domenica 24 gennaio 2016

Fermare lo spaccio con la macchina fotografica



Bologna, 23 Gennaio 2016 – «Sono sceso dalla macchina e un ragazzo chiaramente italiano e con il volto coperto mi ha detto di stare fermo e non immischiarmi. A quel punto ho visto sette-otto persone, con giubbotti scuri, cappelli e sciarpe alzate sul viso, correre verso una gruppo di spacciatori e prenderli a botte con dei manganelli». Il racconto di Francesco Nadalini, del Comitato azione Bolognina, ricorda molto la scena di un film in stile Gomorra, ma in realtà è quanto accaduto l’altra sera poco dopo le 21 in via Franco Bolognese, nota piazza di spaccio della Bolognina, dove le risse sono all’ordine del giorno.  Questo, però, non è il solito regolamento di conti tra bande rivali, ma un’azione organizzata e studiata, tipica di chi vuole farsi giustizia da solo. «In questa strada praticamente ogni sera ci sono liti – spiega Nadalini –. Raid punitivi del genere, con manganelli e spray al peperoncino, dove vengono puntati gli spacciatori, non ne ho mai visti. È stata sicuramente un’azione punitiva». Altri raccontano di sette-otto ragazzi vestiti con giubbotti, sciarpe e cappelli a copertura del volto, correre in via Franco Bolognese verso via Fioravanti a caccia degli spacciatori. «Erano tutti bianchi, italiani, avevano i tirapugni e le mazze – confida un pusher africano che era presente –. Alcuni di noi sono stati accecati con lo spray negli occhi e poi presi a botte. Un senegalese di cinquant’anni è stato buttato a terra e picchiato».
 
 
L’aggressione è durata pochi minuti, ma dopo nessuno ha chiamato ambulanze, polizia o carabinieri. Quel che è certo è il deserto che si è creato in strada dopo il raid punitivo degli ignoti aggressori senza volto, e anche dopo ore non si è visto più nessuno spacciatore in giro. Tutto doveva rimanere sotto traccia, ma ieri mattina la voce di quanto accaduto è circolata velocemente nel quartiere. «Un tunisino, cliente del mio negozio, ha raccontato di aver visto un uomo buttato a terra in via Fioravanti – rivela un commerciante –. Qui succedono tante cose strane, non so se sia andata realmente così, ma di certo non mi sorprendo».

Un episodio inquietante, questo, che irrompe nel dibattito legato alla sicurezza in Bolognina, dove da mesi i commercianti la mattina fanno il bollettino dei negozi derubati e i residenti vivono a contatto con gli spacciatori. Per aumentare la sicurezza in zona, a breve dovrebbero essere installate dieci telecamere di videosorveglianza nel quartiere, per mettere un freno a spaccate e spaccio, e proprio via Franco Bolognese è tra le strade papabili. Da lunedì scorso, inoltre, sono partiti i controlli a piedi, dalle 7 alle 20 nei giorni feriali, della polizia municipale, così come sono aumentate le pattuglie della polizia che, soprattutto di notte, verificano che in zona non succeda nulla.

Il procuratore aggiunto Valter Giovannini ha aperto un fascicolo per lesioni e percosse e ha delegato indagini per verificare se e come la spedizione sia effettivamente avvenuta. ”Gli spacciatori sotto casa esasperano e creano risentimento, ma non è tollerabile la giustizia fai da te. Piuttosto chi può li fotografi mentre spacciano, da distanza di sicurezza, e invii le foto alle forze dell’ordine o alla Procura: in questo modo si può veramente aiutare chi deve fare le indagini”, ha detto Giovannini. 
 

4 commenti:

  1. Ci stanno riuscendo,è l'inizio di una pseudo guerra civile?Problema,reazione,soluzione,non mi stupirei che gli assalitori degli spacciatori non fossero neppure del posto.Ci portano i migranti(sic!)in casa,se li affiliano e se li picchiano(tutto fatto in casa in modo artigianale),poi parte la caccia all'untore(razzista),raid dell'altra parte,e vai il ballo è iniziato.Buon divertimento a tutti.

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  2. che altra soluzione proponi?
    probabilmente è come dici tu,ma a questo punto non ci sono altre strade percorribili,o ci si arrangia reagendo con violenza alla violenza o si subisce e basta.
    visto che politicamente non possiamo fare nulla,men che meno elettoralmente.....visto che cambiano i suonatori ma la musica rimane la stessa......

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  3. Caro Anonimo,se sei un trol,ho fatto centro come analisi dei fatti,se non lo sei che dirti,se si usa la violenza(come suggerisci tu ma non io),non fai altro che fare esattamente quello che vogliono che i cittadini(sudditi) facciano.Ci sarebbe la cristiana soluzione di porgere l'altra guancia,oppure si potrebbe attendere che i fatti maturino e sperare che io mi sbagli(come spero anch'io).Che dirti scegli tu,lo so che non è una risposta.Saluti.

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  4. Infatti, non è facile rispondere.
    Alla base di tutto c'è la percezione delle cose.
    Nel caso specifico, chi ha detto che la Cannabis è cattiva? Le istituzioni, quelle stesse che fanno entrare masse di disoccupati stranieri che poi lavorano per la malavita.

    I "giustizieri" in oggetto potrebbero benissimo essere come i Black Bloc di Genova: prezzolati dalle medesime istituzioni.

    In ogni caso, sono convinti che lo spaccio di Cannabis sia cosa grave, che necessita punizioni esemplari fai-da-te.

    Bisogna prendersi il tempo di riflettere su quali sono le responsabilità arcontiche dello Stato.
    Poi magari qualche idea salta fuori.

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