lunedì 5 gennaio 2015

Due utili idiote


Abbiamo capito che l’obiettivo a medio termine degli Illuminati è di impoverire gli italiani, facendo alzare il malcontento, così da spingerli a qualche sollevazione popolare massiccia o almeno a gesti inconsulti di singoli ribelli. Come i topi nella gabbia dal pavimento metallico si azzuffano tra loro quando ricevono una scossa elettrica, così gli italiani in questo periodo, ricevendo la scossa delle aumentate tasse e delle notizie di sprechi e infiltrazioni mafiose nel comune di Roma, si azzuffano con extracomunitari, Rom e Casta, con la differenza che se immigrati e zingari non corrono rischi per la propria incolumità, i parlamentari della repubblica potrebbero fare la fine del topo, come la storia c’insegna, nel momento in cui scoppiasse la rivoluzione. 


Storia e cronaca infatti ci dicono che alla fine Ceausescu è stato fucilato, Saddam impiccato, Gheddafi linciato dalla folla e monarchia, nobili e clero francese ghigliottinati, nell’anno 1789 e seguenti. E’ pur vero che le rivoluzioni non sono mai spontanee ma pilotate dalla Massoneria, ma la classe politica italiana, che non è mai stata odiata come in questo periodo storico, potrebbe venir sacrificata dalla Massoneria con la stessa facilità con cui ora è strumentalizzata. Renzi e compari, quindi, utili idioti, nonché pagatissimi, potrebbero essere dati in pasto alla folla da quegli stessi poteri forti che li hanno messi a governare l’Italia nelle vesti di liquidatori fallimentari.

Ma è di altri utili idioti che intendo parlare, due donne, poiché da quando hanno raggiunto la parità dei sessi, anche le donne si prestano ad essere strumentalizzate e quindi a servire i padroni di turno. Nello stesso modo in cui le Brigate Rosse furono infiltrate da Gladio e quindi dalla CIA, i centri sociali degli anarchici sono infiltrati da agenti sotto copertura della Digos e le Organizzazioni Non Governative (ONG) di matrice cattolica o comunista sono da tempo al servizio degli interessi dei padroni guerrafondai e imperialisti. Il cui lavoro di contaminazione si è attuato già da molto tempo e con molta pazienza, tanto che se all’attivista di base si dicesse che sta lavorando per i feroci padroni del mondo, rifiuterebbe con sdegno tale affermazione definendola una mera calunnia. 

Ciò nonostante, al di là delle convinzioni del singolo pacifista, gli sforzi della sua organizzazione vengono dirottati verso il nemico storico dei pacifisti: i fabbricanti di armi e gli amanti della guerra. Un segnale di questo disdicevole risultato è l’antipatia che la figura del pacifista ha accumulato su di sé negli ultimi anni, tanto è vero che anche sabato scorso 3 gennaio un automobilista di passaggio mi ha mostrato il dito medio mentre reggevo la bandiera arcobaleno davanti alla base militare di Rivolto, dove hanno sede le Frecce Tricolori. Presidio che si tiene una volta al mese e a cui partecipo da vent’anni. 

Presi singolarmente, i volontari delle ONG cattoliche o comuniste sono dei bravi ragazzi, ma anch’essi purtroppo trasformati in utili idioti da forze più grandi di loro, che hanno la gentilezza e l’accortezza di non farglielo sapere. Altrimenti, correrebbero il rischio di perderli. L’inganno deve essere portato fino in fondo, finché anche del pacifista strumentalizzato se ne potrà fare a meno.

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, a giudicare dalle loro affermazioni apparse sui rispettivi profili Facebook, più che volontarie miti e dedite ad aiutare i bambini sembrerebbero attiviste amiche dei ribelli e nemiche del regime di Assad. Che siano state fatte entrare in Siria attraverso la Turchia, come Alì Agca era stato fatto entrare in Italia attraverso l’Austria, significa che c’è qualche forza che ha il controllo del territorio e che ha approvato i loro spostamenti, non solo facendole entrare in zona di guerra, ma anche concedendo il permesso di spostarsi da una città all’altra, eludendo i numerosi posti di blocco dei ribelli. Se non fossero state loro simpatizzanti, non avrebbero potuto transitare su quelle strade per andare da Idlib a Duma. Le uniche autorità in grado di far passare civili italiani in Siria, prendendo accordi con l’esercito ribelle, sono i servizi segreti italiani e turchi.

