domenica 14 giugno 2015

I controllori dei treni hanno paura


Testo di Pippi Ferraro

Giovedì viaggiavo su un treno direzione Napoli. Dal Cilento, dove vivo io, è un tragitto di circa due ore. Alla fermata dopo la mia, salgono dei rumorosi ragazzi di colore (nella foto uno di loro). Otto, per la precisione. E affollano il mio vagone. Cappellini da baseball, catene d’oro pesanti, zaini Invicta, cuffie enormi appoggiate al collo e iPhone in mano. Tutti. Il controllore passa a chiedere i biglietti. A tutti noi. A loro no, non chiede nulla. Poco dopo, sale un altro controllore. Chiede anche a loro, che ridevano e parlavano una lingua rumorosa e gutturale, il biglietto. Solo uno glielo mostra. Era evidentemente vecchio e usato e strausato. Il controllore gli chiede, visto l’importo minimo sul titolo di viaggio: “Scendete a Salerno?”, loro annuiscono. Ovviamente a Salerno non scendono. Proseguono dritti verso Napoli. Risate, pacche sulla spalla, occhiate alla ragazze che passano. Nessuno di loro era più basso del metro e ottanta, ed erano tutti in carne. Poveri profughi che fuggono dalle guerre. Davvero, poverini. Come soffrono, è evidente ai più.

 

Poco prima di giungere a Napoli, ripassa il controllore. Chiede il biglietto a una signora anziana. La poverina, ancora col fiatone, si affretta a spiegare che ha preso il treno al volo, e non ha fatto in tempo ad obliterare. Chiede la cortesia a lui di scrivere a penna la convalida, e lui che fa? Le fa la multa. La multa. Poi ripassa vicino agli otto di colore senza biglietto e fa finta di non vederli, anche se sa benissimo che non sono scesi dove avevano detto e che non erano in regola. “Due pesi e due misure”, penso. E ne resto tanto colpita da parlarne poi con un mio amico poche ore dopo.
E poi, strano caso, davvero, in serata scopro che due sbandati della pericolosa gang dei Latinos (ovviamente profughi che fuggono dalla guerra pure loro, eh, capiamoli), a Milano, staccano un braccio a colpi di machete a un controllore di soli trent’anni perché aveva “osato” chiedergli il biglietto.

E allora ripenso all’episodio capitato a me. La vecchietta non andava multata, il controllore doveva chiedere i biglietti ai ricchi ragazzotti di colore, e ci doveva essere la polizia ferroviaria sul treno, con le armi ben in vista. Non hai il biglietto? Scendi e mi dai i documenti. Non hai i documenti? Vai in caserma fino all’identificazione. Non è possibile identificarti? Ti fai un bel po’ di galera oppure ti rimpatrio. Punto. Come accade in tutti gli altri Stati del mondo. Mi hanno detto che io scrivo post dalla deriva razzista e fascista. Beh, sapete che c’è? Me ne fotto. Stiamo subendo un’invasone senza precedenti e io lo vedo. Voi no? Alfano dice contento “Sì, però li abbiamo presi quelli col machete, eh”, fingendo di non sapere che già domani saranno fuori, liberi di mozzare altre braccia e teste, se gli va. Qui in Italia si può. Mica siamo in America, che gli sparano senza manco dirgli “mani in alto”. Qui si può tutto. E loro lo sanno.
Che ci fa la gang dei Latinos a Milano? Perché dei pericolosi teppisti sudamericani stanno da noi? Come sono arrivati? E i controlli? Chi sono?


E’ bello vedere le stazioni di Roma Tiburtina e quella di Milano ridotte a campi di accoglienza con gente buttata per terra, sporco, piscio, pannolini di bambini e spazzatura ovunque? E cinquecento malati di scabbia arrivati freschi freschi con gli ultimi sbarchi, come li gestiamo? Come li curiamo? E dove? Sì, sono razzista. Sì, voglio più controlli. Sì, sono stanca. Sì, se quelli di colore e i rom e i clandestini viaggiano gratis, mangiano gratis, alloggiano gratis, non pagano le tasse, non pagano l’occupazione del suolo pubblico, non necessitano di documenti, non vanno in galera, non rispettano le leggi, beh, voglio farlo anche io. Altro che multa alla vecchietta zoppicante. Altro che accanirsi sempre e solo contro di noi.
Io pure voglio lo status di rifugiata di guerra, in Italia siamo in guerra, ormai. E sarà troppo tardi quando lo capiremo.

