lunedì 30 ottobre 2017

I poliziotti, più di noi, hanno il polso della situazione



Cagliari - Non solo a Parigi e non solo in Francia, anche in Italia iniziano le proteste di piazza dei poliziotti che denunciano una situazione insostenibile di criminalità e ordine pubblico provocate dalle immani ondate di migranti fatti arrivare in Italia dal governo Renzi. Sta accadendo in queste ore in Sardegna, a Cagliari. "La città sta mutando grazie a una fallimentare politica legata all'immigrazione. Non è possibile sentir dire da Prefetto e Questore che i reati sono addirittura in calo. Non lo meritano i cittadini e non lo meritano i poliziotti. Perché la verità è che anni di tagli hanno portato a una debilitazione dell'apparto sicurezza". Lo denunciano i segretari dei sindacati di Polizia Sap e Coisp, Luca Agati e Giuseppe Pilichi, durante il sit-in di protesta organizzato davanti alla Questura di Cagliari per denunciare la precaria situazione in cui i poliziotti sono costretti a lavorare. "Noi riteniamo che ci sia un problema sicurezza a Cagliari - sottolinea Agati del Sap -. I reati sono in aumento ad opera di extracomunitari".

Problemi anche per le attrezzature e gli uffici della polizia, definiti dai sindacati come "non idonei". "L'ufficio immigrazione non può andare avanti in queste condizioni, c'è muffa sui muri - sottolinea il sindacalista Pilichi - i mezzi con cui lavoriamo sono fatiscenti come le attrezzature: quello che di nuovo arriva non riesce a sopperire alle carenze di materiale. Gli uomini non sono sufficienti, Cagliari è diventata una città che ha bisogno di più forze di polizia a causa di questo fenomeno migratorio che la impegna notevolmente". I sindacati denunciano problemi anche nel posto di vigilanza all'interno dell'ex scuola di polizia penitenziaria a Monastir, "luogo sporco e abbandonato", al Commissariato di Quartu, "struttura che dovrebbe essere chiusa subito con l'ufficio denunce ospitato in un corridoio", al Commissariato di Carbonia che "cade a pezzi". E i sindacati si interrogano: "quanto dobbiamo tollerare ancora tutto questo?". 

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