martedì 15 agosto 2017

Furti d’identità incrociati, sedimentati nei secoli


Odio i mistificatori. Odio i falsari. Altrimenti il mio blog non si chiamerebbe Veritas Vincit. Ogni giorno che passa scopro nuove cose e cerco di metterle insieme, di collegarle tra loro. Se, come dice Massimo Mazzucco, viviamo in una realtà basata sull’inganno globale, tale inganno non è limitato al momento presente, ma attraversa i secoli e funge da trama e da ordito all’intera storia umana. Tanto è vero che, per fare alcuni esempi che ci riguardano in quanto impregnati dalla cosiddetta cultura giudaico-cristiana, i Giovani Turchi responsabili dello sterminio dei cristiani armeni, non erano turchi ma giudei convertiti all’islamismo. Gli ebrei moderni, che nulla hanno a che fare con quelli antichi, erano kazari convertitisi al giudaismo e migrati in Europa, da dove poi fecero sciagurato ritorno, con l’aiuto degli inglesi, senza però tornare nella loro patria, la Kazaria, ma in quella che a loro dire era la loro terra promessa. C’è un meccanismo perverso nella psiche umana in base al quale quando una menzogna viene ripetuta da migliaia di persone, diventa verità e quando quella stessa menzogna viene ripetuta di generazione in generazione, diventa qualcosa di più della verità, diventa dogma, mentre è solo frutto malsano di una menzogna primigenia.


Altro esempio: il cristianesimo. Sorvoliamo un attimo sulla questione dell’esistenza o meno del suo protagonista, Giosuè Cristo, figlio del falegname Giuseppe e di Maria la Vergine. Concentriamo la nostra attenzione su Saulo di Tarso. Era un ebreo, realmente esistito, probabilmente al soldo dei romani. Non aveva conosciuto il Cristo, forse anche perché costui era solo il personaggio di un romanzo, ma si mise a scrivere lettere a destra e a manca come se lo avesse conosciuto. Paolo odiava Pietro e l’odio era cordialmente ricambiato. Pietro aveva conosciuto Cristo, sempre ammesso che Cristo sia esistito in carne ed ossa, perciò Pietro odiava Paolo e lo accusava di dire un sacco di fregnacce. Se Giosuè Cristo non è esistito, allora nemmeno Pietro e gli altri apostoli lo furono. Ma se Pietro è esistito, allora anche Giosuè lo fu. In tal caso, dobbiamo mettere da parte l’ipotesi che i vangeli siano stati scritti dalla scuola alessandrina dei Terapeuti e si potrebbe ipotizzare che piuttosto siano stati scritti da un intellettuale romano residente in Palestina chiamato Lucio Calpurnio Pisone, passato però alla Storia con lo pseudonimo di Giuseppe Flavio. Tanto è vero che, degli storici contemporanei, fu l’unico a fare un veloce accenno a Gesù Cristo. Per forza, i vangeli li aveva scritti lui!

Una cosa è sicura: le lettere di Paolo furono scritte prima dei vangeli, ma sulla base di cosa? Di voci che circolavano? Di leggende? Ammettiamo che Giosuè, figlio di Giuseppe, sia esistito e che il Gossip dell’epoca abbia permesso all’ebreo Saulo di scrivere lettere a destra e a manca, a singoli e a gruppi. In tal caso, Gesù poteva essere quel maestro esseno vissuto prima dell’Era Volgare, oppure uno zelota, un terrorista agli occhi dei romani, che lottava con le armi contro gli invasori venuti da Occidente. Questo spiegherebbe perché i romani lo abbiano giustiziato insieme ad altri due malfattori. E’ la fine che fanno tutti i terroristi. Anche oggi, che di solito vengono fucilati sul posto dopo aver commesso gli attentati.

