mercoledì 21 dicembre 2016

Il posto del morto


Non è la prima volta che vedo trasportare morti sul tetto dei taxi brousse, ma è la prima volta che vedo esposta sul parabrezza davanti al posto del morto, non quello in carne e ossa ma quello per modo di dire, cioè a fianco del guidatore, la foto del morto, in questo caso una donna. Si capisce che c’è una bara sul tetto del taxi brousse, fra le valigie dei passeggeri, le galline legate a mazzi e le ceste di litchi, grazie a una bandiera tricolore, bianco, rosso e verde, ritta sulla parte anteriore del mezzo. Per volontà del defunto e dei suoi parenti, l’ultimo viaggio viene fatto verso il paese d’origine del soggetto, che magari viveva e lavorava altrove, affinché possa ricongiungersi con i “razana”, gli antenati, e diventare uno di essi, oggetto di culto per chi resta in vita. L’animismo, a dispetto di tutto il lavoro missionario delle sette cristiane, non è mai stato estirpato, e gli antenati sono tuttora oggetto di culto sincero e devoto, soprattutto fra i Mahafaly che erigono tombe spesso più sontuose della casa dove l’individuo ha abitato in vita.




Per non parlare delle stragi di zebù che vengono compiute in occasione dei funerali e della tumulazione del corpo. Chi è stato più ricco da vivo, avrà più zebù sacrificati in suo onore. E sulla coscienza, aggiungo io. Da notare inoltre che mentre in Occidente la morte è ancora di pertinenza della religione, gestita secondo i crismi cristiani, in Madagascar ne fanno quasi una questione patriottica. Altrimenti, non mi spiego la presenza della bandiera, del tutto laica, durante il trasporto del morto. Si direbbe che i malgasci, oltre al culto degli antenati, sentano molto forte anche lo “jus soli”, il diritto del suolo, ovvero l’appartenenza a questa terra benedetta da Zanahary, l’essere supremo per gli animisti. Come si sentono molto legati alle proprie radici, così si sentono molto attaccati alle tradizioni. E’ per questo che probabilmente non evolveranno mai e continueranno a crogiolarsi nelle loro superstizioni.




3 commenti:

  1. bè,roberto,io non so come si confrontano con il prossimo queste persone,ma so come siamo scaduti noi evoluti..................

    michy

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    1. Come si confrontano con il prossimo queste persone è ancora oggetto del mio studio, ma ho l'impressione che ci sia tanta istintiva ipocrisia. C'è una disonestà diffusa che non si capisce come possa reggersi una società del genere.

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    2. forse cercano di evolversi nella nostra nostra........

      michy

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