Fonte: Il Nord quotidiano
Cagliari - Non solo a Parigi e non
solo in Francia, anche in Italia iniziano le proteste di piazza dei
poliziotti che denunciano una situazione insostenibile di criminalità
e ordine pubblico provocate dalle immani ondate di migranti fatti
arrivare in Italia dal governo Renzi. Sta accadendo in queste ore in
Sardegna, a Cagliari. "La città sta mutando grazie a una
fallimentare politica legata all'immigrazione. Non è possibile
sentir dire da Prefetto e Questore che i reati sono addirittura in
calo. Non lo meritano i cittadini e non lo meritano i poliziotti.
Perché la verità è che anni di tagli hanno portato a una
debilitazione dell'apparto sicurezza". Lo denunciano i segretari dei
sindacati di Polizia Sap e Coisp, Luca Agati e Giuseppe Pilichi,
durante il sit-in di protesta organizzato davanti alla
Questura di Cagliari per denunciare la precaria situazione in cui i
poliziotti sono costretti a lavorare. "Noi riteniamo che ci sia un
problema sicurezza a Cagliari - sottolinea Agati del Sap -. I reati
sono in aumento ad opera di extracomunitari".
Problemi anche per le attrezzature e
gli uffici della polizia, definiti dai sindacati come "non
idonei". "L'ufficio immigrazione non può andare avanti in
queste condizioni, c'è muffa sui muri - sottolinea il sindacalista
Pilichi - i mezzi con cui lavoriamo sono fatiscenti come le
attrezzature: quello che di nuovo arriva non riesce a sopperire alle
carenze di materiale. Gli uomini non sono sufficienti,
Cagliari è diventata una città che ha bisogno di più forze di
polizia a causa di questo fenomeno migratorio che la impegna
notevolmente". I sindacati denunciano problemi anche
nel posto di vigilanza all'interno dell'ex scuola di polizia
penitenziaria a Monastir, "luogo sporco e abbandonato", al
Commissariato di Quartu, "struttura che dovrebbe essere chiusa
subito con l'ufficio denunce ospitato in un corridoio", al
Commissariato di Carbonia che "cade a pezzi". E i sindacati
si interrogano: "quanto dobbiamo tollerare ancora tutto
questo?".
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