martedì 16 agosto 2016

La lingua biforcuta di Mauro Corona


Lunedì sera, zappingando, mi è capitato di sentire gli sproloqui montanari di Mauro Corona, intervistato da La 7. Interloquendo con la vegana Daniela Martani, Corona, con una certa enfasi nella voce, se n'è venuto fuori con quell'obiezione che va tanto di moda presso i benpensanti: “Ognuno è libero di mangiare ciò che vuole!”. E questo mi fa venire in mente il famoso brano di Platone che parla dei coppieri che versano libertà al popolo in gran quantità, così tanta da portare a una degenerazione dei costumi. Le donne hanno voluto la libertà di abortire e l'hanno avuta; le coppie di divorziare e l'hanno avuta; i gay di sposarsi e l'hanno avuta. Prossimamente i musulmani in Italia avranno quella di sposare più mogli, suscitando l'invidia degli italiani che domanderanno: “Perché loro sì e noi no?”.



Se veramente la gente avesse la libertà di mangiare ciò che vuole, comincerebbe a mangiare insetti, come sta già andando di moda ora, oltre alle lumache e ai crostacei marini come avviene da tempo. E' così che funziona il subdolo meccanismo: il Pastore Supremo, Satana, ci fa credere di essere liberi di scegliere e ci fa mangiare larve e bacherozzi, oppure cacciagione e bistecche come piace a Corona. Il quale, con la sua perentoria affermazione, detta con veemenza, mi fa venire in mente un altro personaggio pubblico legato alla montagna. Quel tale Reinhold Messner, candidato con i Verdi, che, interrogato da Valerio Staffelli se non fosse una contraddizione essere favorevoli alla caccia e nel contempo dichiararsi ecologisti, diede in escandescenze e lo cacciò fuori dall'ufficio gridando, in stile cacciariano: “Cosa c'entra? Ma cosa c'entra?”, con le vene del collo belle turgide.


Ah, questi bianchi equilibristi! Questi saltimbanchi dell'etica, ipocriti e fragili nello stesso momento, sempre sull'orlo di una crisi di nervi! Corona dice che ha fatto il cacciatore per fame, non per divertimento. Infatti, a Erto la gente va in giro nuda a cacciare scimmie con la cerbottana! Questi bianchi confusi non possono trovarsi in periodi di crisi alimentare senza regredire allo stato di natura, senza comportarsi da buon selvaggio andando in giro ad ammazzare animaletti con la scusa della sopravvivenza e gettando nel cesso tutte le conquiste etiche di 2.000 anni di storia. 


Questi bianchi smarriti sulla via di Damasco non possono precipitare sulle Ande con l'aereo senza mettersi a mangiare carne umana, con la scusa dell'emergenza e sulla base del principio coroniano che ognuno è libero di mangiare ciò che vuole. Uccidere sulla spinta della fame, nelle montagne fredde e inospitali si può, perché lo stomaco non sente ragioni. Ma allora perché uccidere sulla spinta dell'avidità, nelle mafiose città del sud Italia, poiché la mente non sente e il cuore tace, non si può? Ognuno si fa le regole per conto suo, il mafioso cittadino e il cacciatore montanaro. Uccidere animali va bene, uccidere umani no. Ma tanto che importa? E' tutta una presa in giro. I bianchi, con la loro lingua biforcuta, dicono una cosa, ma con i loro atti fanno un'altra. Abbiamo avuto dei buoni maestri, in questo, e non è neanche tanto colpa nostra. Le autorità religiose ce lo hanno inculcato e noi ci siamo adattati.

Troppa libertà, troppe autogiustificazioni rendono l'uomo di montagna, ma anche quello di pianura, un mollaccione sempre pronto a scendere a compromessi con le direttive morali, eternamente devoto all'antropocentrico pregiudizio di essere signore e padrone della natura, coronamento – con Mauro Corona è il caso di dirlo – della Creazione. Per me questi personaggi folcloristici (Messner sull'Himalaya è andato alla ricerca dello Yeti) sono cattivi maestri, tanto pericolosi, con il loro aspetto accattivante e simpatico, quanto i soloni che in tivù pontificano in giacca e cravatta o con addosso un bianco camice da scienziato.


Corona, in particolare, con il cognome che si ritrova e volendo avanzare un'interpretazione esoterica spinta, rimanda a Crono, il Tempo, divoratore dei suoi figli. E la corona, insieme alla croce, al sole alato, al teschio, all'aquila fenice è simbolo di Saturno, cioè del Demiurgo Satana, la corona rappresentando proprio gli anelli che cingono il pianeta. Non è un caso se le monarchie e tutte le teste coronate, nel corso dei secoli hanno commesso tante di quelle nefandezze che si è perso il conto. Non è un caso se addirittura - e qui siamo di nuovo al cospetto di un'ipotesi esoterica spinta - la regina Elisabetta viene accusata di essere una rettiliana, cioè di nascondere una natura simile a quella dell'antico serpente, il Diavolo Satana, come descritto nella Bibbia. Insomma, ci sono tanti serpentelli in circolazione, spesso ospiti degli studi televisivi, perché l'idea che l'uomo è al centro dell'universo e può fare e mangiare ciò che vuole, non deve mai venir eclissata. Ma a Corona e agli altri mostriciattoli, come nella pubblicità della scopa raccogli polvere, avrebbero dovuto dire: “Non durerà per sempre!”


3 commenti:

  1. Ma Roberto lo hai incontrato qualche volta di persona, Corona? Billy the Kid

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    1. No, ma sono andato a una sua conferenza. Un signore del pubblico gli ha chiesto se avesse simpatia per i Verdi e lui ha risposto in modo diplomatico, aggiungendo che nella sua fedina penale ci sono quattro reati: tre per schiamazzi notturni e ubriachezza e uno per bracconaggio. Al che, il pubblico di montanari prevalentemente cacciatori si è sentito rassicurato.

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    2. Capito il tipo... Billy the Kid

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