Fonte: Il Giornale
Gli UAV biologici rivoluzioneranno il modo stesso di acquisire
informazioni sui campi di battaglia grazie alla loro capacità di
osservare contesti pericolosi ed inaccessibili per i veicoli
tradizionali. L’ultimo progetto di ricerca della Draper, il
DragonflEye, prevede la riconversione di una libellula in un drone
ibrido. Combinando la navigazione miniaturizzata, la biologia
sintetica e la neuro-tecnologia, i ricercatori della Draper sono
riusciti a guidare il percorso di volo delle libellule. “Potenziali
applicazioni di tale tecnologia includono l’impollinazione guidata,
la ricognizione militare e persino la medicina di precisione e
diagnostica”.
La ricerca dell’Howard Hughes Medical Institute
(HHMI) ha portato ad una maggiore comprensione dei neuroni del
sistema nervoso delle libellule che controllano il volo. HHMI sta
applicando le tecniche della biologia sintetica per rendere tali
neuroni “di governo” sensibili alla luce inserendo geni simili a
quelli che si trovano naturalmente nell'occhio. Le fibre ottiche
tradizionali sono troppo rigide per essere avvolte intorno al piccolo
cordone nervoso della libellula, per cui Draper ha sviluppato
innovative strutture flessibili che possono raccogliere la luce in
pochi millimetri, garantendo un'attivazione neurale precisa e mirata. Le macchine più versatili e robuste sono ancora quelle prodotte
dalla natura attraverso l'evoluzione.
Ad oggi, l’uomo non ha ancora
eguagliato le capacità olfattive dei cani, ma continua a modificare
il sistema neurologico degli insetti per controllarli in remoto. Lo
scorso anno, il Naval Research della US Navy ha assegnato un assegno
da 750 mila dollari all’Università di Washington a St. Louis, per
alterare chirurgicamente le locuste così da percepire a distanza
possibili ordigni esplosivi, rilevando i cambiamenti chimici in un
ambiente. Secondo i ricercatori dell’Università di Washington
a St. Louis, la chimica di rilevamento di questi insetti è molto ben
sviluppata, riuscendo a percepire un nuovo odore in millisecondi. Il
senso dell'olfatto è la capacità di percepire diversi tipi di
sostanze chimiche nell'aria. Nonostante i progressi della tecnologia
artificiale, le capacità olfattive degli animali sono ancora ben
lungi dall’essere eguagliate dall’uomo. Il relativo semplice
sistema neurologico delle locuste, consente di modificarle
chirurgicamente rendendole in grado di trasmettere i dati sensoriali.
La trasformazione in UAV biologico avviene in pochi minuti: le
locuste sono già pronte per il volo 24 ore dopo l’intervento senza
limitazione alcuna. Per dirigere gli insetti, i ricercatori hanno
creato una sorta di membrana in grado di convertire la luce laser in
calore, che viene collocata sulle ali delle cavallette. Un piccolo
elettrodo impiantato nel cervello della locusta consente
all’operatore di capire ciò che l'antenna dell'insetto sta
captando. Sul dorso della locusta è impiantato un piccolo
dispositivo in grado di trasmettere i dati raccolti. La Marina
dovrebbe ricevere il primo UAV biologico operativo basato sulla
locusta entro la fine del 2018. La proposta per la creazione di un
UAV biologico dotato di una suite di sensori risale al 2007. La sfida
della DARPA fu vinta dall’Università della California, che nel
2009 riuscì a radiocomandare a distanza, tramite sei elettrodi
installati nel cervello e nel sistema nervoso, un coleottero
scarabeide, scelto per la sua capacità di trasportare fino a tre
grammi di peso. Dall’esperienza del programma Micro Air Vehicle,
nacque l’idea della DARPA per sfruttare i sensori chimici degli
insetti per rilevare tracce di esplosivi negli edifici o nelle remote
grotte di un paese ostile.
Dopo aver mappato per anni la biologia degli insetti, i
ricercatori hanno iniziato a modificare chirurgicamente il loro
sistema nervoso, collegandolo ad una minuscola stazione di ricezione
wireless che avrebbe tradotto in movimenti complessi gli impulsi
radio dell’operatore. Gli scienziati possono già controllare il
volo delle farfalle ad esempio, ma appare evidente che tali insetti
cyborg potrebbero essere impiegati in una grande varietà di usi,
dallo spionaggio alle missioni di ricerca e soccorso. Gli insetti
sono piattaforme ready-made, consumano anche 100 volte meno l’energia
di robot dalle stesse dimensioni e non hanno bisogno di un codice
precaricato per compiere un determinato movimento complesso.
[N.d.R. Ringrazio Francesco Spizzirri per la segnalazione]
che stiano già convertendo gli insetti con nanotecnologia sparsa nell'aria?
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=Dxk5yXnVc-Q
WASPER
morgellons o parassiti che hanno invaso l'insetto?
RispondiEliminaWASPER
No, tranquillo.
EliminaQuesto filmato l'avevo visto circa tre o quattro anni fa.
E' un fenomeno naturale. Si tratta della fase intermedia della vita dei GORDIACEI.