mercoledì 7 giugno 2017

L'umanità ridotta a una condizione zootecnica



L’obbligatorietà dei vaccini evidentemente non è solo business, è anche e soprattutto uno strumento di dominazione sociale. Fanno leggi per poter entrare tanto nel nostro corpo, quanto nel nostro conto corrente e nel nostro computer, per immettere sostanze e per prelevare i risparmi, per renderci completamente trasparenti, tracciabili, penetrabili; mentre gli organismi che prendono le decisioni per noi e che ci governano vengono resi sempre più opachi, distanti, insindacabili, irresponsabili. E privatizzati. Lo Stato risponde ai mercati, alle società di rating, alle grandi banche, non più ai cittadini elettori. Perciò l’esigenza per la sopravvivenza è opporsi totalmente ad ogni forma di penetrazione tecnocratica – penetrazione che oggi arriva allo stesso genoma. Quale mezzo non sarà lecito?
Faccio notare che siffatta ristrutturazione dell’ordinamento sociale, che riduce l’uomo in condizione zootecnica, viene fatta accettare, dai poteri forti, come indispensabile per assicurare la governabilità di un mondo sconvolto dall’operato di quei medesimi poteri, ossia dalle dinamiche della sua finanza speculativa selvaggia, dall’inquinamento, dall’esaurimento delle risorse, dai mutamenti climatici. E questo è il tema del mio nascente libro OLTRE L’AGONIA – come fallirà il dominio tecnocratico dei poteri finanziari (Arianna Editrice, in corso di stampa). 


Come avvocato, sto ricevendo da moltissime persone richieste di intervenire con azioni civili e penali a tutela di altri bambini, per difenderli dal destino che ha colpito il piccolo Angelo. Dopo oltre trent’anni di avvocatura, sono alquanto esercitato nella lettura dei fatti, degli indizi e dei comportamenti, soprattutto di quelli illeciti e criminosi, sia in senso affaristico, sia in senso lesivo dei diritti umani di libertà e dignità, come sopra spiegato. E il panorama che mi si apre, allorché mi affaccio su questa problematica, è molto significativo e indiziante.

Non entrerò, in questa sede, nel merito delle numerose ragioni scientifiche contro i vaccini, o più esattamente contro questi vaccini, così prodotti, così (non) testati, così (non) garantiti, così somministrati, così tagliati con sostanze nocive. Entrerò nel merito di tutto ciò negli atti giudiziari e con l’assistenza di esperti. Qui chiarisco soltanto che i vaccini hanno avuto grandi meriti nel debellare tremende malattie, ma essi sono consigliabili e benefici se efficaci, se non contaminati, se non dannosi per il sistema immunitario e la salute in generale, se somministrati nel modo giusto e alla giusta età e su basi di bisogno effettivo, ponderando rischi e benefici della singola persona (comprese le controindicazioni soggettive), e chiarendo quanto dura il loro effetto protettivo. Il male è che si sta sfruttando il bisogno che l’uomo ha di vaccinarsi per propinare vaccini tossici, con esenzione di responsabilità per le case produttrici.


Voglio anche aggiungere che è erronea l’impostazione del problema correntemente offerta all’opinione pubblica, ossia che l’obbligo di vaccinazione per iscrivere i fanciulli a scuola, contrapposto al rifiuto di alcuni genitori di vaccinare i loro figli, configurerebbe un conflitto tra il diritto costituzionale alla salute e il diritto costituzionale all’istruzione, dove il primo è superiore al secondo, quindi l’obbligo è costituzionalmente corretto. In realtà il conflitto è tutto nel diritto alla salute, perché chi si oppone alla vaccinazione dei propri figli lo fa proprio per tutelare la loro salute.

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