Fonte: New Notizie
È dal 2015 che lo Yemen
è sprofondato in una cruenta guerra civile, che ha fatto più
vittime innocenti che mai. Lo Yemen è dichiarato lo Stato
con il più alto rischio di catastrofi umanitarie e genocidi. La
Repubblica Unità dello Yemen, formatosi dopo la guerra Fredda sotto
il comando di Alì Abd Allah Salem, oggi nelle mani del vice
comandante Hadi della maggioranza sunnita (appoggiata dall’Arabia
Saudita, dagli USA e da alcuni stati del Medio Oriente) è
contrastata dalla Resistenza degli Houthi, minoranza sciita
(appoggiata dall’Iran). Quella in Yemen è l’ennesima e
sanguinosa guerra per procura della quale non si parla. L’Arabia
Saudita bombarda ogni settimana il Paese, causando decine di morti,
senza fare distinzioni fra civili e ribelli. Vi chiederete perché
non si parla della crisi yemenita. Il motivo è molto semplice:
il silenzio, in Occidente, è colpevolmente comprato con i soldi
dell’Arabia Saudita, che tiene in scacco coi petrodollari tutto
l’Occidente. Questo è il motivo per cui non si denuncia la
terrificante crisi yemenita dove 18,8 milioni di persone sono in
pericolo di vita per mancanza di cibo e farmaci. I Sauditi lasciano
marcire il cibo delle navi umanitarie senza farle attraccare al
porto. L’epidemia di colera colpisce soprattutto le zone del nord
dello Yemen. Il colera
ha ucciso migliaia di persone e ci sono 400mila casi sospetti. 2
milioni di bambini sono colpiti da malnutrizione acuta,
l’80% dei bimbi yemeniti ha bisogno urgente di cure. Le vittime
del conflitto, da
marzo 2015 a marzo 2017, sono state 16.200 per l’ONU: 10mila
delle quali civili perché
l’Arabia Saudita bombarda le città e non gli obbiettivi militari.
Ma per questi civili, non si alza nessuna voce in Occidente.
Nessun commento:
Posta un commento