lunedì 19 febbraio 2018

Sulla probabile origine mentale della mia malattia cardiaca


Da diversi giorni andavo alla ricerca di una spiegazione alla mia improvvisa malattia cardiaca (in foto un Monitor Cardiaco Portatile), in un’ottica hameriana, cioè secondo i principi della Nuova Medicina Germanica. Essendo un perfetto profano dell’argomento, davo per valida la spiegazione del perché tre anni fa, mentre ero in Madagascar, mi sono preso l’epatite. Al di là delle eventuali cause virali o batteriche, sono convinto che l’epatite, diagnosticata inizialmente come tifo dai medici malgasci, si sviluppò in me perché la carta VISA non mi veniva riconosciuta e avevo paura di non riuscire ad arrivare fino al giorno del mio rientro in Italia, con i soldi che mi erano rimasti. La paura cronica di non farcela ad arrivare alla fine del mese, tipica, per molti, di questo periodo di crisi economica, ha nel fegato il suo organo bersaglio e questo è chiaramente ammesso dalla Nuova Medicina Germanica. Idem, con il mio caso acuto di tre anni fa, che è sfociato in un’epatite da cui non sono ancora guarito. Ma quando l’organo bersaglio è il cuore, si può ancora fare riferimento al denaro, lo sterco del Diavolo, come causa? Cosa direbbe il dottor Hamer riguardo il perché a un certo punto il cuore comincia a pompare troppo velocemente, mettendo il soggetto a rischio Ictus, non so, ma la lampadina che mi si è accesa leggendo questo articolo di Blondet, mi fornisce una possibile interpretazione del mio attuale disturbo cardiaco.


Si tratterebbe di “stress pre-traumatico”. Sapevo per istinto che c’entravano loro: i Sinti, due coppie, due ragazze e due ragazzi, imparentati tra loro, che nelle ultime settimane mi hanno chiamato in qualità di autista per i loro spostamenti, essendo una coppia con la macchina sequestrata in cortile e l’altra troppo giovane per la patente (17 anni), ma non riuscivo a collegare lo stress da essi causatomi con l’accelerazione del mio battito cardiaco. Ora, sapendo che esiste una cosa chiamata “Stress pre-traumatico”, lo so. O almeno lo immagino.

I giovani Sinti, trovata da qualche parte la mia pubblicità come prestatore d’opera, hanno preso l’abitudine di chiamarmi per portarli a fare la spesa o dal pediatra, visto che hanno bambini piccoli da accudire. Uno in particolare, nonostante abbia solo 17 anni, è diventato da poco padre per la seconda volta. Ma oltre a prendere l’abitudine di interpellarmi, hanno anche mantenuto la loro abitudine di trattare i “Gagy”, cioè noi non zingari, in modo parassitario. Al di là delle loro belle parole, che finiscono per essere una vera e propria manipolazione, secondo la loro cultura nomade noi sedentari possiamo essere soggetti alle loro truffe ed estorsioni e anzi lo dobbiamo essere in quanto questo è per loro, precisamente, un punto d’onore. Poiché cerco di vedere gli eventi in un’ottica storica, mi viene facile pensare ai secoli in cui Rom, Sinti, Calderas, Caminanti ed etnie affini venivano perseguitati dai Gagy, cioè noi, antichi abitanti d’Europa. E’ storicamente provato che gli Zingari hanno cominciato ad arrivare in Europa intorno all’anno Mille. Prima non c’erano. Provenivano dall’India e sono quindi della nostra stessa razza caucasica, sempre che tale definizione abbia una qualche validità scientifica.

Il mio lavoro consiste nel trovarmi all’appuntamento che il cliente mi indica telefonicamente, per portarlo dove necessita. Ho comprato una macchina apposta per questo, inventandomi un lavoro che non avevo mai fatto, ma che con i miei 42 anni di patente riesco benissimo a svolgere. Tuttavia, tornando al perché della mia malattia, c’è stato un evento che secondo me si configura come causa scatenante. Prima che la coppia Sinti di Fanna mi chiamasse e mi…..tirasse il bidone, ogni volta che sul diplay del mio cellulare compariva il nome dell’altra coppia di Sinti, quelli di Bertiolo, il mio stomaco accusava una botta di adrenalina. La stessa cosa mi è capitata per anni quando sentivo suonare il campanello di casa e io sapevo che era la postina che veniva a portarmi le notifiche del tribunale.

