli imperialisti che hanno decimato le popolazioni indiane, vanno a combatterli ora in Siria ed Iraq, al di là del fatto di essere manovrati e armati dal Mossad e, paradossalmente, dagli americani stessi. Leggendo “Alce Nero parla”, di John Neihardt, veniva voglia anche a me di andare a combattere al fianco degli indiani.

3 commenti:

  1. Non a caso è pubblicato dalla Casa Editrice Massonica per eccellenza, la Adelphi, in greco I Fratelli... :)

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    1. Non ci avevo mai fatto caso!

      Comunque, è pubblicato anche dalla Mondadori.

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    2. Tutto ciò che può avere buon successo commerciale viene pubblicato anche da Marina Berlusconi. Loro non guardano in faccia a nessuno...basta che venda! Strano però...in questo caso! g

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