venerdì 17 novembre 2017

Un gregge di pecore amanti del calcio


Elia Boi: Non capisco tutto questo accanimento contro il calcio, un po di svago ci sta! La politica è la politica, il calcio è il calcio, se pensassimo solo ai problemi, che palle! Il problema è la mentalità nostra, degli italiani, dovremmo ribellarci tanto quanto ci ribelliamo per il calcio! Poi il calcio sono soldi privati non come i politici che li manteniamo o li eleggiamo noi! Poi se uno non piace il calcio, amen! Ognuno il suo sport o hobby, non criticate sempre quello che fa il prossimo, chi piace viaggiare, chi mangiare, chi il calcio. Pace.

Cristian Vincenti: Cè a chi piace andare a prostitute russe o albanesi e chi invece piace il calcio. Non è che se vedo la partita allora non mi frega più di nient'altro. Finita la partita amen, vado a letto e domani a lavoro, vivo uguale, noi italiani che rimaniamo in Italia affrontiamo il fuoco mentre lambreneminchia si nasconde nelle mutande di una russa. Non mi sembra che lui vada tutti i giorni davanti a Montecitorio a protestare, ma vuole privarci anche dello sport che ci piace solo perché non piace a lui.

Fabrizio Maria Diso: Certo, ovvio, ciascuno ha il suo divertimento ma davvero a te sembra così normale che la gente faccia un dramma per un qualcosa che oggettivamente non ha nessun peso nella sua vita ed invece si lasci passare addosso ogni vessazione che incide sul suo lavoro e sulla sua vita?

1 commento:

  1. Il calcio è nel nostro DNA. Per questo decine di milioni di pidioti continuano a votare per la loro squadra del cuore anche se hanno capito che lavora da decenni contro gli italiani.

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