giovedì 18 agosto 2016

Galeotto a vita


Io sono sempre l'ultimo a sapere le cose e ieri pomeriggio ho avuto la doccia fredda di scoprire che ho l'interdizione dai pubblici uffici fino al 2022. Si conclude così la mia fulminea carriera politica, nata pochi giorni addietro sotto il gazebo della lista civica “Codroipo nel cuore”, che Anthony Santelia aveva allestito in piazza vicino l'edicolante. Avevo specificatamente chiesto al capolista Graziano Ganzit se c'era posto per me come candidato in lista e quasi all'unanimità i presenti avevano detto di sì, donandomi qualche attimo di felicità. Ma ieri pomeriggio, recatomi nell'ufficio anagrafe del Comune, presso la funzionaria Roberta Cassin, sono venuto a sapere che la magistratura ha predisposto per me un cordone di sicurezza in modo da isolarmi dalla società civile, cosicché non posso essere né iscritto alle liste elettorali, né votare, né tanto meno candidarmi.



Io non so come fanno i loro calcoli e a volte sbagliano anche nelle cancellerie dei tribunali. Gli ultimi reati che ho commesso risalgono al 2006, cioè a 10 anni fa e la scorsa primavera avevo fatto 13 giorni di detenzione domiciliare che rappresentavano una pena residua. Mi ero convinto pertanto di aver pagato fino all'ultimo tutti i miei debiti con la cosiddetta giustizia. E così mi aveva anche assicurato l'avvocato. Invece, la signora Cassin mi dice che l'interdizione è fino al 2019, al termine dalla quale però il tribunale farà sapere al Comune di Codroipo se ci sono altri tre anni di detenzione che, a dire dell'impiegata, io avrei fatto e per i quali deve corrispondere una pari interdizione dai pubblici uffici. Ma il periodo più lungo di detenzione effettiva che ho fatto è stato di sei mesi e risale al 1999, cioè a ben 17 anni fa e riguardava tra l'altro un reato che non avevo neanche commesso, benché avessi intenzione di commetterlo. Non capisco quindi di quali tre anni si parli.


L'unica spiegazione che mi viene in mente è che ci si riferisca alla richiesta di tre anni fatta dal Pubblico Ministero, che però non è stata applicata grazie all'indulto e da cui vanno tolti i 13 giorni di detenzione in casa che rappresentano una rimanenza, un residuo, appunto. Poi, la cancelleria del tribunale di Udine si è dimenticata di far sapere al Comune che non c'erano più tre anni da scontare in prigione, né di conseguenza alcuna interdizione dai pubblici uffici. Se la mia ipotesi è corretta, tale interdizione dovrebbe dunque durare fino al 2019, sempre che anche tale data non sia frutto di errore o di dimenticanza. Non ho intenzione di contattare l'avvocato Lucio Calligaris, che mi difende da molti anni, né a questo punto di presentarmi come candidato. La mia carriera politica si conclude qui. Non avrei cambiato il mondo, ma avrei forse acquisito una rispettabilità personale, una dignitosa riabilitazione, dopo gli anni passati come border line, e una credibilità come portatore di un'idea ecologista, se non proprio come portavoce di un gruppo politico.


Mentre le vecchie generazioni di codroipesi si sarebbero ricordate delle mie “malefatte”, dell'aver fatto danni ad allevatori e cacciatori, le giovani generazioni forse mi avrebbero anche votato, ignare di votare un animalista che prende sul serio i diritti civili degli animali. E siccome il tempo passa per tutti, gli elettori anziani sono per forza di cose sempre di meno, a differenza di quelli giovani. Sarebbero così venute meno le preoccupazioni di Anthony, braccio destro di Graziano, per il quale la mia presenza in lista avrebbe fatto perdere voti, che è la stessa motivazione che spinse Michele Boato (a sinistra) ed Andrea Werenfenig, nel lontano 1989, a cancellarmi dalla lista di candidati dei Verdi che si presentavano per le elezioni europee di quell'anno, dopo che mi ero fatto arrestare fuori da un allevamento di cavie in costruzione.


Sia per i Verdi della fine degli anni Ottanta, sia per la lista civica codroipese del 2016, avere un connotato di rispettabilità è importante ai fini del successo elettorale. Ma i Verdi sono scomparsi, lasciando i problemi ambientali insoluti e anche la lista civica codroipese scomparirà prima o poi, probabilmente lasciando anch'essa, sconsolatamente, i problemi irrisolti. Quello che non scompare, perché registrato nel Libro dell'Akasha, sono i pensieri delle persone, le loro intenzioni, gli stati d'animo e se la piccineria di Boato e di Werenfenig, all'epoca teste d'uovo del partito verde, ha segnato una brutta nota su tale libro, la fiducia accordatami da Graziano e quella – obtorto collo – di Anthony, segnano un punto a loro favore, il che potrebbe avere come ripercussione un risultato positivo il 23 ottobre prossimo con l'elezione a sindaco del signor Ganzit. Gli angeli potrebbero sorridere alla lista “Codroipo nel cuore”, sempre che riescano a scorgerla in mezzo alle erbacce della politica sporca e truffaldina.


4 commenti:

  1. @Roberto,

    ci SONO molti modi per fare POLITICA e visto che hai la PENNA "facile" puoi impegnarti così, sia mettendo a disposizione dei CANDIDATI il Tuo BLOG sia come cassa di rissonanza dei loro MESSAGGI con delle note sintetiche & comprensibili ai più !!!!

    MANDI

    SDEI

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  2. e che ti aspettavi?
    il sistema si autoprotegge,a te questo,ai negri importati dagli italiani al potere l'impunità da reati e mantenimento alla faccia degli italiani meno abbienti.........
    ricetta esplosiva x creare la massa critica.

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    1. La massa critica per cosa?
      Per la guerra civile?

      Qualunque cosa accadrà, non sarà piacevole.

      Il detto "Il troppo stroppia" è ancora valido. E anche "La goccia che fa traboccare il vaso".


      Chi vivrà vedrà.

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