sabato 3 dicembre 2016

La Pupette panosavy


Sebbene io sia sempre vissuto in pianura, non abbia mai avuto rapporti di alcun genere né con uomini di mare, né con le loro donne, sono al corrente di una vecchia superstizione conosciuta come “sindrome di Giona”. Se la tempesta strappava le vele o se il nostromo si rompeva una gamba cadendo dalle sartie, la colpa era di un passeggero “maledetto” che, preso di mira dalla ciurmaglia, veniva gettato fuori bordo. Io che non sono un marinaio e che anzi faccio un vanto di lasciarmi guidare dalla ragione, ho finito per individuare in una bambola di pezza la fonte di tutti i miei recenti guai, che mi hanno seguito attraverso mari e monti. Non sarebbe successo se, appena vista nella camera del Pavillon de Jade, Tina, ridendo, non l’avesse chiamata “Pupette Panosavy”, bambola da stregone. E in effetti, una certa rassomiglianza con quelle usate nei riti vudù, ce l’ha.




In Madagascar ci sono diversi tipi di stregoni, tra cui i panosavy che sono i pazzi della famiglia, in senso letterale. Amano i gatti neri, che infatti si chiamano “piso panosavy” e fanno cose strane. Possono anche essere pericolosi. Fatto sta che quella bambola, dono di un collega dei mercatini, doveva venire con me in Madagascar già tre anni fa, per rallegrare qualche bambina, ma solo ora ha trovato posto in valigia. Razionalmente, mi riesce difficile individuare il suo potere malefico prima ancora della sua partenza, in Friuli, ma il giorno stesso in cui sono partito dall’Italia Facebook mi ha bloccato per un mese, per una mia sbadataggine, o forse sarebbe più giusto dire per una loro stolta morbosità. La foto che mostrava una donna indiana morta in braccio a suo marito, foto che avevo trovato su Facebook, mi è stata tolta e io sono stato “punito” perché la donna lasciava intravedere il seno. Poiché punto a fare pubblicità alla mia futura attività di guida turistica grazie a Facebook, essermi impedita ogni comunicazione con i clienti è già un danno e io ho preso la risoluzione di limitarmi a ciò che concerne il mio ipotetico lavoro, tralasciando ogni altra questione filosofico-politica. E questo è stato solo il primo dei miei guai.




Sollevando la valigia di 22 chili, l’omero destro mi è uscito fuori sede e i dolori che ho provato durante la riabilitazione, ovvero quand’ero nelle mani di una pranoterapeuta protestante, non li avevo mai provati in vita mia. Sono riconoscente a quella donna, Aritahy, nonostante tutto, ma sapevo fin dall’inizio di dovermi affidare alla “vis sanatrix naturae” dei nostri antichi saggi, tant’è, infatti, che nei giorni seguenti si è messa puntualmente all’opera. Qualche merito posso attribuirlo anche al Voltinax, una pomata di fuoco che ha inciso sui nervi messi sotto tensione, riducendoli a più miti propositi. Si può attribuire la cosa al potere benefico del calore. Anche il Doliprane ha fatto effetto, se è vero che è stato in grado di far sparire la febbre, calmando nel contempo i dolori, e per tale ragione non si possono demonizzare in toto le industrie farmaceutiche. Da notare che entrambe le medicine mi sono state suggerite dal nostro autista di fiducia, Michel, lo stesso che l’anno scorso aveva diagnosticato la mia epatite, interpretata prima erroneamente come malaria o in alternativa febbre tifoide. Là dove i medici dell’ospedale avevano fallito, un autista di taxi c’aveva azzeccato.




La slogatura dell’omero, se devo necessariamente attribuire la mia teoria di guai a qualche entità malefica, è senz’altro la peggiore, ma non è mancato il corollario di seccature. Che Tina si sia presentata all’aeroporto ad accogliermi con tre minori, anziché da sola, è già una complicazione, ma è nella sua natura prendere iniziative senza consultarmi. Che in aeroporto un italiano abbia accettato l’offerta di un mio passaggio, compreso il pagamento del taxi, è stata un’ulteriore complicazione, ma è nella mia natura essere generoso ed è nella natura umana di approfittare dei propri simili. Va detto però, per onore di cronaca, che dopo due giorni l’italiano ha telefonato scusandosi per essere sparito e giurando che appena possibile avrebbe restituito il prestito. Una storia già vista e sentita. Che dopo 500 stancanti chilometri di viaggio su taxi brousse, arrivando alla nostra casa in affitto a Tulear, il nostro guardiano con le chiavi non ci fosse, è stata l’ennesima seccatura che mi è capitata, ma non posso attribuirla a qualche entità malvagia. Basta per questo la stupidità dei malgasci.





La bambola Panosavy è ora nella camera della figlia tredicenne di Tina, Annika, che se ne è appropriata. Spero che il suo potere di distruggermi si sia esaurito. Ma ho qualche dubbio in proposito.


5 commenti:

  1. CIT:

    "Anche il Doliprane ha fatto effetto, se è vero che è stato in grado di far sparire la febbre, calmando nel contempo i dolori, e per tale ragione non si possono demonizzare in toto le industrie farmaceutiche"

    Il tuo errore di fondo è credere che la febbre sia un male da soffocare, come insegnano i dottori moderni (non certo quelli del passato) dopo che sono stati ben indottrinati dalle case farmaceutiche che sponsorizzano i loro studi universitari...

    La febbre come direbbe il buon Valdo Vaccaro è una "benedettia" e non una malattia da debellare ad ogni costo...

    Quando ero bambino il mio medico di famiglia non mi faceva prendere farmaci per la febbre... diceva che dovevo stare a riposo al caldo senza mangiare, ma bevendo molta acqua o tutt'al più una spremuta naturale appena fatta di arance... la febbre deve sfogare da sola perchè è un naturale processo di autoregolazione e ripristino della salute del nostro organismo... se la blocchiamo con farmaci blocchiamo solo il sintomo ma non la causa e non permettiamo al nostro organismo di guarire a fondo

    http://www.disinformazione.it/logica_della_febbre.htm

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    1. Tuttavia, la febbre mi è sparita subito dopo aver preso il paracetamolo.

      E' successo due volte. Sapevo comunque che la febbre è la sana reazione dell'organismo alla malattia. Forse mi sono espresso male, per automatismi mentali.

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  2. tanto per approfondire, il doliprane è l'equivalente della Tachipirina venduta in italia, infatti il loro principio attivo è il paracetamolo...

    Ecco cosa hai preso per debellare la febbre:

    http://www.veritaoltreilsistema.com/2011/07/la-tachipirina-che-fa-danni-il.html

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    1. Infatti, oggi mi sentivo delle strane palpitazioni, che non avevo mai avuto.


      E di pastiglie di Doliprane non ne ho prese più.

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