Nel caso dei Sinti di Bertiolo, il malessere che provavo quando mi chiamavano era dovuto al fatto che il costo della corsa da me richiesto veniva da essi sistematicamente messo in discussione ed erano più le volte in cui mi strappavano lo sconto a un prezzo già scontato, che non quelle in cui pagavano senza discutere. Spesso non avevano soldi per pagarmi e mi chiedevano di avere pazienza, che mi avrebbero pagato in seguito. Io, alla mia età, non ho molta pazienza, e siccome ho cominciato questo lavoro da poco, sono ancora nella fase propedeutica, sperimentale, benché non abbia intenzione di smettere di fare l’autista a chiamata, solo per questi incidenti di percorso. Aver incontrato clienti insolventi, o che mi facevano dannare l’anima nel momento dei pagamenti, ha sicuramente intaccato il mio sistema immunitario, creando il climax adatto all’insorgenza di una più grave patologia.

Quando poi l’altra coppia, quelli di Fanna, che fino a quel momento mi aveva sempre dato ciò che avevo chiesto come pagamento delle corse, mi ha giocato lo scherzetto di pagarmi la metà di ciò che avevamo pattuito, io mi sono ammalato. Lo ricordo chiaramente: mi è capitato subito dopo. Questo succedeva circa tre settimana fa e al momento sto prendendo medicine per abbassare la pressione arteriosa, per fluidificare il sangue e per ridurre il battito cardiaco. Più un diuretico per eliminare l’acqua che mi hanno trovato nei polmoni, probabile causa della tosse che mi sto portando dietro dall’estate scorsa. La patologia quindi aveva dato i primi segni di sé già l’estate scorsa, ma è stato quando mi sono sentito buggerato dai Sinti di Fanna che la mia autostima è finita sotto i tacchi e io mi sono sentito un coglione.

Perché fare le cose coscienziosamente, presentarsi puntuali, tenere pulito il mezzo, essere servizievole nello scaricare i sacchetti della spesa, e poi non venire neanche pagati? Ho fatto di tutto, sia con la coppia di Fanna che con quella di Bertiolo, per non avere pregiudizi, per trattarli con prezzi più che onesti, ma l’istinto mi diceva che c’era un’ostilità latente nei miei confronti, quasi un rumore di sottofondo come quello che gli astrofisici sentono nell’universo, tra me, di etnia Gagy e loro, di etnia Sinti. Secoli di storia non si possono cancellare con un colpo di bacchetta magica buonista. Che tra di loro, in macchina, parlassero un misto di italiano, veneto e serbo-croato lo trovavo interessante sul piano antropologico, ma ciò non faceva che aumentare il divario tra me e loro.

L’ultimo incontro-scontro, avvenuto dopo che la mia malattia si era già manifestata, si è verificato una settimana fa. Mi chiamano quelli di Bertiolo. Puoi portarci dal pediatra? Certo, dico io, arrivo subito. Carico entrambi i genitori e le due bambine. Chiedo: il pediatra dell’altra volta a Codroipo (5 km)? No, quello di San Daniele (25 km). Se me lo avessero detto subito, per telefono, avrei detto di no, giacché pochi chilometri li reggo, ma troppi, nelle mie condizioni di salute, no.

Va bene, ragazzi, io ora vi porto a San Daniele, ma voi mi mettete un anticipo qui, sul palmo della mano. "Ma ti paga mio padre", è stata la replica del mio passeggero. Basta prendermi in giro, rispondo, facendo inversione per riportarli a casa. Eravamo appena partiti. A quel punto il ragazzo, seduto al mio fianco, dà in escandescenze. Fammi scendere! Fammi scendere! Non vengo mica dall’Africa! Sotto ho un cazzo lungo così – gridava – mostrando le misure con le mani. La sua compagna diciottenne continuava a lamentarsi: “Ci sono bambine qui! Ci sono bambine qui!”. Ma a sbraitare era suo marito, che ormai era fuori controllo e da cui mi aspettavo da un momento all’altro di prendermi un pugno. Io scendo dalla mia parte per scaricare il passeggino dal bagagliaio posteriore, il ragazzo dalla sua e, sbattendo la portiera, mi minaccia: “Io ti faccio molto male! Io ti faccio molto male!”.

Da quella volta, grazie a Dio, non mi hanno più telefonato e voglio sperare che la loro faccia tosta sia esaurita. Finiva così, come probabilmente doveva finire, un rapporto di lavoro che mi ha dato più frustrazioni che soddisfazioni e tutte le volte in cui li ho scarrozzati a loro piacimento per pochi spiccioli, tutte le volte che ho scaricato la spesa presso la loro abitazione, per pura gentilezza d’animo, finivano con una minaccia: “Io ti faccio molto male!”. Non ero più disposto a fargli credito: come osa un “Gagio” ribellarsi alla supremazia Zingara? Come osa la vittima predestinata a sottrarsi all’ennesima inculata?

