Uno zoofilo di origini arabe

Testo di Magdi Cristiano Allam

Buongiorno amici. Si è svolto a Yulin, nel sud della Cina, il festival annuale della carne di cane. Circa 10 mila cani e altre migliaia di gatti sono stati abbattuti e la loro carne è stata servita nei ristoranti locali. La carne di cane è considerata una prelibatezza in alcune zone della Cina meridionale, della Corea e delle Filippine. Ogni anno, in occasione del solstizio d’estate, almeno 10 mila cani e gatti vengono uccisi tra atroci sofferenze. Spesso la morte giunge con colpi inferti da coltelli in gola o, peggio ancora, con bastonate che stordiscono solo e l’animale finisce poi nell’acqua bollente ancora vivo.

 

Mangiare la carne di cane non porta alla trasmissione della rabbia, ma catturare, trasportare e uccidere un così elevato numero di cani non vaccinati espone in maniera esponenziale al virus i ladri, trasportatori e macellai. A protestare contro quanto accade a Yulin non sono solo gli occidentali o gli attivisti locali, ma mediamente i cinesi considerano sbagliato quanto accade al Festival. Secondo Euromonitor, in Cina ci sono circa 130 milioni di cani e almeno 27 milioni vivono come animali domestici nei centri urbani. Nel 2011, sull’onda delle proteste nazionali, le autorità hanno messo fine al Jinghua Dog Meat Festival, evento simile a quello di Yulin.

 

Cari amici, non mangio in assoluto carne da almeno 20 anni. Avevo smesso di mangiare anche il pesce ma ho ripreso recentemente dopo un pesante calo di peso per una cura farmacologica debilitante. Quanto succede a cani e gatti in Cina ci fa toccare con mano la ferocia di cui è capace l'uomo. Le immagini di cani e gatti torturati, uccisi e mangiati fanno rabbrividire. C'è veramente tanto da riflettere sulla natura umana. Da parte mia continuerò a non mangiare carne e sarò ancor più affettuoso con Red, il mio gatto di una dolcezza travolgente.