sabato 17 settembre 2016

Lo Stato e le sue "scelte" di politica internazionale



AVIANO - È stata confermata dalla Cassazione la condanna a dodici anni e quattro mesi di carcere per la partecipazione all'attentato alla base Nato di Aviano del 1993, e rapine per autofinanziamento del gruppo "Brigate rosse partito comunista combattente", a carico di Paolo Dorigo (classe 1959), protagonista di una complessa vicenda giudiziaria che ha visto intervenire in suo favore la Corte europea dei diritti dell'uomo, la Consulta e la stessa Suprema Corte. Adesso, dopo che nel processo di revisione sono stati sentiti i tre testi indicati dalla sua difesa, e che la condanna a quattordici anni di reclusione emessa nel 1994 dalla Corte di Assise di Udine è stata ridotta dalla Corte di Appello di Bologna il 27 gennaio 2014, i supremi giudici hanno stabilito che non ci sono altri "sconti" da concedere all'ex terrorista veneto che insieme ad altri quattro coimputati è accusato di aver lanciato una bomba "ananas" sparando colpi di pistola nel dormitorio dove riposavano i soldati americani. Solo per caso non ci furono vittime. Era in corso la guerra in Bosnia e nella ex Jugoslavia.



Nel verdetto 38276 depositato oggi dalla quinta sezione penale - e relativo all'udienza svoltasi lo scorso 19 febbraio - la Cassazione rileva come fosse «attuale e concreto il programma di atti di violenza a fini di eversione dell'ordinamento democratico, e quanto effettivamente possibile l'attuazione di tale programma da parte di una adeguata struttura organizzativa, quale era quella cui partecipavano il Dorigo e i suo correi, lo prova, in tutta evidenza, l'attentato alla base militare della nato di Aviano, che dimostra come le finalità» di questo gruppo «fossero proprio quelle di destabilizzare le istituzioni democratiche, colpendo lo Stato nel nucleo essenziale delle sue scelte di politica internazionale, come momento qualificante della "lotta antimperialistica", che ha storicamente rappresentato la cifra ideologica delle "Br-Pcc"». A Dorigo, dopo la revisione, è stato attribuito un ruolo di semplice partecipe della banda armata e non di organizzatore.


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