martedì 23 agosto 2016

Lavorare è contro natura



Quante volte abbiamo sentito i nostri genitori, i nostri vicini o il nostro collega dire: “Quella persona è un parassita della società?” Il termine parassita della società o "scansafatiche",  è spesso utilizzato dal cittadino modello per indicare un fannullone, un barbone, uno zingaro e infine un innocuo ozioso. La figura dell’essere umano ozioso che rifiuta di unirsi al culto dominante della fatica è visto dalla gente comune come una pericolosa zecca che si nutre del sangue altrui. Questo dimostra quanto inconsciamente anche la gente comune odi gli obblighi e i doveri, anche se, tuttavia, continua a ritenerli giusti per via del lavaggio del cervello cui è stata sottoposta fin dalla più tenera età. 



Un uomo ozioso che rifiuta di vendere il suo tempo in cambio di denaro, dà più fastidio di un uomo avido in giacca e cravatta che costruisce la sua fortuna sfruttando centinaia di persone, ma allora perché mai la figura dell’ozioso infastidisce cosi tanto la società moderna? Dal mio punto di vista la risposta va ricercata nell’esempio che l’uomo ozioso offre al mondo, esso, infatti, accetta di lavorare per vivere, ma rifiuta di vivere per lavorare, ed è disposto a rimanere povero piuttosto che passare le sue giornate compiendo attività che non ama. L’uomo ozioso non aspira alla ricchezza né all’accumulo di beni materiali, preferisce passare il proprio tempo riposando su un’amaca, coltivando l’orto, guardando un fiume scorrere o facendo lunghe passeggiate, piuttosto che continuare a guadagnare soldi pensando subito a come spenderli. 


Perché mai chiamarlo zecca? Parassita? 

Che male reca al mondo l’uomo ozioso? 

Spreca e consuma meno degli altri! Si accontenta di quello che ha e chiede solo di essere lasciato in pace, ma alle persone sempre abituate a correre, affannate dai mille impegni quotidiani, dà terribilmente fastidio incontrare una persona pigra, calma e rilassata che subito pensano: 

“Quello è uno scansafatiche” o “ Quello non ha voglia di lavorare.”

Come fosse una gioia passare la maggior parte del proprio tempo eseguendo mansioni ripetitive come robot, come fosse qualcosa di gratificante, essere forzati ad alzarsi dal fastidioso strillo di una sveglia ogni mattina e a lavorare sodo per veder gran parte del proprio stipendio finire tra tasse e imposte, la verità è che gli schiavi moderni sono così irrimediabilmente irrecuperabili, che se fai presente loro che lavorare otto ore al giorno è un furto alla propria vita, ti danno subito dello scansafatiche. 

Ma io dico, se una persona oziosa è considerata un male per la società, che dire di tutti quei grandi lavoratori disciplinati e obbedienti? 

Perché quando scoppiano le guerre è soprattutto grazie a loro, a questi uomini super laboriosi ma dal cervello costantemente spento.

Chi infatti costruisce le armi? Chi le munizioni? 

Chi assembla i cacciabombardieri? 

Chi i carri armati?

Chi costruisce i manganelli? 

Chi costruisce le prigioni? 

Chi asfalta i prati verdi? 

Chi innalza fabbriche inquinanti? 

Chi costruisce le centrali nucleari? 

Chi trasporta poi i rifiuti radioattivi da un Paese all’altro?


Chi esegue ordini moralmente ingiusti e poi si nasconde dietro scuse come: “Ho fatto solo il mio lavoro?”.

Chi autorizza e chi costruisce ponti e autostrade utilizzando più sabbia del cemento, consapevole di mettere a serio rischio la vita di milioni di cittadini? 

La massa servile e ignorante degli schiavi che poi si lamenta di tutto questo, la stessa massa che prima accetta il vile denaro per svolgere lavori sporchi e che poi, qualche anno dopo, firma petizioni per rimediare al disastro che essa stessa ha causato...

Smettiamola di incolpare Tizio e Caio per come stanno le cose, i colpevoli siamo anche noi, soprattutto noi, i dittatori non nascono sotto i cavoli né li porta in bocca la cicogna, ma è il popolo che prima li crea e poi li innalza sui troni.