I Sinti di Fanna, invece, mi hanno chiamato anche ieri sera, ma il preventivo troppo alto che gli ho preparato, in risposta alla loro richiesta di portarli a Gorizia (276 km in tutto) li ha fatti desistere e spero che anche loro non mi cerchino più. Se a queste vicissitudini, che non dovrebbero capitare a un malato a rischio ictus, in cura, aggiungiamo anche le tre multe che ho preso per eccesso di velocità (la prima per un km oltre il limite e le altre due per quattro) si capisce che corri di qua, corri di là, senza un attimo di tregua, sabati e domeniche comprese, anche il mio cuore si è messo a correre più del normale. E dire che io amo profondamente la pace e la tranquillità, tanto che anelavo ad andare a cercarle nella “brousse” malgascia, ma ho dovuto rinunciare per malattia.

E dire che ho sempre amato la quiete delle zone rurali, il canto del gallo al mattino e quello degli uccelli durante il giorno, lo stormire del vento tra le fronde dei pioppi, l’aria umida delle risorgive e il gracidare delle rane d’estate. Sono sicuro che se potessi avere tutto questo, come nella mia vita mi è anche a volte capitato, guarirei in men che non si dica e non avrei bisogno di medicine per rallentare il battito cardiaco e contro l’ipertensione. Ma sono incatenato qui, in una casa ATER in centro a Codroipo, con un cellulare che potrebbe squillare da un momento all’altro, reiterando la sindrome di stress pre-traumatico. Ma se po’ campà accussì?!

6 commenti:

  1. Mamma mia in che situazione si e' andato a cacciare ! Ho scoperto il SUO disturbo stia attento: sono le crisi d'ansia o anche dette crisi di panico ,quando arrivano sballa tutto sono sicuro vedra chieda si informi ,sono come Celine difficile che mi sbagli ,adesso che lo sa vedra' che le passera' ci vuole un po' per guarire dopo rimarranno latenti ma sottocontrollo

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    1. Ho sempre pensato che gli attacchi di panico fossero una patologia che si esaurisce in poco tempo: a me sono già tre settimane che dura.

      Comunque, ne parlerò con il mio medico, quando gli porterò gli esiti delle analisi fatte in ospedale.

      Grazie per l'informazione.

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  2. coraggio...purtroppo la gentaccia arrogante c'è , quella del chiagni chiagni e fotti fotti è bene tenerla alla larga. HO anche aiutato in passato una zingarella sforna figli a ripetizione, non per lei, per il bellissimo pupo che aveva, Riccardo. Quando però ha voluto scegliere la marca di pannolini, mi sono ingrifata e l'ho mandata. Ora quando mi capita di incrociare questi "approfittatori", passo via come non esistessero. Con la macchina, potresti accompagnare le "Vecchiette" al cimitero, a trovare i loro cari...Comunque, a u g u r i !

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    1. Ancora non ho capito se tu sei un essere umano di sesso femminile con disturbi psichici o un algoritmo parassita messo qui da chissà chi.

      Avendo commentato sensatamente, propendo per la prima ipotesi, ma se penso che non hai mai reagito alle mie richieste/provocazioni, con cui ti chiedevo riscontri in via privata, propendo per la seconda ipotesi.

      Il tuo stile è quello di Anna Veg e un'altra tipa di cui non ricordo il nome, per cui potresti essere lo stesso robot frutto di A.I. (intelligenza artificiale).

      Poiché tu non mi risolverai il dubbio amletico, io continuerò a censurare la maggior parte dei tuoi insulsi commenti. Per stavolta ho fatto un'eccezione.

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  3. Le crisis d'ansia o di panico sono talmante brutte da rimanere indelebili NELLA memoria ,pur troppo se si va in ospedale o anche attraverso analisi non si riconoscono ,e' tutto questions di testa ,ripeto tachicardia crampi allo stomaco sensazioni di svenimento vertigini ecc ci vogliono anni! alcune persons DEVONO andare in analisi e prendere farmaci ,gassman ci e' morto ,ripeto sballa tutto si puo IMMAGINARE xche' NE parlo quando in giro solo in burma o khmer non mi davano il visto
    Ore ad aspettare senza capire,capisce ? qui da me ci STANNO ospedali che voi sognate ( a pagamento)eppure ...,chieda e' uno dei Mali Della nostra societa

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