Siccome i ribelli sono finanziati dagli USA e dall’Arabia Saudita, si nota una certa logica nel fatto che oltre a fornire armi, denaro e munizioni alle milizie islamiste, si forniscano anche risorse umane che sotto la copertura degli aiuti umanitari si prestino a far entrare nelle casse dell’ISIS quel denaro che quando c’è una guerra non basta mai. Se consideriamo che in un primo tempo il governo americano, che è quello che detta legge, finanziava l’ISIS fino a quando le foto di persone decapitate non hanno scandalizzato l’opinione pubblica occidentale, obbligando Obama a un dietro front, si può immaginare che i finanziamenti legali siano cessati e si sia dovuti passare a quelli illegali. Può essere quindi che inscenare la finzione di un rapimento sia una tecnica da considerarsi come “piano B”, ovvero da implementare quando il denaro viene a scarseggiare. In tal caso, le due ragazze avrebbero potuto essere messe al corrente del progetto di attuare un finto rapimento fin dall’inizio, oppure potrebbero averglielo tenuto nascosto finché non hanno scoperto che i loro amici islamisti, con lo scarso rispetto culturale che hanno per le donne, non avevano deciso di disporre di loro diversamente.

Poiché sono abituato a pensare in termini di “false flag”, cioè di come la realtà che ci viene presentata dai mass-media non è quella vera, se questa mia ipotesi è corretta, ovvero se si sapeva fin dall’inizio che lo scopo della presenza di Vanessa e Greta era quello di fungere da finte rapite, c’è da chiedersi se sia la prima volta che viene usata questa tecnica o se non sia stata usata anche in passato, per esempio con Simona Pari e Simona Torretta. Stando che per i musulmani la donna è equiparabile a un cammello o a una capra, i miliziani dell’ISIS non ci penserebbero due volte a lapidarle come adultere o apostate, se non addirittura a decapitarle come hanno fatto per esempio i musulmani indonesiani nel 2005 con una ragazza del posto. Può essere che gli agenti dei servizi segreti abbiano preso accordi con i miliziani dando loro le due malcapitate solo in cambio della promessa che non sarebbero state uccise. Della serie: “Non toccare la donna bianca!”.

I miliziani avrebbero tutto da guadagnare da questa proposta fuori legge dei nostri agenti segreti, perché il denaro dei contribuenti italiani, ipnotizzati dall’immagine eroica delle “volontarie” amiche dei bambini, sarebbe stato ingente e il bello è che non sapremo mai a quanto ammonterà, perché le trattative, come i telegiornali vanno ripetendo, sono “delicatissime”. Di sicuro, non saranno quattro noccioline e questa mazzata ci capita tra capo e collo proprio nel momento in cui l’economia italiana sta andando a fondo. E naturalmente non è un caso.

Se i 12 miliardi di euro previsti per l’acquisto degli F-35 hanno sollevato molte critiche, finanziare i tagliatori di teste del Califfato islamico non sarebbe stato accettato né dall’opinione pubblica italiana, né da quella americana, a cui bene o male il gran capo Obama deve rendere conto. Quindi, è stato necessario trovare dei sotterfugi, se si voleva continuare ad aiutare l’unica forza presente sul territorio capace di annientare Assad e quella parte di esercito che gli è rimasta fedele. L’Occidente, tra cui l’Italia, continua a sponsorizzare i decapitatori fanatici, ma l’importante è che non si sappia in giro. Le due ragazze di Varese ne usciranno pulite e pure con il merito di essere eroine finite nel tritacarne della guerra per aver inseguito i loro sogni pacifisti. Tutti si sentiranno più buoni. Gli arabi saranno odiati un pochino di più per aver sequestrato due innocenti fanciulle e noi italiani saremmo ancora più convinti della necessità di combattere il terrorismo internazionale, leit motiv di Bush a partire dell’undici settembre 2001, dimenticando o facendo finta di non sapere che a finanziare i mercenari è l’Occidente stesso, attraverso i suoi emissari dell’Intelligence.

