lunedì 23 ottobre 2017

Altro che uranio impoverito!



Troppi vaccini, fatti insieme, oppure a poca distanza gli uni dagli altri, sono in grado di provocare “stress ossidativo” e portare a gravi conseguenze. Ad affermarlo una Commissione d’Inchiesta del Ministero della Difesa che nel 2011 ha portato alla conclusione il Progetto Signum, acronimo di Studio di Impatto Genotossico Nelle Unità Militari. Questo studio, incentrato su circa 1.000 militari italiani di stanza in Iraq nel periodo 2005, ha preso in esame i possibili danni ricevuti dai nostri soldati. I fattori presi in esame sono stati:


– uranio impoverito, considerato ininfluente per i bassi residui trovati nelle urine delle persone esaminate;
– fattori ambientali, quali inquinamento e avvelenamento da sostanze tossiche come Cadmio, Zinco e altri metalli, anch’essi considerate ininfluenti;
– vaccinazioni, per un numero superiore a 5, che sono state additate come la principale causa dei problemi di salute a cui i militari sono incorsi.

Nello studio si afferma infatti che:
– la frequenza di alterazioni ossidative al DNA e di cellule micronucleate è risultata incrementata al termine della missione, in particolare per i soggetti a prevalente attività outdoor o sottoposti a vaccinazioni in numero superiore a 5 o con vaccini viventi attenuati”;

– alcune attività connesse con l’esecuzione della missione (attività di pattugliatori e vaccinazioni in numero maggiore di 5 o con vaccini vivi attenuati) aumenta i livelli di carico ossidativo sul DNA linfocitario. Il fenomeno ha origine endogena (cioè interna all’organismo ndr) ed è maggiore nella piccola frazione della popolazione esaminata geneticamente suscettibile”;

– altri fattori concomitanti, quali il numero e la tipologia delle vaccinazioni effettuate dal 2003, appaiono associati ad una maggiore frequenza di BNMN (frequenza di cellule binucleate con micronuclei ndr) anche se questa osservazione si riferisce a sottogruppi di scarsa numerosità e non permette di trarre conclusioni definitive sulla causalità di questo risultato”;

– è stato possibile infatti identificare nella popolazione in esame un significativo incremento delle alterazioni ossidative e dell’instabilità genetica al termine del periodo di impiego in Te. Op.” “Questi incrementi non sono risultati associati a variazioni di esposizione ad agenti xenobiotici genotossici e, pertanto, non possono essere attribuiti a questa causa. Fra le ipotesi più probabili da prendere in considerazione vi sono le condizioni legate al rilevante carico psico-fisico e climatico a cui i partecipanti della missione sono stati sottoposti. L’elevata sensibilità dello studio ha permesso inoltre di confermare gli effetti fisiologici dell’invecchiamento oltre ad evidenziare gli effetti adattivi relativi all’intenso trattamento con vaccini”.

Quindi abbiamo capito bene? Il nostro Governo, mentre obbliga i nostri infanti a fare 10 vaccinazioni contemporaneamente, ci dice che i Militari che ne hanno fatte almeno 5 insieme si sono ammalati o rischiano di ammalarsi, causa azione di stress ossidativo. Per chi non sapesse quale squilibrio può comportare uno stress ossidativo, vi invito a riflettere su cosa dice l’università di Pisa in merito. 

– Il termine stress ossidativo identifica una modificazione del normale equilibrio intracellulare esistente tra sostanze ossidanti, prodotte fisiologicamente dalle cellule durante i processi metabolici, e l’efficienza dei sistemi di difesa antiossidanti”;

– Disturbi del normale stato redox possono provocare effetti tossici attraverso la produzione di specie chimiche reattive che danneggiano le componenti della cellula incluse proteine, lipidi e acidi nucleici”;

– In questo contesto assumono particolare importanza, per la frequenza e per il carico di disabilità che comportano, i processi neurodegenerativi dell’encefalo. L’espressione delle alterazioni e del danno varia da modificazioni modeste delle principali funzioni dei neurotrasmettitori e metaboliche, che portano a compromissione della funzionalità neuronale, fino a modificazioni morfologiche micro- e macroscopiche della struttura stessa dell’encefalo”.

Inutile dirvi che il mondo scientifico, al contrario di quello che ci vorrebbero far credere persone come Lorenzin, Burioni, Villani, Faraone, Ricciardi, Pregliasco e chi più ne ha più ne metta, è pieno di studi e ricerche che mettono in evidenza questi aspetti. Non ultimo il Dott. Giulio Tarro, un virologo di fama internazionale, pluripremiato, Presidente della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera UNESCO. Cosa ci dice in merito a questa storia? Beh, ci dice che i vaccini fatti male (cioè fatti tutti insieme o a distanza troppo ravvicinata) provocano danni gravi, come il cancro e le malattie neurodegenerative. 

Anche la Camera dei deputati, con relazione del 30 giugno 2015 e approvazione del 19 luglio 2017, ha confermato la sua “relazione sull’attività d’inchiesta in materia di sicurezza sul lavoro e tutela ambientale nelle forze armate”, affermando una serie di pesanti accuse rivolte alle pratiche vaccinali imposte ai militari, ove nel punto d) si introduce l’argomento vaccini in questo modo: “È, altresì, accertato che la causa dell’incremento della patologia oncologica del personale dell’Amministrazione della Difesa nell’ultimo ventennio non possa qualificarsi in termini di univocità, ma piuttosto di multifattorialità, che, come già appurato dalla Commissione d’inchiesta nel corso della XVI legislatura, comprende la vaccinazione e le sue modalità.”

Il rapporto, che da pagina 13 a pagina 16 è incentrato esclusivamente sulle criticità dei vaccini, mette in luce una serie di decessi e di invalidazioni permanenti causate dai vaccini (senza possibilità di equivoci!). Il rapporto continua sottolineando l’insorgenza di altre patologie degenerative e si sofferma sull’importanza dei test pre-vaccinali, quelli che le “società firmatarie del calendario vaccinale per la vita” sottolineano essere inutili e a cui il Sig. Villani si è opposto personalmente, da grande scienziato qual è. 

Il rapporto sui danni da vaccino conclude infine: “In conclusione, la Commissione ritiene che l’utilizzo di farmaci vaccinali forniti in soluzione monovalente e monodose (ovvero un vaccino per singola malattia, fornito in una singola dose), ridurrebbe notevolmente l’esposizione al rischio dovuto alla profilassi vaccinale, in quanto il militare, in età adulta, potrebbe risultare già immunizzato ad alcuni antigeni contenuti nei vaccini multipli assunti nell’infanzia o immunizzato naturalmente per aver contratto la relativa patologia.”


A questo punto è inevitabile farsi delle domande. Per esempio, ma se questi danni li ricevono persone adulte al massimo della loro forma fisica (ricordiamoci che parliamo di Militari che vanno in guerra!), che danni potrà ricevere un bimbo di pochi mesi, con il doppio delle somministrazioni? E ancora, ma se queste cose vengono sostenute addirittura da un’inchiesta di un comitato scientifico, appositamente costituito dal Ministero della Difesa, perché ci raccontano che non esistono evidenze scientifiche di “possibili” danni da vaccino? Altra domanda, ma come è possibile che mentre si andava a configurare un decreto legge orribile, sulla pelle dei nostri figli, contemporaneamente si affermava che i militari italiani si ammalano (di cancro e di malattie degenerative) e muoiono a causa dei troppi vaccini? E’ evidente che qui c’è qualcosa che non va!

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