(Precisazione a margine dovuta. Primo, perché non immaginavo che questo post diventasse virale, secondo, perché la gente - molto poca, per fortuna - non ha capito il senso di quei "poveri profughi" scritto da me due volte con tono ironico. Ho scritto "profughi" proprio per sottolineare che NON lo sono. Possono mai essere dei sudamericari di una gang violenta "profughi"? O questi, con le catene d'oro al collo e gli iPhone, rifugiati politici?  I profughi, le donne e i bambini che fuggono DAVVERO - e lo scrivo maiuscolo così è più chiaro - dalla guerra hanno tutto il diritto di entrare in Italia (come in tutti gli altri paesi europei che, però, se ne fregano e non li vogliono) e ricevere aiuto, ma la gente così NO. I violenti, i balordi, i ladri, gli assassini. NO. Non possono spadroneggiare da noi e fare il bello e il cattivo tempo senza subire conseguenze, perché di delinquenza autoctona ne abbiamo già a sufficienza. E quando non sono delinquenti e non appartengono a nessuna di queste categorie, e non sono neppure profughi, che pagassero il biglietto (piccola cosa) e incominciassero ad integrarsi seguendo regole e leggi. A noi tocca solo chiedere a gran voce maggiori controlli e certezza della pena. Tutto qui. Spero che sia chiaro, adesso. E se ancora non lo è, beh, problema vostro.

p.s. non inviatemi richieste di amicizia, non le accetterò, e, per favore, non scrivete a me in privato, ma ipotizzate di inviare e-mail ad Alfano, magari, io poteri non ne ho, lui sì. Grazie).

9 commenti:

  1. ma chi ti crede..e che cagate scrivi. Cita le fonti,

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  2. lo scopo è destabilizzare l'ordine sociale nel nostro paese,il fine forse l'ho intuito,ma lo tengo x me.......spero di sbagliami.
    il commento è del classico troll atto a screditare senza argomentare,nei forum sulla criminale guerra x procura al dombass (ukraini contro ukraini)è pieno di questi.

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  3. Spero che il ragazzo ritratto nella foto ti denunci

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    1. Chi dovrebbe denunciare, me o Pippi Ferraro?

      E poi per cosa, per aver pubblicato la sua foto senza consenso?

      Capirai, che grave reato!

      Peggio che non pagare il biglietto, vero?

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  4. Ma dove vivi, giuseppe de vita? L'Italia si sta sfasciando, gli italiani sono esasperati senza casa e lavoro oberati da tasse ingiuste e daa anni di pessimi governi.
    Ho capito che tipo sei lo sai, di una cosa mi rallegro se saranno cazzi amari per i cittadini italiani saranno cazzi anche per te che ti senti al sicuro e con la panza piena, anche Mariaantonietta si sentiva sicura a versailles, poi però le cose cambiarono

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    1. La rivoluzione, con tanto di ghigliottina, è un bel sogno, ma non so quanto realistico.

      A volte i debunkers e i trolls scelgono nomi di fantasia, anziché rimanere anonimi, e Giuseppe De Vita potrebbe essere uno di questi.
      Il loro scopo è solo quello di far perdere tempo agli altri utenti, perché in fatto di argomenti sostanziali sono a zero.

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  5. Hai perfettamente ragione, sarà qualche troll del PD.
    Intanto hai visto cosa accade al confine? L' europa inizia a mostrare il suo vero volto razzista

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    1. Ciao Gigiastrolo!
      Chi non muore si rivede.

      Un ragazzo respinto dai francesi non sapeva neanche cosa gli stesse succedendo. Non capiva che lo stavano respingendo in Italia. Davvero penoso.

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