Tra le due ipotesi, io propendo per la seconda: Gesù era un capo rivoluzionario e Paolo mistificò la sua figura per ragioni che mi sono al momento oscure. Se Gesù lottava con le armi contro gli occupanti romani, oggi i palestinesi lottano con le armi contro gli occupanti ebrei ed è paradossale che gli occupanti della Palestina pretendano di essere veri discendenti degli antichi ebrei. Sarà il Pendolo della Storia? I corsi e i ricorsi? Fatto sta che quando stavano per processare Paolo, magari su istigazione di Pietro che voleva levarselo dalle scatole, i romani intervennero e se lo portarono in salvo a Roma. Sarà stato mica il loro uomo in Palestina? Del resto, anche Giuseppe Flavio, che non era ebreo come Saulo, ma un patrizio romano, trovò protezione sotto la potente famiglia dei Flavii, dopo esser caduto in disgrazia agli occhi dell’imperatore. Entrambi, Saulo di Tarso e Lucio Calpurnio Pisone, alias Giuseppe Flavio, finirono i loro giorni a Roma, negli agi e nelle ricchezze.

Dunque, questi due cosa avevano in mente di fare scrivendo, l’uno, i vangeli e, l’altro, le lettere a singoli “cristiani” e a congregazioni sparse in tutto il Medio Oriente? Forse volevano smorzare la virulenza dei terroristi zeloti, che continuava anche dopo l’esecuzione capitale di uno dei loro capi, quel Giosuè figlio di Giuseppe di cui sopra. Propugnare che si debba porgere l’altra guancia se il cattivone romano ti stupra la moglie e ti uccide i figli non è forse un messaggio volto a disinnescare l’odio verso l’occupante? Dire “date a Cesare ciò che è di Cesare” - cioè pagate le tasse - non è forse un invito alla rassegnazione rivolto a un popolo espropriato della propria libertà?

I metodi dei servizi segreti non li ha inventati lo Zar Nicola, né Stalin, né Edgar Hoover, ma sono antichi quanto l’uomo. O meglio, da quando esiste il potere esistono anche le spie e gli agenti segreti, incaricati di fare i lavori sporchi, che ufficialmente il potere non può fare. In genere, si tratta dell’eliminazione degli avversari politici. Matteotti finì così e quello sfrontato di Mussolini ammise addirittura le sue responsabilità, ma lui poteva farlo in quanto dittatore, mentre nelle altre forme di governo certe cose era ed è meglio farle nell’ombra. San Paolo e Giuseppe Flavio, quindi, come agenti segreti al soldo dell’impero romano. Ci può stare, perché no?

E veniamo al più grosso furto di identità mai compiuto nella storia umana: il cristianesimo. I vangeli, chiunque li abbia scritti, erano “ad usum delphini”, cioè riservati al mondo greco-romano. Non furono scritti per gli ebrei dell’epoca, tanto è vero che li rifiutarono. E, coerentemente, li rifiutano anche oggi. I vangeli, nati per destabilizzare il popolo ebreo invaso dai romani, ebbero così tanto successo che diedero inizio a una nuova religione monoteistica, che soppiantò il precedente politeismo a costo di migliaia di morti e di violenze. Il cristianesimo però si portò dietro anche il Vecchio Testamento, che era una raccolta di narrazioni riservate al popolo eletto, gli ebrei. Costoro si videro sottratto il loro libro sacro, che, con l’aggiunta del Nuovo Testamento, venne a chiamarsi Bibbia.

Io penso che se gli ebrei, o sedicenti tali, hanno un motivo per odiare i cristiani, non è tanto per i pogrom russi, né per un fantomatico Olocausto di sei milioni di loro, ma fondamentalmente per il furto che noi cristiani abbiamo compiuto del loro testo sacro. Il Vecchio Testamento è un racconto dei rapporti personali tra il comandante alieno Geova e il suo popolo prediletto. Perché gli invasori venuti da Occidente, dopo aver distrutto il tempio di Gerusalemme nel 70 dopo Cristo si sono portati via anche il Vecchio Testamento? Perché se ne sono appropriati? Che ragione avevano di fare una cosa del genere? La risposta prosaica è che avendo il potere di farlo, lo hanno fatto. Semplicemente.


E così, in una specie di gigantesco, immane, disumano e sanguinario “Rubamazzetto”, ci ritroviamo con ebrei che si convertono all’islamismo, kazari che si convertono al giudaismo e pagani d’Occidente che si convertono al giudaismo con l’aggiunta di un personaggio che non era quello che viene raccontato. Un terrorista ebreo, appartenente al gruppo degli zeloti, è stato trasformato in sant’uomo che viene per salvare l’umanità, per redimerne un inesistente peccato originale. C’è da farsi venire il mal di testa, come minimo, e non si sa se mettersi a ridere o a piangere. Povera umanità! In balìa dei bugiardi. Miliardi di creduloni presi per i fondelli da un manipolo di astuti mistificatori e falsari. Io li odio entrambi, gli uni e gli altri. Altrimenti il mio blog non si chiamerebbe Veritas Vincit.

