martedì 30 gennaio 2018

Insegnamento della religione: educazione o educastrazione?




A Palermo il sorriso di Sara: "Bambini liberi di decidere se fare religione a scuola". "Posso scegliere da grande?". Questa domanda già dal 16 gennaio, data di inizio delle iscrizioni per l’anno scolastico 2018/19, circolava a Palermo su volantini in ludoteche, librerie, negozi di giocattoli, perfino dal pediatra. Oggi i palermitani la leggeranno anche da manifesti 6x3 sui quali campeggia, una volta tanto, non il faccione del candidato di turno, ma il sorriso contagioso di Sara, una bimba che, come tanti suoi coetanei, in questi giorni si iscrive per la prima volta a scuola.
"Alla scuola pubblica la piccola Sara chiede di non venire indottrinata due ore alla settimana nella religione dominante, ma di essere lasciata libera di decidere quando avrà la maturità e le conoscenze per una scelta consapevole", spiega Giorgio Maone, coordinatore del Circolo Uaar di Palermo, che prosegue: "La mia associazione, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, sta investendo in volantinaggi, autobus, affissioni su tutto il territorio nazionale, da Udine a Ispica, per informare su un diritto importantissimo: lo svolgimento di attività didattiche alternative alla religione, la cosiddetta ora alternativa, per gli alunni le cui famiglie ne facciano richiesta".



"E qui purtroppo avviene il cortocircuito informativo che stiamo tentando di scongiurare - dice Maone - benché il modulo d’iscrizione preveda la scelta di “non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica”, spesso non viene adeguatamente segnalato che l’alunno, fosse anche uno solo, ha diritto a un pari numero di ore di lezione con un insegnante dedicato e contenuti concordati con la famiglia, senza alcun onere aggiuntivo per la stessa. Così, temendo che finisca “posteggiato” in un’altra classe o che, come capitò proprio a me con mio figlio in prima elementare, ci si senta dire “può portarlo direttamente alle 10:15, dopo le ore di religione”, ci si rassegna ad accodarsi agli altri, augurandosi che l’insegnante nominato dal vescovo non sia un fondamentalista omofobo che addita a modello vergini e martiri e traumatizza i bambini con diavoli e inferni".


Maone continua: "Certo quelli così saranno una minoranza, e magari alcuni sosterranno che in realtà “insegnano tutte le religioni”, ma questa affermazione suona quantomeno bizzarra alla luce dell’intesa Miur-Cei del 2012, che recita “l’insegnamento della religione cattolica deve essere impartito in conformità alla dottrina della Chiesa da insegnanti riconosciuti idonei dall’autorità ecclesiastica”. L’antitesi quindi di un approccio laico e inclusivo alla conoscenza del fenomeno religioso, che invece potrebbe essere utile alla comprensione reciproca ma anche alla decodifica dell’arte e della letteratura, da Dante a Manzoni, da Giotto a Caravaggio. Si tratta di un tema particolarmente caro al Circolo Uaar di Palermo, che annovera tra i suoi iscritti numerosi genitori ed insegnanti: non è un caso che in questa città, con un seminario dal titolo “L’Ora di Religioni e Filosofie”, sia nata lo scorso anno una collaborazione tra Uaar, il Centro Studi Scuola Pubblica (Cesp) ed altri soggetti del mondo accademico e scolastico per l’elaborazione di un curriculum di “Cultura Religiosa e Filosofica” da proporre proprio nell’ora alternativa. Chi fosse interessato ci troverà con un gazebo informativo in via Ruggiero Settimo domenica mattina, accompagnati dal giocoliere Jonathan Marquis, anche lui un genitore che crede… nella libertà di scelta".

4 commenti:

  1. Ma si togliete pure LA RELIGIONE cosi vi ritroverete in un serraglio di Bestie feroci che non credono piu in niente solo al proprio stomaco ,Egolatri che Nagano DIO qualificano in mito il Cristo ,l'ebreo vuole distruggere LA FAMIGLIA per distruggere Cristo il Vangelo LA Chiesa LA PATRIA e I piu Santi affetti ,e'da 2000 anni che I circoncisi ci provano

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    1. Sia l'ebreo che il cristiano raccontano falsità, ma abbiamo bisogno della Bibbia ebraica per sapere come sono andate le cose. Il fatto è che nell'ora di religione si insegna tutto fuorché ciò che dice la Bibbia.

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  2. L'ora alternativa era stata voluta dalla Chiesa per bloccare i ragazzi a scuola: chi osava rinunciare all'ora di religione doveva essere incastrato e punito. La Chiesa temeva infatti che altrimenti anche quelli che frequentavano prima o poi avrebbero preferito fare altro. Non era giusto che chi non frequentava potesse fare i cavoli suoi. Chi non frequenta non ha nessun obbligo, ma nemmeno la scuola ha l'obbligo di organizzare un'ora alternativa per i non avvalentisi (del resto mancano i fondi e gli insegnanti). L'ora alternativa è una bufala voluta dalla Chiesa. Purtroppo l'UAAR si è accodata e ha fatto dell'ora alternativa una questione di principio. C'è ovviamente il problema di dove parcheggiare i non avvalentisi mentre gli altri sono a religione (spesso dei bambini abbandonati in corridoio). Un problema risolvibile facilmente mettendo l'ora di religione all'inizio o alla fine delle lezioni (meglio ancora sarebbe fuori orario scolastico). I non avvalentisi verrebbero a scuola un'ora dopo o lascerebbero la scuola un'ora prima, punto, nessun problema. Ovviamente così l'ora di religione sarebbe declassata a materia di poco conto. Il fatto è che in base al nuovo concordato l'ora di religione è stata effettivamente declassata a "materia facoltativa", ciò che non implica nessun obbligo per nessuno: né per i non avvalentisi né per la scuola. La scuola offre varie materie facoltative (scherma, scacchi ecc.). Chi non le frequenta non ha nessun obbligo. Altra cosa sarebbe se l'ora di religione fosse non facoltativa ma opzionale: in questo caso chi non la frequentasse sarebbe obbligato a frequentare un altro insegnamento alternativo. Ma la Corte costituzionale ha ribadito più di una volta che l'ora di religione è facoltativa a tutti gli effetti. Invece l'UAAR insiste, malgrado la R significhi razionale. Sono ben vent'anni che ci si arrovella su questa stupida questione: all'anima del razionale! Facoltativo significa facoltativo, non opzionale. Ma è tutto inutile: i razionalisti atei insisteranno per l'ora alternativa che la scuola e lo Stato devono garantire ai non avvalentisi, non si sa bene a che titolo. È un diritto, dicono. Ma dove sta scritto? Ma è fiato sprecato. I razionalisti atei insisteranno. Ne hanno fatto una questione di principio e non possono demordere. Comunque ormai la religione non conta più un accidente, persino il papa ha gettato la spugna e familiarizza con in musulmani. Ha dato un calcio ai dogmi e fondato la religione dell'accoglienza obbligatoria (ovviamente senza chiedere il parere dei poveri italiani che dopo duemila anni di vessazioni sono costretti a subire ancora i preti).

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    1. Quand'ero maestro elementare, nel mio primo anno di ruolo 1987/88, fui incaricato dal direttore didattico di tenere l'ora alternativa.
      Avevo tre bambini musulmani e uno testimone di Geova. Non fu una brutta esperienza, per nessuno, né per me, né per loro.

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