Ai maschi viene riservato ben altro trattamento. Enzo Baldoni (qui a sinistra) e Vittorio Arrigoni (sotto a destra) sono stati uccisi, rispettivamente nel 2004 e nel 2011, il primo in Iraq e il secondo nella Striscia di Gaza. Ufficialmente sono stati uccisi dai terroristi islamici, ma la realtà è che Arrigoni era nemico di Israele e da esso fu eliminato, mentre Baldoni era un giornalista ficcanaso che non doveva più documentare la violenza degli occupanti americani. In entrambi i casi, all’opinione pubblica occidentale è stata data in pasto una versione di pura propaganda, in cui a figurare come cattivi sono sempre e solo i soliti arabacci barbuti. 

Il fatto che i sequestratori di Baldoni abbiano
chiesto il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq in cambio della sua vita significava che lo avevano già condannato a morte, sapendo benissimo che l’Italia non si sarebbe ritirata scontentando il suo padrone USA, per salvare la vita a uno strambo pubblicitario umbro. In cambio della vita di Arrigoni i sequestratori chiesero la liberazione di un loro capo detenuto e anche in questo caso si trattava di pura retorica. Fa impressione sapere che se a sequestrarlo è stato un gruppo di terroristi arabi, successivamente dichiarato “impazzito”, vuol dire che il Mossad aveva il potere di far fare a tale gruppo e forse anche ad altri ciò che più gli aggrada, perché in quel caso a fare il “lavoro sporco” sono stati ingaggiati arabi veri, fiancheggiatori degli israeliani, e di certo pesantemente condizionati. Israele ne è uscito pulito.

Greta e Vanessa presto torneranno a casa, grazie al delicato lavoro dei nostri 007, ma mentre le due Simone tornarono circondate dall’affetto di tutti gli italiani, questa volta le due “volontarie” forse percepiranno un’atmosfera di ostilità nei loro confronti, se non in tivù almeno sulla Rete. Se è vero che le due Simone, alla faccia del volontariato, prendevano 8.000 euro al mese, quanto si saranno intascate alla fine di questa immonda sceneggiata Greta Ramelli e Vanessa Marzullo? Se si pagano i sequestratori affinché continuino a decapitare i soldati regolari siriani, è giusto pagare anche le protagoniste passive di questa recita. Peccato che a sborsare il prezzo del biglietto per questo spettacolo che non abbiamo chiesto di vedere siamo stati noi italiani contribuenti, impoveriti e canzonati, cioè cornuti e razziati, come si dice in Meridione.

4 commenti:

  1. Ottimo articolo Roberto. Quello che più mi scoccia è, che poche persone leggono e si informano sui vari blog alternativi. Moltissimi sono iscritti a fakebook, e da lì traggono il loro pseudo sapere. E' il caso di dire che, il gregge è ancora fortemente strutturato, i cani pastore fanno ancora buona guardia, le istituzioni(gestori dell'ovile) diventano ogni giorno più sfrontate e menefreghiste. Penso che, per una giustissima causa e necessità estrema, una miriade di "teste importanti" dovrebbero cominciare a rotolare allegramente sull'acciottolato di alcune piazze romane. :-)

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    1. Magari non proprio come fanno i detestabili fondamentalisti del Califfato, bensì con metodi più "civili".

      E poi, non ci sarebbero abbastanza boia per eseguire il lavoro.

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  2. Ai tempi in cui Saddam Hussein invase il Kuwait, vennero "rapiti" quei due piloti italiani......ricordiamo tutti , penso, la telenovela che andava in onda con continui aggiornamenti sui due poveri "ostaggi".....ma anche all'epoca ci fu il sospetto di una forzatura (chiamiamola così, sennò si offendono).

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    1. Cucciolone è passato alla Storia, ormai, ma più che altro per il cognome accattivante.

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