Fonte: Il Tirreno
LIVORNO. La serata
clou del Caprilli, quella in grado di riempire l’ippodromo come
negli anni d’oro nonostante la pioggia, finisce con la proprietaria
del cavallo che ha vinto la Coppa del Mare in lacrime, disperata, e i
settemila accorsi sugli spalti scossi dal peggiore epilogo che si
ricordi sul circuito ardenzino: il cavallo che aveva condotto in
solitario tutti i 2250 metri della corsa e con facilità aveva
conquistato il premio più importante dell’anno, sdraiato a terra,
immobile, neanche cinque metri dopo il traguardo. Morto. Too
Much Troubles, un nome
fin troppo sinistro a leggerlo ora (significa “troppi guai”),
aveva nove anni di onorata carriera alle spalle, per la maggior parte
vissuti negli ippodromi del sud, tra Napoli e Roma. Era la prima
volta che correva al Caprilli.
E i proprietari della scuderia romana
Fragolinos, per cui gareggiava da sempre, avevano visto giusto: gara
in testa dall’inizio alla fine nonostante una platea di concorrenti
di tutto rispetto, primo posto in solitario con quasi tre lunghezze
sul secondo, Andy Garcia. In pochi sugli spalti
si sono accorti di che cosa è accaduto all’anziano baio al momento
del passaggio davanti alla fotografia. Fino a quando non l’hanno
visto a terra, cinque metri dopo il traguardo, immobile, col fantino
Marco Monteriso
anche lui giù, pochi metri più in là. Sul posto sono subito
intervenuti i veterinari di servizio e i commissari. Ma il cavallo
era morto. Attorno a Too Much Troubles è stato issato il classico
telo, prima di caricarlo sul furgone e sgomberare la pista. Che cosa
era accaduto è stato chiaro grazie alle immagini televisive che
passavano sugli schermi del circuito, confermate poi dalle parole dei
veterinari: proprio sulla linea del traguardo l’animale ha messo
male la zampa destra posteriore, spezzandosela. Cinque metri dopo è
rovinato a terra e cadendo ha sbattuto la testa al suolo. Il cavallo
non si è più mosso, la morte è stata istantanea. Solo qualche
acciacco invece per il fantino napoletano - un habitué dell’Ardenza
-, il primo a tentare di prestare le prime cure all'animale insieme
alla proprietaria della scuderia. Monteriso, nonostante l’incidente,
si è poi presentato alla misurazione del peso evitando così la
squalifica.
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