Avete mai pensato a quanto dolore l’umanità e il mondo si sarebbero risparmiati se solo Carlo Magno, Hitler, Stalin, Mao, solo per citarne alcuni tra i più famosi, fossero stati degli innocui oziosi, invece che essere dei feroci dittatori? 

Che dire poi di tutti quei Re che si assicuravano i loro troni con la forza bruta degli eserciti da una parte, l’inganno e lo sfruttamento della povera gente dall'altra? 

Credete che quei Re si siano forse estinti? 

Che essi siano un capitolo chiuso della nostra storia? 

No, non è cosi, quei Re si sono semplicemente trasformati nelle giacche e cravatte di oggi, con lo svantaggio che nei secoli si sono drasticamente moltiplicati. 


Se ieri c’era un solo colpevole delle vostre sofferenze, oggi invece ce ne sono a centinaia per ogni Paese, in questo modo è difficile dare la colpa a qualcuno in particolare, ma come sempre le astute strategie messe in atto dal potere, sono ben poca cosa se paragonate all’imbecillità della massa dormiente. 


Un topo non sarà mai così stupido 
da nutrire il gatto che vuole divorarlo, 
l’essere umano invece sì. 


Quando qualcuno vi rimprovera dicendovi che siete troppo pigri, sfaticati e oziosi, o vi rimprovera di essere dei fannulloni buoni a nulla, voi ricordate loro che la vostra pigrizia può solo giovare all’umanità, perché nessun ozioso ha mai dato ordine di sganciare una bomba, né di compiere inutili stragi.

Nessun ozioso s’inventerebbe mai di produrre più di quanto consuma, se qualcuno non lo costringe a farlo, appunto perché è ozioso, in realtà tutte le creature terrestri tendono a essere oziose ad eccezione dell’uomo. Il leone ad esempio, per quanto feroce possa essere, caccia sempre e solo le prede di cui ha bisogno, ma non le accumula per creare abbondanza, uno scoiattolo raccoglie e conserva le ghiande per affrontare l’arrivo del lungo inverno, ma durante la primavera e l’estate salta e gioca tra i rami degli alberi. L’uomo invece vive per accumulare, spreca il cibo e produce ogni genere d’immondizia.
Essere oziosi quindi non può che essere di beneficio a questa società composta di produttori-consumatori, essere pigri non nuoce a nessuno, essere troppo laboriosi invece porta alle guerre, alla violenza e alla distruzione dell’ambiente naturale.

Di braccia ce ne sono troppe, 
di menti, troppo poche…


5 commenti:

  1. bell'articolo,illustra sinteticamente l'imprinting subito dalla nostra società...
    solo x spirito di giustizia metto davanti a tutti questi personaggi citati(Avete mai pensato a quanto dolore l’umanità e il mondo si sarebbero risparmiati se solo Carlo Magno, Hitler, Stalin, Mao, solo per citarne alcuni tra i più famosi)per aver commesso e/o favorito ad oggi i più grandi crimini nella storia (conosciuta da noi popolo)dalle stragi di esseri umani e intere nazioni nel mondo,dalla predazione di risorse,dalla smisurata propaganda e fino all'estrema corruzione dell'uomo......l'oligarchia occidentale in particolare angloamericosionista.

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    1. Come impatto sulla Terra gli angloamericani sono imbattibili, ma anche altre etnie (penso agli estremo orientali) in fatto di ferocia non hanno niente da imparare da nessuno.

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  2. Silvano Agosti docet... Billy the Kid

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  3. Suppongo che l'uomo come tutte le altre specie animali non sia nato per lavorare. Questa cosa nasce solo con la cultura (o meglio subcultura che nacque circa 12.000 anni fà). Certo l'essere umano aveva voglia di fermarsi dopo 190.000 anni di nomadismo. Ma questo non avrebbe dovuto produrre una società dove il motto si potrebbe riassumere in "io comando e tu lavori". lo stesso Aristotele, quando afferma io sono alto ricco e snello e per mia natura debbo comandare e tu sei basso tarchiato e scuro e per tua natura devi lavorare, mise a nudo circa 2.500 anni fa su cosa si basava la subcultura che nacque da quella sedentarietà.

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