11 commenti:

  1. Tanti "potrebbe essere", "io penso", così tanti che rendono quanto scritto una struttura traballante su basi di sabbia. Ci sono degli spunti interessanti, ma come dico agli studenti che si approcciano a una verifica o a un esame: non avventurarti in campi sconosciuti senza una bussola sicura. Qui si viaggia in mare aperto senza stelle in cielo. Tenti cont

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    1. Grazie per il commento, che condivido.

      Tuttavia, in mancanza di prove non ci restano che le congetture, che non sono campate in aria ma hanno una loro ragion d'essere.

      Quand'ero Testimone di Geova, credevo a tutto ciò che mi veniva insegnato. Ora so che mi venivano dette mezze verità e mezze bugie e quella mia giovanile esperienza la considero tutto sommato un arricchimento.

      Non ho mai smesso di studiare e informarmi e, se proprio dovessi aver bisogno di una "bussola sicura", direi che in questo momento tale bussola si chiama Mauro Biglino, di cui ti consiglierei un approfondimento, se non fosse che per te l'argomento Bibbia non è così importante. Non è ai primi posti dei tuoi interessi.

      Ma io ti metto ugualmente la pulce nell'orecchio, poi sarai tu a lasciarti incuriosire. Se vorrai.

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    2. il massone Mauro Biglino "marionetta" degli Ebrei?!?

      Ma per piacere!

      http://www.marcovuyet.com/ALARMA%20FALSI%20PROFETI5.htm

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    3. La tua fonte, Zio Minkia, fa affermazioni apodittiche e perentorie inadatte a un discorso serio.


      E' un dogmatico, come probabilmente lo sei tu.

      La tua fonte, Marco Vuyet o come diavolo si chiama, non è mai andata a sentire una conferenza di Biglino, ma si limita a ripetere che egli è un Anticristo.

      Tutte le affermazioni fatte dall'autore di quel tuo sito per me sono spazzatura, in confronto alle argomentazioni di Mauro Biglino.

      Per me, Marco Vuyet è un falso profeta che accusa gli altri di essere falsi profeti.

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  2. Mamma mia che confusione di idee ,mi hai messo ko col fatto del testimone di geova ,su Mauro biglino mi trovo d'accordo con ZionMinkia,mi eclisso arrivederci in Italia

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    1. E' solo una confusione di idee apparente, derivata dal fatto che in realtà non sappiamo nulla di preciso su come sono andate le cose.

      La ricerca è un fenomeno fluido e io non vedo in questo niente di sconveniente.


      Riguardo al mio passato come T.d.G. per certi versi li devo ringraziare perché mi hanno aperto gli occhi sul fatto che la Chiesa cattolica insegna menzogne.

      Per me adolescente fu importante averlo imparato.

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  3. @Minchia
    Si da il caso che Mauro Biglino si sia confrontato con teologi a Milano https://www.youtube.com/watch?v=nCEG9Znl6Lc e anche se fosse una "marionetta" degli ebrei, permetti che ne sapranno più loro della Bibbia che non gli altri, visto che principalmente tratta della storia degli ebrei?

    Samantha

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  4. In questo blog, lo ribadisco, non sono bene accetti i commenti dei Troll o di utenti malevoli, saccenti, presuntuosi, insolenti e dogmatici.

    La ricerca della Verità è un processo continuo, senza o quasi punti fermi, ma certi utenti-spazzatura sembrano non averlo capito.

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  5. a me sembra che le riflessioni di freeanimals siano ben fatte. Tutto quello che è "scritto" nella Fibbia può essere contestato con il Buon Senso che si acquista solo con lo studio e la ricerca della Verità.

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    1. Fibbia?

      Non so se le mie riflessioni siano ben fatte, ma sono quelle che mi vengono in mente nel momento attuale.


      Può darsi che più avanti la penserò in modo diverso.

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