venerdì 18 dicembre 2015

Come l'ipertecnologico Giappone risolve il randagismo



Ayaka Shiomura, parlamentare al Tokyo Metropolitan Assembly, di recente è andato a visitare un centro di eutanasia in Giappone e ha dimostrato che la “scatola dei sogni” usata per l’eutanasia dei randagi del paese è tutt’altro che umana. La procedura straziante consiste nel mettere i randagi in una camera a gas dove vengono lentamente soffocati con l’anidride carbonica e l’intero processo può durare fino a 15 minuti. Ayaka Shiomura è andato a visitare un impianto senza nome, pensato per essere costruito a Tokyo città dove risede il legislatore, ed ha inviato la sua esperienza sul suo sito il mese scorso. I centri per l’eutanasia fanno parte di una politica a zero randagismo, per la quale si stabilisce che tutti i gatti non reclamati e i gatti randagi devono essere sacrificati in un determinato periodo di tempo molto breve.



Shiomura nella sua introduzione, ha spiegato che tutti gli animali portati presso la struttura rimangono al rifugio per un lasco di tempo che varia dai soli 3 ai 7 giorni, a seconda della politica locale. Dopo tale periodo, se l’animale è non reclamato, sarà soppresso. Durante la visita di Shiomura, 10 cani dovevano essere sottoposti ad eutanasia. Di questi, alcuni di loro erano animali domestici, infatti avevano ancora il collare al collo. Si tratta di cani abbandonati o perduti dai proprietari. La procedura funziona in questo modo: i cani sono stati tenuti in una gabbia, che ha una porta sul retro che conduce direttamente nel “Dream Box” (scatola dei sogni), un nome romantico che ha poco a che fare con la dura realtà della camera a gas. Il personale presso l’impianto non deve toccare gli animali in quanto generalmente ci arrivano di propria iniziativa. Una volta all’interno, la camera viene bloccata e viene premuto un pulsante per disperdere anidride carbonica nella camera. Elisa Allen, Direttore associato a PETA, ha detto: “La morte da biossido di carbonio o monossido di carbonio può essere estremamente dolorosa e penosa. I gatti spesso sbattono contro le loro gabbie, cercando disperatamente di fuggire. I cani ululano, piangono e grattano con le unghie le pareti metalliche delle camere a gas mentre stanno per essere lentamente avvelenati”.

L’angusta camera a gas, è dotata di una finestra di vetro, che permette all’operatore di verificare se la procedura è stata completa. Attraverso questa finestra, Shiomura ha catturato i momenti finali dell’orribile morte dei cani per soffocamento. Shiomura ha raccontato che i cani tremavano prima della procedura, ma poi ansimavano e alla fine crollavano. La camera è gassata per 15 minuti al fine di garantire che i cani siano completamente morti. Infine, i loro resti vengono scaricati in un inceneritore come dei rifiuti da smaltire.

Shiiomura sentiva il bisogno di mettere in evidenza il problema dell'abbattimento degli animali d’affezione. Ha spiegato che in Giappone, circa 170.000, tra cani e gatti randagi vengono sottoposti all’eutanasia con questo metodo doloroso. Shiomura si augura che sempre più persone in Giappone possano considerare le conseguenze che si si ripercuotono negli animali randagi a causa dell’acquisto di altri animali, gli uni escludono gli altri dalla possibilità di poter vivere e di avere una famiglia. E a onor del vero, anche se in Italia i randagi non vengono uccisi nelle Dream Box, spesso vengono massacrati dalla gente cattiva o finiscono la loro vita nelle strade senza cibo sottoposti al freddo o al troppo caldo oppure in strutture fatiscenti dove muoiono con la rogna. Così anche qui, si da spazio ai cuccioli venduti negli allevamenti o dai privati pronti anche a regalare i piccoli, pur di non sterilizzare i propri animali. Ecco perché il motto “non comprare, adotta”, rimane sempre un ottimo consiglio valido per tutti i paesi del mondo.

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